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Torna il campionato, la Lega di A: "Allerta e fiducia"

Vertice dei club a Milano. Il presidente Beretta: "Non ci sono particolari allarmi"

18 Nov 2015 - 19:49

Il calcio italiano si prepara a tornare in campo per dare "un messaggio di fiducia". Ma fa i conti anche con stadi che "non rispondono tutti ai minimi di sicurezza", come ha ammesso il presidente del Genoa Enrico Preziosi e, attraverso i vertici della Lega Serie A, si mantiene in stretto in contatto con l'Osservatorio del Viminale per le manifestazioni sportive per valutare eventuali situazioni di particolare rischi.

Siamo a pochi giorni dalla ripresa del campionato e a ridosso di una settimana di impegni europei, con la Roma a Barcellona, la Juve con il Manchester City, la Lazio con il Dnipro all'Olimpico, la Fiorentina a Basilea, e il Napoli a Bruges, in un Belgio attraversato dalla caccia ai terroristi. Cosa succederà in caso di allarmi come quelli di Bruxelles e Hannover?
"E' improprio fare ipotesi, allo stato non ci sono segnalazioni particolari: il dialogo costante con le autorità è mirato a tenere sotto controllo l'evolversi delle situazioni", ha detto il presidente della Lega Serie A Maurizio Beretta, spiegando che "ci saranno necessariamente controlli più stringenti nelle partite di cartello e una ulteriore sensibilizzazione degli steward negli stadi".

Gli stadi di Serie A ogni fine settimana attirano circa 230mila persone e sarà da valutare l'impatto della paura di attentati o dell'effetto panico derivante da eventuali falsi allarme. Come quello (emerso oggi) ricevuto ieri sera da un commissariato di Polizia di Bologna ("Non giocare partita, Allah è grande") tre quarti d'ora prima che Italia e Romania scendessero in campo al Dall'Ara.  
"Bisogna dare il senso che siamo in grado di andare avanti con sicurezza, trasmettendo fiducia", ha aggiunto Beretta dopo l'assemblea straordinaria dei club, in cui i dirigenti non hanno nascosto certi timori. "Siamo in guerra e dovremo accettare minore libertà di azione - sostiene Preziosi -. Ci dovrà essere un incontro con il ministro Alfano. Le forze dell'ordine ci chiederanno delle cose e noi ci metteremo a disposizione. Il problema è che non tutti i nostri stadi rispondono ai minimi di sicurezza, dovranno migliorare".

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