Nba, playoff: Golden State sbanca Houston senza Durant e vola in finale di Conference

Grazie ai 33 punti di Curry e ai 27 di Thompson, gli Warriors si impongono 118-113 in gara-6 al Toyota Center ed eliminano i Rockets

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Più forti della sfortuna. I Golden State Warriors volano in finale di Conference per il quinto anno consecutivo grazie alla sofferta vittoria in gara-6 contro Houston: 118-113 il punteggio finale. Al Toyota Center, senza Kevin Durant, infortunatosi al polpaccio in gara-5, i campioni Nba in carica si affidano ai 33 di Steph Curry e ai 27 di Klay Thompson. Ai Rockets non bastano i 35 punti di James Harden e i 27 di Chris Paul per forzare gara-7.

HOUSTON ROCKETS-GOLDEN STATE WARRIORS 113-118 (serie 2-4)
Se i Golden State Warriors hanno vinto tre degli ultimi quattro titoli Nba un motivo dovrà pur esserci. In gara-6, i campioni in carica dimostrano di essere ancora la squadra da battere con una prestazione straordinaria, che vale la quinta finale di Conference consecutiva e sancisce l'eliminazione degli Houston Rockets. Al Toyota Center, finisce 118-113 per Golden State, che si impone al termine di una partita sofferta e tirata fino all'ultimo possesso, in cui deve fare a meno del proprio miglior giocatore, Kevin Durant, fermatosi per un infortunio al polpaccio in gara-5. A non far rimpiangere l'assenza dell'ex Oklahoma City Thunder ci pensano gli Splash Brothers che, come ai vecchi tempi, dominano la partita, regalando a coach Steve Kerr una delle vittorie più pesanti della propria gestione. Come in una sorta di passaggio del testimone, le due superstar si spartiscono equamente le frazioni di gioco: Thompson spadroneggia nel primo tempo, consentendo a Golden State di restare aggrappata ai padroni di casa, mentre Curry esplode nel secondo, mettendo la bellezza di 33 punti, che spengono le velleità dei 'Razzi texani'. Il due volte MVP domina letteralmente l'ultima frazione di gioco, realizzando 23 punti (record in carriera) nel solo quarto quarto, 16 dei quali negli ultimi 5 minuti di gioco, quando Houston non ha più le forze per riuscire a reagire. Il successo, però, è figlio di una prova di squadra davvero encomiabile. Oltre che sugli Splash Brothers, infatti, Steve Kerr può contare anche sul prezioso contributo del supporting cast: Andre Iguodala chiude a quota 17, griffando il massimo stagionale, Kevon Looney ne aggiunge 14, Shaun Livingston, che non andava in doppia cifra da gennaio, 11, mentre Draymond Green sfiora la tripla doppia, chiudendo con 8 punti, 10 rimbalzi e 7 assist.

Sono tanti, tantissimi, invece, i rimpianti per gli Houston Rockets, che non riescono a sfruttare l'occasione di giocarsi una gara decisiva contro Golden State priva del proprio miglior realizzatore in questi playoff. I Rockets non riescono a scappare nel primo tempo quando Curry è limitato dai falli e pressoché inesistente, e vengono travolti nella ripresa dalla furia del numero 30. Coach Mike D'Antoni si affida, come sempre, a James Harden, che risponde presente: il 'Barba' chiude con 35 punti, a cui aggiunge anche 8 rimbalzi, 5 assist, 4 recuperi, tirando 11/25 dal campo e 6/15 dall'arco. Pesano, però, le 6 palle perse e, soprattutto, gli errori ai liberi (7/12) che, solitamente, rappresentano una delle armi più affidabili del numero 13 e dei Rockets. A nulla serve la prestazione di Chris Paul che, per la prima volta in questi playoff, gioca sui propri livelli, chiudendo a quota 27 punti, con 11 rimbalzi e 6 assist in 38 minuti di utilizzo sul parquet. Per CP3 questa potrebbe essere stata l'ultima chance in carriera per provare a raggiungere una 'maledetta' finale di Conference. È mancato, invece, il contributo dei compagni e della panchina: PJ Tucker si ferma a quota 15, mentre Clint Capela chiude con una doppia doppia da 10 punti e 10 rimbalzi, a cui si aggiungono i 9 di un impreciso Eric Gordon (4/10 al tiro).

Ora, dopo l'eliminazione, a Houston è tempo di riflessioni. È ormai palese che, contro questi Warriors, il roster attuale non sia sufficientemente profondo e il gioco di D'Antoni così efficace: la sconfitta in semifinale, questa volta, è destinata a lasciare il segno.

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