Astori, parla la mamma: "Voglio un perché. I controlli medici devono diventare ancora più sicuri"

La signora Anna: "Non cerco un colpevole, perché sono sicura che un colpevole non esista"

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Sono passati nove mesi e mezzo dalla morte di Davide Astori, scomparso lo scorso 4 marzo in una camera d'albergo a Udine dove si trovava in ritiro con la Fiorentina. La mamma dell'ex capitano viola, Anna Astori, per la prima volta da quel giorno ha raccontato le proprie emozioni nel corso di un'intervista al Corriere della Sera: "Io voglio un perché, non voglio un colpevole, perché sono sicura che un colpevole non esiste".

La mamma di Astori, carattere da vendere, torna indietro nel tempo: "Ne ho altri due, di figli, sono una madre, ho il dovere di essere forte anche per loro. Quella mattina io e mio marito dovevamo andare alla messa e poi a votare, perché c'erano le elezioni. Io però mi sveglio e ho le braccia come paralizzate, fredde, il corpo vuoto, una sensazione che non avevo mai provato in vita mia. Non sapevo nulla, ma sapevo già tutto".

Il messaggio della signora Anna è lucido e diretto: "Quello che è successo è stata una disgrazia, una fatalità, io lo so, nessuno lo ha voluto, ma voglio allo stesso tempo che non succeda mai più, voglio che nessuna madre mai più debba provare quello che ho provato io. In Italia sono bravissimi nei controlli medici sugli atleti, ma devono diventare ancora più bravi, ancora più sicuri. Voglio che il sacrificio del mio Davide non sia stato inutile".

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