Costacurta, Albertini e Maldini: c'è il... Milan nel futuro Figc

Giovedì comincia la gestione commissariale. Nomi e progetti per il futuro. Con Mancini ct. O è più "logico" Ancelotti?

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Voci dal Palazzo. Del Calcio. Voci su come si cambia. Giovedì la Giunta Coni, giovedì la nomina del commissario della Figc: Giovanni Malagò, salvo sorprese, prenderà le redini di questa gestione straordinaria, durata minima 90 giorni, ma i tempi saranno più lungi per mettere a posto i progetti di rinnovamento. (Roberto Fabbricini, segretario generale del Coni, può essere l'alternativa).

L'idea di Malagò è di coinvolgere, subito e in prospettiva, ex calciatori cui delegare il futuro assetto della Federcalcio. Così riecco Alessandro Costacurta: da tre mesi il suo nome fa parte dei discorsi di Palazzo, a inizio gennaio Tommasi (Aic) disse che era pronto a fare un passo indietro come candidato "se Costacurta decidesse a sua volta di candidarsi". Segno di una non banale convergenze su un nome che piace, e non poco, a Malagò.
Costacurta vice-commissario in questa fare straordinaria è parte di un progetto che si va elaborando. Mettendo a frutto anche la posizione di un altro ex milanista, Demetrio Albertini, che nel 2006 è stato vice-commissario (Guido Rossi il commissario), dal 2007 al 2014 vicepresidente della Figc mancando poi la scalata alla presidenza, finita a Tavecchio. E dicendo di ritirarsi, a quel punto, da eventuali incarichi federali, "mi dedico ad altro". Potrebbe ripensarci.
Tra gli ex milanisti, di quel Milan padrone d'Europa, c'è anche Paolo Maldini, il cui curriculum dirigenziale è fermo alle idee e speranze di far parte del mondo rossonero dopo il ritiro nel 2009. Non è  ancora accaduto, improbabile che possa accadere, ma una carta a Casa-Italia, come team manager o qualcosa in più, Maldini dovrebbe giocarsela, sempre in quell'orbita-Malagò che vorrebbe coinvolgerlo.

Quanto alla scelta del ct, stabilito che da qui alla prossima primavera-estate toccherà a Gigi Di Biagio il doppio lavoro (Under 21 e Nazionale maggiore), i gettoni si possono puntare su Roberto Mancini. Che ha reso pubblica, dopo Natale, la sua voglia di panchina azzurra. Ed è in attesa di una chiamata. Anche se visti i nomi in campo, Carlo Ancelotti sarebbe la soluzione più ... banale. In fondo lui ci ha giocato assieme e li pure allenati. Vincendo tanto. Fin troppo.

"Storicamente è il presidente o il segretario generale dei Coni che si devono prendere la responsabilità sulle spalle di fare il commissario". In una intervista al Tg1, il presidente del Coni, Giovanni Malagò, evidenzia i possibili scenari in Figc dopo il flop delle elezioni per la presidenza della federcalcio. "Poi sarà indispensabile coinvolgere persone di calcio. Buffon? Certo che potrebbe esserci, ma se facciamo oggi questo nome facciamo confusione. Parliamo di gente ora disponibile". "Quando uno arriva ad un livello che non puo' peggiorare al punto zero, quando si deve ripartire paradossalmente se le cose le fai bene si possono riscoprire entusiasmi accantonati. Ci vuole gente - aggiunge Malagò parlando delle persone da affiancare al commissario - che abbia caratteristiche che diano un valore aggiunto e quella credibilità di cui abbiamo bisogno". Poi il presidente del Coni risponde così ad una domanda sull'identikit del nuovo Ct della Nazionale: "Forse in Italia in questo momento non abbiamo eccezionali giocatori o meglio ne abbiamo meno rispetto alle generazioni precedenti, ma per quanto riguarda gli allenatori abbiamo l'imbarazzo della scelta, uno meglio dell'altro".

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