Ancelotti "Milan? Fine di un ciclo"

Il tecnico dei tedeschi: "La Juventus arriverà in fondo"

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"Il Milan ai cinesi è la fine di un ciclo, il ciclo del grande presidente Berlusconi". Parola di Carlo Ancelotti intervistato da Radio Anch'io Sport su Radio 1. "C'è la tendenza a dimenticare cosa Berlusconi abbia fatto nel calcio, nel Milan in particolare. Rimane un ciclo irripetibile. La nuova proprietà spero abbia la conoscenza, la voglia e l'entusiasmo per riportare il club ad alti livelli. La Juventus? Sarà protagonista fino alla fine".

E sulla Nazionale: "Chi lo sa. Mi diverte tantissimo il quotidiano con la squadra, è il mio desiderio più grande lavorare ogni giorno con i giocatori. Altri club italiani? Certo, ma ultimamente mi sono autoescluso da qualche club, per questioni di storia. In cina? Non credo, mi trovo bene in Europa. Credo che i cinesi stanno comprando un po' dappertutto, non solo le squadre italiane. Da un punto di vista tecnico è un campionato ancora molto indietro, non è solo un problema di allenatori ma di organizzazione della Federazione. Mi piace l'Europa, preferisco l'Europa".

C'è anche da elogiare Totti: "A me hanno insegnato una cosa: non devono essere gli altri a dirti di smettere, ma devi decidere tu. È stato così per Maldini, sarà così per Francesco: ha voglia di giocare e sta bene, è determinante, sarà lui a decidere il giorno in cui farà altro. Sono belle scene per il calcio vedere come giocatori di questo livello siano ancora attaccati, Totti e Maldini hanno sempre giocato nella stessa squadra e hanno un attaccamento alla maglia diverso dagli altri. Francesco può ancora giocare e non mi ha sorpreso sentire Spalletti dire che si sta allenando meglio rispetto al passato. Anche Pruzzo era così: certi giocatori sono talmente intelligenti e bravi, conoscono bene il loro fisico e si allenano in maniera adeguata. Non puoi giocare a 40 anni se non sei serio".

Ancelotti torna a parlare di Juve: "Due anni fa è arrivata in finale, l'anno scorso è uscita agli ottavi con il Bayern. Se protagonista vuol dire vincere non lo so, ma competitiva lo sarà. Higuain? Dà gol. È nato per fare gol, li ha sempre fatti, ovunque, e li farà anche alla Juventus. Se hai un giocatore da 30 gol a stagione è un aspetto importante, ti dà meno incertezze".

E sul Bayern Monaco, ha concluso: "E' una grande società con un'ottima organizzazione, è guidato da ex giocatori e questa è un po' la differenza. Il fatto che il presidente Rummenigge conosca l'ambiente dentro lo spogliatoio è un vantaggio: diciamo che il Bayern è una società a conduzione familiare, dove si respira una bella aria, un bell'ambiente. È questo lo stile che utilizza questa società, le persone che lavorano qui lo fanno da tempo. C'è umiltà. È un po' l'ambiente che si respirava al Milan".

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