L'ANTICIPO

Arriva il Toro: un baby Milan per superare l'emergenza

Rossoneri ancora a ranghi ridotti tra Covid e infortuni: contro i granata Pioli fa la conta dei superstiti

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Ci fosse una volta che Stefano Pioli si è lamentato delle assenze. Anche se Ibra ha giocato solo sei partite, anche se il Covid ha qua e là decimato la squadra, anche se sono mancati uomini decisivi come Kjaer e Bennacer. Non lo ha fatto nemmeno ieri, nella conferenza pre-partita. Ha detto che "ne mancano tanti", ma ribadito anche di aver fiducia nella sua squadra cui ha chiesto, giustamente, l'ultimo sforzo prima del ritorno, atteso, degli infortunati. Contro il Torino, in un anticipo di campionato che vale moltissimo, il Milan fa la conta con i superstiti e si prepara a una nottata ancora una volta complicata. Torna Tonali, ed è l'unica buona notizia. Per il resto, fatta eccezione per "nonno" Kjaer, largo ai ragazzini. Anche se Pioli ritrova Ibra e Calhanoglu almeno per la panchina, e non è poco per niente.

Ma i ragazzini, dicevamo, eccoli: Castillejo (il più vecchio), Brahim Diaz (ma non è da escludere l'impiego di Calhanoglu), Hauge e Leao. Per provare a restare primi ancora per una settimana e, magari, sfruttare lo scontro diretto dell'Inter contro la Roma per allungare un po' e di nuovo la classifica dopo la sconfitta contro la Juventus.

Dall'altra parte il Torino dell'ex Giampaolo, uomo simbolo di un progetto rossonero di rinascita fallito un anno fa e rinnovato dalla cura Pioli. Il Torino arriva a San Siro nel suo momento migliore. L'avvio è stato quel che è stato, brutto, difficile, traumatico. Ma le ultime partite certificano una stabilità recuperata e trovata dentro una difesa a tre del tutto inedita per il tecnico granata. Non ha raccolto molto, ma ha ottenuto risultati importanti: la vittoria di Parma e il pari di Napoli, cui vanno aggiunti i punti raccimolati contro Verona e Bologna (altri due segni X) che hanno mosso una classifica drammatica e alzato leggermente la testa dalla zona retrocessione. Insomma, non è l'avversario migliore per Pioli ed è un avversario che il Milan ritroverà due volte tra campionato e Coppa Italia nel giro di tre giorni. A guidare il Toro ci sarà il solito Andrea Belotti, tornato nel mirino dei rossoneri dopo un paio di anni dal primo, fallito, approccio di mercato. Un avversario pericoloso che i rossoneri hanno sempre sofferto. Ma tant'è.

Di sicuro il margine di errore, per i ragazzini di Pioli, è ridottissimo, perché c'è la necessità di non perdere altri punti e di rispondere con una vittoria alla prima sconfitta in campionato dopo 27 gare. Per chiarire che la crisi avviata dalla Juve è già finita e lo scudetto può restare un obiettivo da inseguire.

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