James e compagni volano in testa a Ovest, rimonta sorprendente per gli Warriors, Phoenix cade a Detroit, Utah demolisce Milwaukee. Boston ok a Est
Nonostante l’assenza dell’infortunato Anthony Davis, i Los Angeles Lakers agguantano la vetta della classifica a Ovest, superando in maniera coriacea i Chicago Bulls. Primo posto solitario ottenuto grazie anche ai contemporanei ko dei Clippers, rimontati da Golden State (sotto anche di 22), e di Phoenix, sconfitta in maniera sorprendente all’overtime da Detroit. Utah sotterra Milwaukee con 25 triple. A Est, Boston batte agevolmente Washington.
LOS ANGELES LAKERS-CHICAGO BULLS 117-115
I Los Angeles Lakers si prendono la vetta solitaria a Ovest resistendo ai Chicago Bulls, nonostante non potessero contare su due titolari. Oltre a Caldwell-Pope, infatti, anche Anthony Davis ha dovuto alzare bandiera bianca per un problema all’adduttore. A guidare tutti, così, ci pensa il solito LeBron James: 28 punti, 7 rimbalzi e 7 assist per lui, con 17 a testa di Dennis Schroder e Montrezl Harrell. Seconda sconfitta consecutiva in California per i Bulls, a cui non serve la seconda prestazione sopra i 30 di fila di Zach LaVine, il quale chiude con 38 punti dopo i 32 già segnati contro Sacramento, mettendone 19 nel solo primo quarto, ma sbagliando il tiro del sorpasso a 4.7 secondi dalla fine.
GOLDEN STATE WARRIORS-LOS ANGELES CLIPPERS 115-105
Rimonta pazzesca per Golden State, che dopo due quarti e mezzo di immensa sofferenza era finita anche sotto anche di 22 lunghezze. Merito di un ultimo quarto da 34-18 per i padroni di casa con protagonisti sorprendenti in uscita dalla panchina come Eric Paschall (12 punti), Brad Wanamaker, Kent Bazemore, Damion Lee e Mychal Mulder. Man of the match, però, è Steph Curry, che segna 38 punti di cui 19 per lanciare la rimonta del terzo quarto (18-2 dopo aver toccato il -22). Quarto ko stagionale per i Clippers, che vedono sfuggirsi un’altra partita che sembrava ampiamente tra le loro mani. Agli uomini di coach Tyronn Lue non bastano i 25 punti di Paul George (9/13 al tiro) e i 24 di Kawhi Leonard per resistere alla rimonta di Golden State.
DETROIT PISTONS-PHOENIX SUNS 110-105 OT
Clamorosa rimonta anche per una delle peggiori squadre Nba: Detroit risale la china (23 punti) contro una delle migliori, vincendo poi il match al supplementare. Le giocate di Jerami Grant fanno la differenza: grande prestazione condita con 31 punti, 10 rimbalzi e due assist, di cui uno per la schiacciata della parità di Mason Plumlee a 9.6 secondi dalla fine. Per i Pistons si tratta della rimonta più ampia degli ultimi 20 anni. I Suns sembravano ormai essersela portata a casa, volando nel secondo quarto. Poi, però, un parziale di 17-2 dei Pistons rimette la gara in equilibrio, subendo anche i primi 9 punti del supplementare e rendendo inutili i 23 punti di Devin Booker.
MILWAUKEE BUCKS-UTAH JAZZ 118-131
Primo ko casalingo per i Bucks: decisivo il parziale di 12-0 Utah in apertura dell’ultimo quarto. I Jazz chiudono con 25/53 da tre, stabilendo il record di franchigia per triple realizzate e diventando la prima squadra nella storia ad avere 5 giocatori con almeno 4 bombe realizzate. Uno di questi cinque è Donovan Mitchell, autore di 32 punti con 4/9 da tre. Gli altri sono Mike Conley (17 e 10 assist con 5/10 dall’arco), Jordan Clarkson (26 e 5/12), Royce O’Neal (18 con 6/8) e Bojan Bogdanovic (20 con 4/10). Non basta a Milwaukee un Giannis Antetokounmpo a quota 35, con 14/25 al tiro, e un Khris Middleton autore di 31 punti e 10 rimbalzi con 11/18 dal campo. Padroni di casa poco precisi dall’arco.
BOSTON CELTICS-WASHINGTON WIZARDS 116-107
Quarto successo consecutivo per i Celtics, che nonostante le tante assenze sotto canestro, causa Covid, si aggrappano alle loro stelle per portare a casa il successo. Decisivo un secondo quarto da 33-19 per la squadra di coach Stevens, andando avanti anche di 28 lunghezze nel terzo quarto e resistendo al ritorno furioso di Washington fino al -4. Jayson Tatum e Jaylen Brown guidano Boston. Il primo chiude con 32 punti e 14/27 al tiro, il secondo con la doppia doppia da 27 punti e 13 rimbalzi a cui aggiunge anche 5 assist. Altra mostruosa prestazione per Bradley Beal, ma ancora una volta non è sufficiente: dopo i 60 realizzati nel ko con Philadelphia, ne realizza altri 41, guidando la rimonta fallimentare dei suoi nella ripresa.
HOUSTON ROCKETS-ORLANDO MAGIC 132-90
Tutto estremamente facile per Houston, che vince tutti i parziali (tra cui i primi due per 62-33) e controlla fino alla fine senza nemmeno troppo impegno. Christan Wood chiude con 22 punti e il suo massimo in carriera da 15 rimbalzi, seguito dalla doppia doppia da 15 punti e 13 assist di James Harden, i 15 di PJ Tucker e i 14 di John Wall. I Rockets si rialzano dopo due sconfitte consecutive. I Magic, che invece venivano da due vittorie di fila, avevano l’alibi delle assenze di Aaron Gordon e Markelle Fultz, anche se coach Steve Clifford non ha voluto accampare scuse. Orlando cerca di aggrapparsi ai 22 punti di Vucevic e ai 12 di Cole Anthony, ma si tratta di un magro bottino.
NEW YORK KNICKS-OKLAHOMA CITY THUNDER 89-101
S’interrompe il momento positivo dei Knicks, che tornano a perdere dopo tre successi consecutivi sprecando un inizio di partita terribile da parte degli avversari. I Thunder, infatti, partono malissimo, segnando solo 15 punti nel primo quarto, ma rimontano e vincono grazie ai 25+10+7 di Shai Gilgeous-Alexander e i 23 dalla panchina di Hamidou Diallo. I Knicks pagano un attacco davvero di basso livello, tirando sotto il 36% di squadra nonostante le sole quattro palle perse. A guidare la squadra di coach Thibodeau sono come al solito RJ Barrett (19 punti in 44 minuti) e Julius Randle (18+12+7, pur con problemi di falli).
NEW ORLEANS PELICANS-CHARLOTTE HORNETS 110-118
Gli Hornets completano un’altra rimonta, questa volta sul campo dei Pelicans, partendo da -18 nel secondo quarto. Merito di un Gordon Hayward scatenato nella ripresa, autore di 22 dei suoi 26 punti finali seguito dai 20 di Miles Bridges e i 17 di Devonte’ Graham per la loro quarta vittoria stagionale. LaMelo vince così il primo derby della famiglia Ball, sfiorando la tripla doppia in uscita dalla panchina (12 punti, 10 rimbalzi e 9 assist: la sua prima doppia doppia in carriera) e supera di slancio i soli 5 punti realizzati dal fratello Lonzo, che sbaglia 6 delle 7 triple tentate.
SACRAMENTO KINGS-TORONTO RAPTORS 123-144
Nella storia dei Raptors 144 punti in una singola partita non erano mai stati segnati. E così, reduci da tre ko consecutivi e pur senza Kyle Lowry (fuori per motivi personali), Toronto infligge a Sacramento la settima sconfitta consecutiva nei loro scontri diretti. Il migliore tra i canadesi è Fred VanVleet, che mette a segno 34 punti con un ottimo 13/22 al tiro, aggiungendoci anche 7 assist, mentre di assist ne ha 12 Pascal Siakam che va vicinissimo a centrare la tripla doppia. Un De’Aaron Fox da 23 punti, con due soli errori al tiro (9/11 dal campo), e un Harrison Barnes da 21 servono solo per aggiornare i loro rispettivi score personali.
MEMPHIS GRIZZLIES-BROOKLYN NETS 115-110
Prima vittoria tra le mura amiche per Memphis, che passa contro Brooklyn grazie ai 24 punti di Dillon Brooks e i 21 di Brandon Clarke. I Grizzlies la spuntano negli ultimi 4’ di gioco dopo aver sprecato 22 punti di vantaggio, confezionando un parziale di 7-0, poi rivelatosi decisivo. I Nets si aggrappano a un Caris LeVert da 43 punti, di cui 25 per guidare la rimonta del secondo tempo. La guardia dei Nets ha segna 7 delle 9 triple tentate, sbloccandosi dall’arco dopo un inizio di stagione stentato, ma ha solo altri tre compagni in doppia cifra a sostenerlo (Prince 16, Harris 13 e Allen 12).