Copa America: Brasile campione per la nona volta, Perù steso 3-1

La Seleçao batte la Blanquirroja con le reti di Everton, Gabriel Jesus e Richarlison. Inutile il momentaneo pareggio di Guerrero

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Il Brasile vince la Copa America per la nona volta nella sua storia. Al Maracanà di Rio de Janeiro la Seleçao batte 3-1 il Perù. La squadra di Tite soffre la Blanquirroja nei primi minuti ma passa al 15' con Everton. Il Perù pareggia al 42' con un rigore di Guerrero, risponde Gabriel Jesus nel terzo minuto di recupero del primo tempo. La punta del Manchester City viene espulsa al 70', ma il Brasile allunga anche in 10 grazie al penalty di Richarlison (90').

Non è un altro Maracanazo. Non poteva esserlo, perché il Brasile ha esordito in questa Copa America sdoganando la maglia bianca, indossata in quella maledetta finale del Mondiale 1950 e da allora proibita. Uno schiaffo alla maledizione. In più, sono passati 100 anni dal primo successo della Seleçao, che quando ha ospitato il torneo continentale l'ha sempre vinto. Erano i favoriti, e da favoriti si sono presi la coppa. La nona della loro storia, la quinta giocando in casa.

Il Maracanà di Rio de Janeiro, a dir la verità, qualche fantasma lo vede. La prima occasione è per il Perù, vicino al gol con una punizione di Cueva. La Blanquirroja è messa bene in campo, aggredisce continuamente i padroni di casa, che sono sorpresi da un avvio così tambureggiante di Guerrero e compagni. Il Brasile sembra imbalsamato, ma come contro l'Argentina segna al primo tentativo. Gabriel Jesus inizia la serata da protagonista addomesticando un pallone sulla destra e giocandolo per Everton. Cebolinha, come lo chiamano in Brasile, è libero sul secondo palo e fulmina Gallese con un destro rasoterra. Dopo 15 minuti la Seleçao è già avanti, ma il Perù non è quello dei gironi, quando è stato battuto 5-0 dai verdeoro. La squadra del “Tigre” Gareca non rischia l'imbarcata, anche se la qualità del Brasile porta Coutinho e Firmino ad avere la palla del raddoppio. La Blanquirroja tiene testa ai padroni di casa e pareggia al 42' grazie a un episodio: Thiago Silva colpisce il pallone in area con la mano, è calcio di rigore. Guerrero dal dischetto spiazza Alisson (che subisce il primo gol del torneo) e fa 14 in Copa America. “El Barbaro” esulta mimando la pistola, come se avesse sparato al Brasile. Ma la Seleçao è più viva che mai, e all'ultimo tuffo del primo tempo trova il 2-1 con Gabriel Jesus, che sfrutta anche una scivolata di Zambrano.

Guerrero non si dà pace, quasi piange, d'altronde il gol arriva da una palla persa dai compagni sulla trequarti. È l'unica (e probabilmente ultima) occasione per vincere qualcosa con il suo Paese. Carica i compagni, li motiva uno a uno prima dell'inizio della ripresa. Il Brasile però è un muro: con Casemiro in campo dall'inizio non perde mai, fanno il resto Thiago Silva, Marquinhos e Alisson. Ai lati, Dani Alves (40esimo successo in carriera) e Alex Sandro garantiscono spinta e qualità. Dal piede mancino dello juventino nasce il cross che Firmino per poco non incorna in rete. I verdeoro sembrano in controllo, ma l'espulsione per doppia ammonizione di Gabriel Jesus mischia le carte. L'attaccante del Manchester City non ci sta e viene trascinato via a forza: in preda a una crisi di nervi, piange disperatamente nel tunnel che porta agli spogliatoi. Tite, criticato in patria e forse dimissionario, si copre inserendo Richarlison per Firmino ed Eder Militao per Coutinho. L'unico insostituibile in avanti è Everton, che nel finale mette a soqquadro la difesa dela Blanquirroja e viene abbattuto in area da una spallata di Zambrano. Ancora un rigore, stavolta per il Brasile, che in 10 sigilla la Copa America. Sul dischetto va Richarlison, che al 90' segna il 3-1. E stavolta al Maracanà nessuno potrà rovinare la festa.

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