Toni, Bellini, Pasqual e... Arbeloa: quanti addii

Il tributo dei tifosi. Quello del capitano viola l'addio più amaro

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Per qualcuno le lacrime, per altri i sorrisi, per tutti e quattro un saluto da ricordare. La penultima giornata di campionato, in Italia e in Spagna, è stata l'occasione per tanti tifosi per salutare giocatori a loro modo simbolo delle rispettive squadre. Bellini e Toni non solo hanno dato l'addio rispettivamente ad Atalanta e Verona, ma anche al calcio. Altri due terzini hanno salutato invece squadre alle quali erano molto legati: Pasqual ha detto addio alla Fiorentina, da capitano, a causa del mancato rinnovo del contratto. Stessa sorte per Arbeloa, uomo spogliatoio e adorato dal popolo madridista.

281 volte Bellini. Il numero 6, il capitano. Classe '80, il terzino è cresciuto nelle giovanili dell'Atalanta, ha debuttato in prima squadra nel 1998. Non ha mai vestito altra maglia se non quella bluenera. In totale le presenze con i bergamaschi sono state 435, bagnate da 12 gol, l'ultimo dal dischetto contro l'Udinese, in quella che è stata una vera e propria passerella. L'addio al calcio, l'addio alla sua Atalanta, un posto da dirigente già prenotato. La curva nerazzurra gli ha tribuato una immensa coreografia, tutti i tifosi hanno esposto la sua storica maglia numero 6.

Addio al Verona, addio al calcio. Luca Toni, campione del mondo nel 2006 con l'Italia, ha salutato con un gol, un cucchiaio su rigore a Neto. Verona già retrocesso, Juve battuta al Bentegodi: un saluto dolce, bagnato dalle lacrime per la conclusione della carriera. Sul terreno di gioco la moglie e i figli. Toni é uno dei 25 giocatori ad aver segnato almeno 150 gol in Serie A, ben 157.

Avrebbe voluto chiudere la sua carriera con la maglia della Fiorentina, ma la società viola non gli rinnoverà il contratto. Pasqual, che non ci sarà all'ultima per squalifica, ha salutato il popolo viola con grande commozione. Lacrime, per il capitano. 356 partite, 10 gol con la stessa maglia. Classe 1982, la sua carriera calcistica non è ancora terminata. "La società ha fatto scelte diverse, non ci possiamo fare niente. Spero di trovare presto una squadra, ma mi sarebbe piaciuto salutare il calcio con questa maglia".

Venti minuti dopo il fischio finale centinaia di tifosi del Real Madrid erano ancora nella curva del Bernabeu con esposta una immensa maglia numero 17: quella di Alvaro Arbeloa. Il terzino spagnolo, classe '83, è cresciuto nelle giovanili del Real ed è tornato al Bernabeu nel 2009. "Uomo eccezionale", ha detto Mourinho. Punto di riferimento nello spogliatoio, simbolo del madridismo più integralista: negli ultimi mesi ha ingaggiato una lotta verbale con Piqué. Contro il Valencia è entrato al 40' del st al posto di Ronaldo, poi è stato portato in trionfo per quella che è stata la sua ultima apparizione al Bernabeu. Neanche a Casillas fu omaggiato così.

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