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Atalanta, Gasperini: "Contenti del percorso fatto. Rigore? Qualcosa di non chiaro"

Il tecnico dopo l'eliminazione dall'Europa League: "Ci è mancato qualcosa in fase realizzativa, di futuro parlerò con la società"

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© Getty Images

Gian Piero Gasperini mastica amaro dopo l'eliminazione dall'Europa League, ma applaude i suoi per quanto fatto fino ai quarti: "Dobbiamo essere contenti del percorso fatto - ha detto il tecnico dell'Atalanta a fine partita -. C'è sicuramente del rammarico perché abbiamo giocato due ottime partite, come era successo anche con Villarreal e Manchester United. In questa stagione ci è mancato qualcosa in fase realizzativa, che in passato ci aveva permesso di vincere tante partite. Anche oggi pur attaccando con continuità non abbiamo trovato la giocata per cambiare l'inerzia del match, un episodio poteva darci l'occasione di passare. Uno come quello del rigore? La cosa strana è che aveva dato un fallo sulla punizione precedente e invece ha ritenuto non punibile quello dopo, che forse era anche più evidente. C'è una grande confusione se lo stesso arbitro prende due decisioni completamente diverse in 30 secondi, c'è qualcosa di non chiaro".

Ora la testa va al campionato: "Abbiamo il dovere di provare a rimontare la classifica in queste sette partite che mancano - ha detto a Sky Sport -. Ci prepariamo per ottenere il massimo in ogni gara. L'obiettivo è ritornare in Europa".

Il discorso si sposta poi sul futuro: "Se siamo alla fine di un ciclo? È evidente che bisogna vedere come finirà il campionato, dove il girone di ritorno non è andato come doveva, un po' per i tanti infortuni un po' per colpa nostra. Ora C'è una nuova proprietà, ci saranno nuovi programmi e si tireranno le somme a fine stagione, sarà la società a decidere gli obiettivi e le strategie. È stato un percorso di sei anni di cui siamo tutti artefici, ci si confronterà, io dirò le mie idee, la società prenderà atto e poi sceglierà. Quest'anno ci sono un po' di novità societarie sicuramente, però la stagione non è negativa e partiamo da una base di squadra di alto valore. Gli anni sono passati, ma le prospettive non sono certo negative. In questo momento comunque conta solo questa stagione, per parlare di futuro e programmare arriverà il momento. Io voglio rimanere fino a quando non dò fastidio e fino a quando ci sarà l'entusiasmo e la voglia di costruire qualcosa e di veder crescere la società, fino a giocarsi partite così. Non tanti le giocano eh... Tanti stanno a casa a guardare...".

Il riferimento, naturalmente, è alle altre italiane il cui percorso in Europa si è interrotto anche prima dei quarti: "Sono dispiaciuto, perché nonostante i tanti schiaffoni che prendiamo in giro per l'Europa, e non mi riferisco all'Atalanta, si parte sempre con buoni propositi, ma non si ha davvero voglia di affrontare le cose e di cambiare il sistema. Ci sono tante componenti che restano sempre così come sono, manca coraggio".

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