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Chelsea, Tuchel su Lukaku e il gol smarrito: "È stanco mentalmente"

Il tecnico dei Blues sul momento no del belga: "Ha preso parte a troppi match durante l'estate e i compagni devono ancora abituarsi ad averlo in squadra"

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Thomas Tuchel prepara l'appuntamento Champions contro il Malmoe consapevole che gli occhi di tutti i tifosi londinesi saranno puntati su Romelu Lukaku, a secco di gol da oltre un mese: "I compagni devono ancora abituarsi ad averlo in squadra - ha detto il tecnico alla vigilia del match europeo -. Penso inoltre che Romelu abbia giocato troppi match durante l'estate, anche con la nazionale, fino alla recente Nations League. Significa molto per lui giocare per il suo paese, quindi prende l'impegno molto sul serio. Se le cose non vanno bene si carica quel peso addosso, ci pensa, ci riflette e questo un po' lo stanca mentalmente. Non tanto da farci preoccupare, ma di certo non sta giocando con la mente sgombra. Una volta trovato il suo ritmo starà bene, ma in questo momento è difficile giudicare se ha davvero bisogno di una pausa o se dobbiamo tenerlo in campo".

Getty Images

Lukaku è andato a segno nelle gare d'esordio sia in Premier sia in Champions, contro Arsenal e Zenit, ha realizzato una doppietta contro l'Aston Villa alla quarta giornata, ma poi si è fermato. Il Chelsea, comunque, ha vinto le ultime due gare di campionato ed è attualmente in vetta alla classifica, anche se il tecnico tedesco non nasconde qualche difficoltà: "I giocatori, in generale, hanno difficoltà a mantenere l'entusiasmo oltre che la forma. Questa è la situazione e non è certo una novità. Presto tra l'altro arriverà una nuova sosta e ciò renderà tutto più difficile. Anche perché noi giochiamo in Premier League, il campionato più duro del mondo. Ecco perché non provo alcun imbarazzo a vincere anche con un solo gol di scarto o a ottenere punti in partite sofferte, come è accaduto con Brentford e Southampton. Comunque è importante non essere troppo critici con noi stessi. Ogni stagione ha i suoi momenti difficili. Lo stress accumulato si fa sentire: si viaggia tantissimo, dobbiamo cambiare hotel su hotel, smaltire fusi orari. Poi c'è giusto il tempo di passare qualche ora in famiglia e si riparte cambiando paese, ambiente, competizione. Io sono un sostenitore della qualità e credo che così non si possa avere: si gioca troppo calcio in troppe competizioni".

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