Real: Zidane, dopo 60 giorni è già svanito il sogno

La sconfitta nel derby, il caso-Ronaldo, si parla già del prossimo allenatore. ""Non so cosa accadrà fra tre mesi"

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Sessanta giorni e siamo già ai brividi. Da panchina, ovvero la terribile panchina del Real Madrid. Era il 4 gennaio quando, benedetto dal mondo madridista e da Florentino Perez, Zinedine Zidane subentrava all'assai poco amato Rafa Benitez. E oggi, primo marzo, è già il momento di sottoporre il mito di Zizou al tritatutto dei media, dei tifosi, del malessere dopo la sconfitta nel derby con l'Atletico, il segnale di resa (la Liga è andata), l'insofferenza di Ronaldo e pure quella di Florentino, contro il quale si sta schierando una parte della tifoseria.

E' la vigilia di Levante-Real, 27.mo turno di campionato. E' Zidane che parla (anche) del suo futuro dinanzi ai giornalisti. "Io sono concentrato sulla partita di domani e non so cosa accadrà fra tre mesi. Sono contento di quel che sto facendo, credo che le cose migliorino giorno dopo giorno. Quando sono arrivato era tutto bello, ora dopo una partita persa sembra tutto un disastro. Capisco la vostra preoccupazione, che non è la mia".
Il toto-successore è già in fase avanzata. Si parla di Ernesto Valverde, 42 anni, in carica all'Athletic Bilbao. E anche di Michel, 52 anni, gloria madridista oggi in panchina al Marsiglia.
Mentre Zidane cerca di spegnere anche i fuochi attorno a Ronaldo che dopo il derby aveva detto: "Se tutti fossero come me qui al Real, saremmo padroni della Liga". Zidane ha spiegato: "Cristiano ha parlato a me e a tutta la squadra, è stato frainteso, quelle non erano le sue parole. Cristiano è troppo importante per il Real. Noi siamo uniti".
Parole. Basteranno?

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