NBA

Nba: i Bucks si riscattano, sconfitta Boston. Edwards ne fa 51, Minnesota resta in vetta

Milwaukee riparte nella serata più importante, battendo i Celtics e interrompendo la striscia di quattro ko consecutivi. I Lakers cadono contro Golden State, Okc batte i Kings

  • A
  • A
  • A
Nba: i Bucks si riscattano, sconfitta Boston. Edwards ne fa 51, Minnesota resta in vetta - foto 1
© Getty Images

Mancano ormai pochissime gare al termine della regular season e l'Nba si prepara ai playoff con le ultime grande sfide. Celtics e Bucks danno vita a una gara storica: Boston non tira neanche un libero e viene sconfitta da Milwaukee, che riparte dopo quattro ko di fila. Minnesota e Denver proseguono come leader a Ovest, vince anche Okc. I Lakers cadono in casa contro Golden State, vittorie per Clippers e Knicks. Dallas blinda i playoff.

MILWAUKEE BUCKS-BOSTON CELTICS 104-91
Dopo quattro ko consecutivi, i Milwaukee Bucks si riprendono e tornano al successo nella serata più importante: sconfitti 104-91 i Boston Celtics in una gara storica. Vengono infatti tirati solo due liberi, entrambi per i padroni di casa, e Boston diventa la prima squadra Nba a non tirarne neanche uno in partita. La gara ha uno sviluppo netto e lineare sin dai primissimi minuti, con Milwaukee a dominare e volare sul +20. I Celtics abbozzano un rientro e, nonostante il ko di Giannis Antetokounmpo nel terzo quarto, vengono sconfitti. Milwaukee la spunta con un'ottima prova di squadra, portandone sei in doppia cifra. Il migliore è a sorpresa Patrick Beverley con 20 punti e 10 rimbalzi, precedendo Portis, Giannis e Brook Lopez a quota 15, con Lillard e Middleton fermi a 12. Nei Celtics non bastano i 22 punti di Tatum, perché il resto della squadra è sottotono e tira al 39.8% dal campo: male anche Brown, che chiude con 14 punti e 10 rimbalzi. Boston è già sicuramente prima a Est (62-17) ed ha in tasca il miglior record Nba, mentre Milwaukee difende la seconda posizione: 48-31 il suo score.

MINNESOTA TIMBERWOLVES-WASHINGTON WIZARDS 130-121
Successo pesante per i Minnesota Timberwolves, che si svegliano solo nel secondo quarto contro i Washington Wizards e li sconfiggono 130-121 con una furibonda rimonta. La capolista della Western Conference, che resta tale a braccetto con Denver e con uno score di 55-24, prende senza dubbio sottogamba la sfida. Basti pensare che i Wizards, penultima forza a Est (15-65), volano sul +20 e vengono superati solo nel terzo quarto: qui un parziale di 39-24 porta i T'Wolves sul +5 e consente agli ospiti di avviare l'allungo decisivo. L'uomo che firma la vittoria di Minnesota è Anthony Edwards, autore di una gara semplicemente sontuosa: 51 punti per lui, che va a triturare la difesa di Washington e trova il suo career high, con 17/29 dal campo e trenta punti nella ripresa. Alle sue spalle brillano Alexander-Walker (23) e Gobert (19+16), mentre i 25 punti di Kispert e i 24 di Jordan Poole non bastano ai padroni di casa. Washington ne porta sei in doppia cifra, ma incassa l'ennesimo ko stagionale e la quarta sconfitta di fila.

UTAH JAZZ-DENVER NUGGETS 95-111
L'altra capolista della Western Conference è Denver, che non vuole cedere agevolmente lo scettro di campione e ha vita facile contro i dimessi Utah Jazz, già out da tutto e sconfitti per la 13a gara consecutiva. Jokic e compagni gestiscono la sfida sin dai primissimi minuti, tenendo i rivali a soli 17 punti nel primo quarto e consentendosi anche il lusso di alzare il piede dall'acceleratore: 111-95 il punteggio finale. Denver ha in Jokic il suo top-scorer con 28 punti e 13 rimbalzi, ma soprattutto ritrova Jamal Murray: 28 punti per lui al rientro, sopperendo alla serata-no di Porter (12). Utah se la gioca con le ottime prove di Horton-Tucker (24) e Yurtseven, che chiude con 20 punti e 11 rimbalzi davanti a Samanic (15+10), ma non ha l'impeto giusto per impensierire i Nuggets. I Jazz restano 12mi a Ovest (29-50), mentre Denver guida con Minnesota: 55-24 il suo score.

OKLAHOMA CITY THUNDER-SACRAMENTO KINGS 112-105Prova di forza per gli Oklahoma City Thunder, che rimontano dal -19 di metà gara (64-45) contro i Sacramento Kings con una ripresa sontuosa. Il terzo quarto (39-23) accorcia le distanze a soli tre punti, mentre nel quarto arriva un parziale di 28-18 per conquistare la vittoria: 112-105 il punteggio finale per Okc, che ritrova Shai Gilgeous-Alexander e festeggia la vittoria. Il canadese è subito decisivo con un'altra prestazione da Mvp della regular season: 40 punti in 38 minuti, precedendo Dort (18) e Holmgren (15). Sacramento aveva aggredito meglio la sfida, ma esce sconfitta e non riesce ad azionare Sabonis: solo otto punti (con 13 rimbalzi) per il lituano, tutta la squadra ne risente. Il migliore è Fox con 33 punti, precedendo Ellis (26) e Murray (15+10). Okc resta terza a Ovest (54-25), Kings ottavi (45-34) e più vicini ai play-in che ai playoff.

LOS ANGELES LAKERS-GOLDEN STATE WARRIORS 120-134
Uno dei big match di serata premia i Golden State Warriors, che tirano col 58.8% dal campo e il 64.4% da tre, non lasciando minimamente scampo ai Lakers. LeBron e compagni oscillano sempre intorno a uno svantaggio in doppia cifra e vengono sconfitti col punteggio di 134-120, pagando oltremodo un debole tiro dal campo di squadra (44/96). Il migliore per i Warriors è Klay Thompson, che torna in quintetto e realizza 27 punti, precedendo Curry (23) e Wiggins (17): doppia doppia per Draymond Green (15+10 assist), bene anche Podziemski (13). Nelle fila dei Lakers, chi combatte è LeBron James: 33 punti e 11 assist per lui, che tira al 64% dal campo ed è l'ultimo ad arrendersi. Los Angeles ne porta sei in doppia cifra, con le prove notevoli di Reaves (22) e Hachimura (20+11), ma paga la serataccia di D'Angelo Russell (14) e l'assenza di Anthony Davis. Golden State (44-35) si avvicina così ai Lakers (45-35), in una lotta volta a migliorare il proprio piazzamento nella zona play-in.

CHICAGO BULLS-NEW YORK KNICKS 117-128
Prosegue la marcia e la risalita dei New York Knicks, che scalano la classifica dell'Eastern Conference fino alla terza posizione e si avvicinano prepotentemente a Milwaukee: 47-32 lo score di Brunson e compagni, che mantengono sempre un certo margine di sicurezza contro una Chicago decisamente arrendevole. I Bulls giocano in casa, ma non danno mai la sensazione di poter rientrare in gara ed escono sconfitti col punteggio di 128-117, quasi senza lottare. Il top-scorer è ancora una volta Jalen Brunson, che dal rientro dall'infortunio è inarrestabile: 45 punti e 8 assist tirando 13/24 dal campo per l'All-Star dei Knicks, che trascina anche Anunoby (24) e DiVincenzo (21). New York trova anche la doppia doppia di Hart (17+13), mentre ai Bulls non bastano le grandi prove delle loro stelle: DeRozan (34), Vucevic (26) e White (24) fanno 3/4 dei punti di Chicago, ma arriva la sconfitta. La formazione di casa, già sicura dei play-in, si mantiene al nono posto: 37-42 il suo score.

PHOENIX SUNS-LOS ANGELES CLIPPERS 92-105
I Clippers non hanno a disposizione Kawhi Leonard e James Harden, eppure escono vittoriosi dalla sfida giocata a Phoenix. Decisivo uno strepitoso primo quarto, chiuso col punteggio di 37-10, che indirizza una sfida tutt'altro che sbilanciata nel prosieguo dei minuti. I Suns infatti si risvegliano e riescono ad arrivare intorno ai dieci punti di svantaggio, ma non vanno oltre: 105-92 il punteggio che sancisce la loro sconfitta e dà una mazzata alle loro speranze d'accesso diretto ai playoff. Un piazzamento che è già certo per i Clippers, trascinati dai 23 punti di Paul George e dalle doppie doppie di Mann (17+10) e Zubac (17+13): fa meglio Westbrook, che chiude in tripla doppia con 16 punti, 15 rimbalzi e altrettanti assist. Ai Suns, che restano settimi a Ovest (46-33), non bastano i 21 punti di Durant e i 19 di Beal: delude Booker, fermo a quota 12. I Clippers, di contro, sono quarti e già certi dei playoff nella Western Conference: 51-28 il loro score.

CHARLOTTE HORNETS-DALLAS MAVERICKS 104-130
La differenza tra gli Hornets e i Mavs è ampia e viene confermata dalla gara disputata nella notte italiana, che consegna a Dallas la qualificazione aritmetica ai playoff: 49-30 lo score di Doncic e compagni, che sono quinti a Ovest e irraggiungibili per chi insegue dal settimo posto in giù. La vittoria contro Charlotte matura con un grande primo quarto (36-18) e un match in gestione del vantaggio, concedendo il 43.8% dal campo ai rivali e spuntandola col punteggio di 130-104. Agli Hornets non bastano i 22 punti di Miles Bridges e i 21 punti di Brandon Miller, mentre Luka Doncic fa ampiamente la differenza per i Mavericks. Lo sloveno chiude con 39 punti, 12 rimbalzi e 10 assist, trovando la 21a tripla doppia stagionale e precedendo Gafford (26) e Irving (18). Numeri e prestazioni che consegnano a Dallas, ingiocabile nelle ultime sfide, i meritati playoff.

HOUSTON ROCKETS-ORLANDO MAGIC 118-106
Prova di carattere degli Houston Rockets, che sono già matematicamente out dalla post-season, ma dimostrano che avrebbero potuto conquistarla con maggior continuità nelle loro prestazioni. I padroni di casa dominano e sconfiggono 118-106 gli Orlando Magic, mai davvero in gara, trovando una prova sontuosa di Fred VanVleet: 37 punti, 8 rimbalzi e 6 assist per lui, che trascina la squadra a una grande vittoria. Houston trova anche 23 punti da Jabari Smith Jr, con Brooks (15) e Green (14) ugualmente in doppia cifra, e riescono a contenere l'impeto offensivo di Orlando. I 21 punti di Banchero e Suggs, ben supportati da Fultz (18) nella serata che vedeva assente Franz Wagner, non spostano infatti gli equilibri. Orlando resta quarta coi Cavs (46-33) nell'Eastern Conference, mentre Houston è sicuramente 11a a Ovest (39-40).

TORONTO RAPTORS-INDIANA PACERS 123-140
Vittoria pesante per gli Indiana Pacers, che partono male e poi accelerano tra il secondo e il terzo quarto, portandosi sul +15 e chiudendo i giochi contro i Raptors. Toronto, già sicuramente out da tutto e incapace di migliorare la sua 12a posizione a Est (25-54), cede e viene sconfitta col punteggio di 140-123 tra le mura amiche. Haliburton è il trascinatore della formazione ospite, chiudendo con 30 punti e 5 assist: i Pacers trovano l'impatto dalla panchina di Toppin (23) e McConnell (17), con Siakam e Turner fermi a quota 16. Numeri che valgono la vittoria e il mantenimento del sesto posto a Est (46-34), che vorrebbe dire accesso diretto ai playoff. Nelle fila dei Raptors, i migliori sono Barrett e Olynyk: 23 punti per l'ex Knicks, mentre l'ex Utah chiude a quota 22 precedendo Freeman-Liberty (20) e il duo Trent-Brown (16).

ATLANTA HAWKS-MIAMI HEAT 111-117 dts
Una sfida dal sapore di play-in premia i Miami Heat, che escono vittoriosi dopo due tempi supplementari e tantissima tensione. Sia Atlanta che Miami hanno la chance di vincerla nei regolamentari e nel primo overtime, ma sbagliano e si condannano a una parità che permane per tre tempi consecutivi: terzo (80-80) e quarto quarto (101-101), più il primo supplementare (107-107). Solo nel secondo extratime arriva il parziale di 10-4 che consegna la vittoria per 117-111 agli Heat. Decisivo Tyler Herro, che trascina la formazione della Florida con 33 punti e porecede Butler (25) e Jovic (23) nella serata-no di Adebayo (10). Nelle fila degli Hawks, non basta la tripla doppia di Dejounte Murray: 29 punti, 13 rimbalzi e 13 assist con cui precede un ottimo Hunter (23+11). Gli Hawks escono sconfitti e restano decimi (36-43), Heat ottavi (44-35).

PORTLAND TRAIL BLAZERS-NEW ORLEANS PELICANS 100-110
Ai Pelicans basta un terzo quarto dalla grande intensità per uscire vittoriosi dalla trasferta di Portland, contro una delle squadre più fragili e rimaneggiate della lega. New Orleans vola sul +9 e non si guarda più indietro, sconfiggendo i rivali col punteggio di 110-100 e consolidando il proprio sesto posto a Ovest (47-32), che vorrebbe dire playoff assicurati. Un piazzamento che andrà difeso nelle ultime tre sfide della regular season, dopo una prova estremamente incoraggiante: Trey Murphy III si prende la scena con 31 punti, precedendo McCollum (29) e Williamson (22). Nelle fila dei Blazers, la doppia doppia di Ayton (30+13) e la gara da assistman di Scoot Henderson, con 19 punti e 15 assist, non bastano ad evitare l'inevitabile. Portland perde la bellezza di 21 palloni ed esce sconfitta, restando penultima nella Western Conference: 21-58 il suo score.

PHILADELPHIA 76ERS-DETROIT PISTONS 120-102
I Sixers confermano di essere una squadra completamente diversa quando c'è Joel Embiid e proseguono la propria risalita nelle fasi finali della regular season, ottenendo la sesta vittoria consecutiva e scalando fino al settimo posto (45-35), a un passo dai playoff. La vittima sacrificale sono i Detroit Pistons, sempre rimaneggiati e già sicuramente ultimi a Est (13-66), che incassano la quinta sconfitta di fila e vanno ko col punteggio di 120-102. Non bastano i 25 punti di Ivey e i 21 di Fournier, alla formazione ospite, che deve arrendersi ai Sixers: Joel Embiid sfodera una prestazione da 37 punti, 11 rimbalzi e 8 assist in 36 minuti giocati, contribuendo al dominio in area di Philadelphia (60-32 il punteggio). I padroni di casa tengono a riposo Maxey, ma trovano comunque tre ottimi scudieri per l'Mvp 2022/23: Hield chiude con 18 punti, precedendo Oubre (17) e Harris (15). Ancora assente Simone Fontecchio.

MEMPHIS GRIZZLIES-SAN ANTONIO SPURS 87-102
Chiude il conto delle gare il duello meno emozionante, visto che Memphis e San Antonio occupano le ultimissime posizioni della Western Conference (con Portland) e sono già fuori da ogni discorso legato al futuro e alla post-season. In una gara dai mille ribaltoni e colpi di scena, i Grizzlies sembrano dominare in avvio e poi crollano, scivolando sul -16 nel terzo quarto e venendo sconfitti col punteggio di 102-87. Tutti gli occhi erano puntati su Victor Wembanyama, che infatti risulta il top-scorer della sfida con 18 punti, 7 rimbalzi e 7 stoppate. I suoi Spurs ne portano sei in doppia cifra, con Champagnie (17) come secondo violino e Mamukelashvili (11+16) in doppia doppia. Ai Grizzlies, invece, non bastano tre giocatori a quota 14 (Clarke, Jemison e Pippen) per evitare la sconfitta. Memphis resta terzultima a Ovest (27-52), dove San Antonio è ultima in classifica (20-59) e insegue Portland (21-58) per evitare di chiudere da fanalino di coda della Western Conference.

Leggi Anche

Commenta Disclaimer

I vostri messaggi 0 commenti