"Andrea Agnelli andrà a parlare alla Commissione antimafia"

Inchiesta biglietti-criminalità. La Bindi: "Un fenomeno che riguarda tutti". E' quel che emerso oggi nell'udienza che ha visto presente il legale della Juve, avv. Chiappero

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La Juventus, i biglietti e gli ultras. L'inchiesta in corso. Un'altra giornata di audizioni e di dibattito. E "c'è la totale e piena disponibilità del nostro presidente a essere qui e dare il suo contributo", ha detto il legale della Juventus, Luigi Chiappero, davanti alla Commissione parlamentare antimafia. "Abbiamo chiarito che il presidente della Juventus verrà, non lo avevamo mai dato per certo", ha concluso la presidente della Commissione parlamentare antimafia, Rosy Bindi, chiudendo l'audizione dell'avvocato della società Luigi Chiappero. "Tutta la vicenda denota che la forza delle mafie sta nella sua sottovalutazione". Mercoledì prossimo tornerà in Antimafia l'avvocato Chiappero per concludere l'audizione.

Sì è così esaurita la giornata di lavoro. La scorsa settimana l'Antimafia ha svolto l'audizione del procuratore della Figc Giuseppe Pecoraro nell'ambito dell'approfondimento sulle infiltrazioni della criminalità organizzata nel calcio professionistico nella serie A, nella serie B e nella LegaPro.  "L'inchiesta parlamentare è incentrata non su condotte di singoli soggetti ma sul fenomeno nel suo complesso. L'interessamento da parte di soggetti criminali mafiosi nei confronti delle manifestazioni sportive e delle attività economiche ad esse connesse può riguardare tutte le società sportive, professionistiche e non". Con questa parole la presidente della Commissione parlamentare antimafia, Rosy Bindi, aveva aperto i lavori.

"E' fin qui emerso un quadro che presenta elementi di preoccupazione da molti punti di vista, da cui si evince che nessuno può ritenersi immune da tentativi di infiltrazione e condizionamento da parte di poteri criminali: dall'ordine pubblico ai rapporti con i tifosi, al bagarinaggio, al riciclaggio del danaro sporco fino alle scommesse".
"Ci preoccupa che venga negato il fenomeno, che voi lo neghiate, il fenomeno c'è, esiste: i biglietti continuate a darglieli?" Lo ha chiesto la presidente della commissione parlamentare antimafia, Rosy Bindi, all'avvocato della Juventus Luigi Chiappero, riferendosi alle presenze della criminalità organizzate nelle tifoserie. "Certo che no", ha risposto l'avvocato, sentito in audizione.
"La strada di assegnare pacchetti di biglietti non assicura la sicurezza dello stadio", ha replicato Bindi all'avvocato della società.
"Dominello Rocco si è presentato come figura che aveva un tratto più affidabile, più semplice rispetto ai capi delle curve", ha spiegato Chiappero. "Il presidente ha cambiato il modo di comportarsi della società rispetto al passato: qualunque biglietto che esce dalla Juve, tranne qualche eccezione, viene acquistato dai gruppi. Noi pensavamo che passando dagli omaggi al tutto pagato si fosse fatto un salto enorme nella gestione della curva; questo ci consentiva di dire alle curve che non usciva niente di gratis", ha aggiunto.

"Non c'è una intercettazione che riguardi il presidente della Juventus, mai un riferimento ad un incontro, mai. Ci sono due telefonate tra il presidente e d'Angelo, il security manager, e sei telefonate in cui terze persone parlano del presidente in modo irrilevante relativamente ai biglietti". Lo ha detto il legale della Juventus, Luigi Chiappero, davanti alla Commissione parlamentare antimafia. Chiappero, nel corso della sua audizione, ricostruisce il rapporto tra la Juve e Rocco Dominello, persona attualmente sottoposta a processo per associazione ndranghetista. Chiappero racconta che il security manager bianconero, Alessandro D'Angelo, deputato con l'uomo della biglietteria a rapportarsi con coloro che rappresentavano la tifoseria, è entrato in contatto con Dominello. "Non ci sono inviti a matrimoni, battesimi o qualcosa di più - dice Chiappero - Alessandro d'Angelo, il security manager della Juve, parla con un signore che viene dalla curva, che ha un certificato penale pulito". "D'Angelo non pensava lontanamente di parlare con un soggetto che non fosse altro che un esponente della curva", ha proseguito. "Apparse evidente come Rocco Dominello si stesse ponendo come figura di intermediazione tra gruppi di tifosi, tra Mocciola e Puntorno, un altro capo della curva".

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