Caso razzismo, Icardi: "Basta". E Koulibaly ringrazia

Dopo i cori di San Siro arrivano i messaggi di solidarietà per il difensore del Napoli: da Icardi a Mertens

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La vittoria dell'Inter sul Napoli per 1-0 è stata macchiata da reiterati casi di razzismo nei confronti di Koulibaly da parte dei tifosi. Il difensore senegalese è stato espulso all'80esimo, si è scusato successivamente sui social ed ha rivendicato con orgoglio il colore della sua pelle. Sul web sono arrivati subito messaggi di solidarietà, fra cui anche quelli di CR7 e Mauro Icardi che è stato ringraziato proprio dal giocatore del Napoli.

Uno dei primi a schierarsi a favore del centrale del Napoli è stato il connazionale Keità Balde, suo avversario in campo, che gli ha dedicato una storia su Instagram. Successivamente, spunta anche un post di Cristiano Ronaldo: "No al razzismo e a qualunque offesa e discriminazione!".


"Sei una delle persone migliori che conosco, per favore non cambiare mai. Non reagire a queste stronzate, resistiamo insieme!". Lo scrive su Twitter Dries Mertens, postando una foto in cui abbraccia Kalidou Koulbaly e ridono insieme. Il belga accompagna il post, in inglese, con un hashtag "no al razzismo".

"Non penso che l'Italia sia un Paese razzista, perché ci sono tantissimi immigrati. Ma è giusto che una partita di calcio si sospenda". Lo dice Gennaro Gattuso, a Milan Tv, in riferimento ai fatti accaduti durante Inter-Napoli: "Non siamo l'unica nazione in cui succedono questi episodi. In Inghilterra c'è grande civiltà sportiva. Ma penso che sia arrivato il momento che il calcio si fermi e che le partite si interrompano. Tante volte sono quattro imbecilli che cominciano a fare questi versi".

Anche Kevin Prince Boateng, ex Milan, ora al Sassuolo, si esprime a in appoggio al difensore su Instagram: "Siamo tutti Koulibaly".

Successivamente anche l'account della Roma, una delle regine di twitter a livello mondiale, esprime la sua solidarietà: "Non c'è posto per il razzismo, né dentro né fuori dal mondo del calcio."

Arrivano anche le parole di Asamoah: "Vogliamoci bene tutti sia bianchi sia neri".

Dopo le parole pesanti di De Magistris arrivano anche quelle del ministro dell'Interno Matteo Salvini: "Non si può morire per andare a vedere una partita di pallone. A inizio anno convocherò sia le società di calcio sia i responsabili dei tifosi di tutta Italia delle serie A e B, perchè il calcio torni ad essere un momento di divertimento e non di violenza. Vedremo di fare quello che non sono riusciti a fare altri.".

Fa ben più discutere il tweet di Luigi de Magistris, che sposta l'attenzione sul clima politico. 

Intervenuto successivamente a Radio CRC, il sindaco di Napoli è tornato a rincarare la dose sui cori contro Koulibaly. "Condivido quello che ha detto Ancelotti, la partita andava assolutamente interrotta come tra l'altro più volte sollecitato. Questo ha inciso sicuramente su uno stato di agitazione e nervosismo da parte dei nostri giocatori. Ho apprezzato tantissimo il tweet di Koulibaly - ha detto De Magistris - ieri sera sul tardi, che ho condiviso perchè credo che quello sia il messaggio che appartiene anche a me come essere umano, napoletano, italiano e cittadino del mondo. Purtroppo il razzismo nel nostro paese avanza, anzichè arretrare. Il compito dello Stato deve essere quello di arginarlo, ma noi abbiamo anche rappresentati del governo che attualmente incitano alla discriminazione razziale, incitano alle divisioni sul colore della pelle e sulle provenienze geografiche. Quando continui a fare così, non ti puoi sorprendere che un rappresentate dello Stato o di qualche istituzione del nostro paese in modo zelante pensa di essere così gradito al potere, perchè sappiamo che se avesse interrotto la partita, magari si metteva contro qualche personalità importante. Lo sport, invece, deve essere preservato ed esempio di integrazione e uguaglianza al di là del colore della pelle come insegna lo sport, altrimenti non hanno senso le Olimpiadi, non hanno senso le Universiadi, non ha senso nulla".

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