NBA

Nba: i Lakers cadono a due passi dal record, Melli piegato all'overtime

Dopo 14 successi in trasferta, i gialloviola perdono sul campo dei Pacers. I Clippers abbattono i Suns, Pelicans ko con i Nets

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Finisce dopo 14 partite il filotto di vittorie in trasferta consecutive dei Los Angeles Lakers in Nba. Senza Anthony Davis, i californiani vengono infatti battuti 105-102 sul campo degli Indiana Pacers di un grande Domantas Sabonis (26 punti e 10 rimbalzi). Vincono i Clippers del duo Paul George-Kawhi Leonard (i Suns cadono a Los Angeles 120-99). Ko i Pelicans di uno spento Nicolò Melli, che fa soli 2 punti e i Nets passano 101-108 all'overtime.

Getty Images

INDIANA PACERS-LOS ANGELES LAKERS 105-102
Mancavano appena due partite per entrare definitivamente nel mito, ma i Lakers bucano l'appuntamento con la storia e si fanno sorprendere alla Bankers Life Fieldhouse interrompendo a 14 il proprio filotto di successi in trasferta (e il primato di sempre, in Nba, è 16). Ma non deve sorprendere che i gialloviola si siano fermati proprio a Indianapolis, perché questi Pacers cominciano ad assumere la fisionomia della classica gatta che sarà complicatissima da pelare per chiunque. Quarta vittoria di fila per Indiana, che mette i titoli di coda sulla partita a 36 secondi dalla fine con Malcom Brogdon riuscendo poi a impedire alle bocche da fuoco californiane di sfruttare l'ultimo possesso. Mattatore è Domantas Sabonis, in doppia doppia con 26 punti e 10 rimbalzi. Si ferma invece a 20, 9 assist e 9 rimbalzi LeBron James, privo del suo "gemello" Anthony Davis fermato da una distorsione alla caviglia. E le conseguenze, a Indianapolis, si sono viste.

NEW ORLEANS PELICANS-BROOKLYN NETS 101-108 OT
L'inverno è cupo a New Orleans, dove i Pelicans infilano la tredicesima sconfitta consecutiva e continuano a marciare con una sola partita di vantaggio sui derelitti Warriors fanalino di coda della lega. Il ko con Brooklyn è certamente sfortunato, dato che arriva all'overtime, ma i padroni di casa hanno le loro colpe dato che dal campo trovano ben 71 errori. Troppi per chi ha bisogno di una vittoria che somiglierebbe a una corroborante boccata d'ossigeno. Dall'altra parte i Nets sfoderano invece uno Spencer Dinwiddie sempre più protagonista e che in terra di Louisiana raccoglie un bottino di 31 punti. Ben lontani dagli appena 2 di un Nicolò Melli che sta vedendo la sua avventura a New Orleans tramutarsi sempre più in un calvario. Ma anche la doppia doppia di Brandon Ingram (22 punti e 10 rimbalzi) non è sufficiente per far uscire i padroni di casa dall'incubo.

LOS ANGELES CLIPPERS-PHOENIX SUNS 120-99
Con i Lakers costretti allo stop, l'altra metà di Los Angeles sorride e trova il modo di accorciare le distanze. Lo Staples Center saluta la decima vittoria casalinga dei Clippers, che sul parquet amico non cadono dal 7 novembre (quando giocarono contro i formidabili Bucks) e che delle ultime nove ne hanno vinte sette. Mattatori assoluti sono Paul George con 24 punti e Kawhi Leonard con 20, capaci di guidare i californiani nel poderoso parziale di 27-11 che nel cuore del terzo quarto stronca le speranze degli ospiti. Phoenix continua a essere nona nella Western Conference, e le vittorie di distacco da Sacramento che occupa l'ultimo posto valido per i playoff diventano ora due. E anche se Kelly Oubre chiude la serata con 19 punti, e soprattutto ne fa 18 (con 12 rimbalzi) un Deandre Ayton di nuovo arruolabile dopo 25 partite di squalifica, a questi Suns sembra servire qualcosa di più.

UTAH JAZZ-ORLANDO MAGIC 109-102
Sfida interessante tra due formazioni entrambe da Playoff quella giocata alla Vivint Smart Home Arena di Salt Lake City. A prevalere sono i Jazz, che così facendo scavano un solco su Oklahoma City e sono sempre più tranquilli al sesto posto a Ovest. Orlando però vende carissima la pelle e, pur presentatasi in Utah con una formazione ampiamente rabberciata, riesce a recuperare un disavanzo di 17 punti costringendo i padroni di casa a un nuovo sforzo nel finale. Premiato da Donovan Mitchell, che chiude un'importante serata da 30 punti e guida i suoi al pari di un Bojan Bogdanovic altrettanto efficace. In casa Magic c'è da rilevare la crescita di DJ Augustin (22 punti) e la costanza di un Evan Fournier che ne aggiunge 19. Ma in particolare dall'arco i problemi di Orlando sono parecchi, e coach Clifford dovrà lavorarci eccome.

CHARLOTTE HORNETS-SACRAMENTO KINGS 110-102
Charlotte sta vivendo un buon momento di basket, con gli Hornets che arrivano a quattro vittorie in cinque gare e mettono il sale sulla coda a Orlando, ormai non lontana nell'ultimo posto che garantisce i playoff a Est. Merito di Malik Monk, che decide con 23 punti (di cui 14 nell'ultimo quarto) la solita partita al cardiopalma contro una Sacramento che non riesce proprio a concedersi un finale di partita sereno in questa sua stagione sulle montagne russe. I Kings cadono così nel finale e ringraziano i Clippers per aver piegano Phoenix: in questo modo il piazzamento playoff continua per ora ad essere garantito. I motivi per sorridere, in casa grigioviola, sono rappresentati da De'Aaron Fox: finalmente abile e arruolato, per lui arrivano 19 punti in una serata iniziata dalla panchina. E ora Sacramento si affida a lui per trovare ciò che quest'anno sta mancando: un po' di continuità e soprattutto di solidità quando le partite volgono al termine.

NEW YORK KNICKS-ATLANTA HAWKS 143-120
Continua lenta ma inesorabile la risalita di New York, giunta alla terza vittoria in quattro partite e capace di schiantare Atlanta in una sorta di derby tra derelitte della Eastern Conference. Knicks però in netta crescita, come dimostra il fatto che a Est sia stato ora raggiunto un terz'ultimo posto che solo qualche settimana fa sarebbe sembrato una chimera o poco meno. Tante le buone notizie per i padroni di casa, che si regalano un 26-5 in apertura, un RJ Barrett da 27 punti e la doppia doppia di Mitchell Robinson (22+13 rimbalzi). In casa Hawks c'è poco da dire che non sia già stato detto: la Georgia gode di un tesoro inestimabile come Trae Young, che però da solo poco può. Per lui arriva un'altra serata mostruosa, da 42 punti: tutto il resto della squadra, insieme, non riesce a metterne a referto il doppio. E se una ex malata terminale come New York si regala il record stagionale di punti, significa che ad Atlanta i problemi sono davvero seri.

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