Lega di A verso il commissario: sarà Tavecchio

I presidenti dei 20 club riuniti a Milano per la settima volta in tre mesi. Niente accordo. Le questioni aperte

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Lega di Serie A, settima assemblea per eleggere il presidente. E il commissario si avvicina. Succede coi 20 club di A riuniti a Milano, per la settima volta in tre mesi appunto, per riscrivere il progetto-calcio del triennio 2018-2021. Il vertice è durato tre ore e, come previsto, non c'è stato accordo. Così la scelta del commissario diventa una necessità e domani, venerdì, a Roma, si riunisce il Consiglio federale che provvederà alla nomina: salvo sorprese, toccherà al numero uno della Figc, Carlo Tavecchio,  assumere la carica di commissario.

In assemblea si è parlato di diritti televisivi (per il triennio 2018-2021) e delle difficoltà a reperire le cifre del'ultimo contratto (1 miliardo e 200 milioni all'anno); si è discusso sull'eterno conflitto fra grandi, medi e piccoli club a proposito di ripartizione delle risorse; e si è cercato il complicatissimo accordo per giungere a una intesa sul presidente, dopo le dimissioni di Beretta, che ha scelto per la sua carriera altre strade.
Niente da fare, e del resto non c'erano state avvisaglie di un possibile accordo verso un nome. E in assenza di un "capo", è fatale arrivare al commissariamento della Lega, evento che non entusiasma nessuno, a cominciare dal presidente del Coni, Malagò; e non piace nemmeno al presidente della Federcalcio Carlo Tavecchio, che si vedrà costretto -suo malgrado?- a vestire i panni del commissario per un periodo limitato di tempo, il tempo che servirà perché la Lega si ricompatti e trovi una soluzione.
L'investitura è stata preannunciata da Beppe Marotta che al termine dell'assemblea ha detto: "Come Juventus, auspichiamo che l'incarico di commissario sia affidato al presidente della Federcalcio, Tavecchio".
Il tempo per la scelta è limitato a poche ore, diciamo il tardo pomeriggio di domani, venerdì. Sul nome di Tavecchio non c'è unanimità di consensi. Alternative credibili? La sola che emerge è quella del gran capo dello sport, Gianni Malagò.

"Ho fallito l'obiettivo, mi scuso con i tifosi che speravano in un futuro stabile per la governance della Lega Serie A. Ce l'ho messa tutta, ringrazio il presidente federale Tavecchio che mi ha aiutato tantissimo in questi giorni. Ci siamo sentiti l'ultima volta ieri sera e poi mezzora fa gli ho comunicato che questo tentativo non e' andato a buon fine. A questo punto domani ci sarà il commissariamento". Lo ha detto Ezio Maria Simonelli, presidente reggente della Lega Serie A, al termine dell'assemblea odierna a Milano che non ha raggiunto un accordo per la nomina dei vertici e la riforma della governance. "Ho ringraziato i presidenti per l'aiuto ricevuto in questi 25 giorni. Ora vedremo cosa riserverà il consiglio federale domani", ha aggiunto. "Oggi siamo andati molto vicini a trovare un accordo, poi come sempre in poco tempo non si riesce a trovare la quadratura del cerchio", ha detto ancora Simonelli.

Tavecchio presidente federale che assume anche l'incarico di commissario della Lega di Serie A non è un inedito. E' già accaduto due volte nella storia della Lega Calcio. Il primo è stato Franco Carraro che da presidente della Figc arrivò alla carica di commissario dal luglio 1977 a maggio 1978. Nel 2009 è toccato all'allora numero uno della Figc, Giancarlo Abete, vestire i panni del commissario di Lega prima dell'elezione di Maurizio Beretta.

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