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Nba: gli Hawks di Gallinari vanno sul 2-1 nella serie, ok Celtics con Tatum e Clippers

Grazie anche ai 12 punti dell’azzurro Atlanta stende i Knicks, sconfitte Brooklyn e Dallas

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Gara-3 sorride ad Atlanta. Con i match della scorsa notte, il primo turno di playoff di Nba vede ora prevalere gli Hawks, che si portano sul 2-1 nella serie grazie al successo casalingo contro i Knicks: Young e Bogdanovic sugli scudi, ma sono fondamentali anche i 12 punti di Danilo Gallinari. Nelle altre partite, Boston riduce le distanze con la vittoria contro Brooklyn (super Tatum); i Clippers riaprono i giochi a Dallas con Leonard e George.

ATLANTA HAWKS-NEW YORK KNICKS 105-94
Atlanta si porta in vantaggio 2-1 nella serie: decisivo il 29-13 nel secondo quarto (22-5 il parziale prima dell’intervallo lungo). La maniera migliore per celebrare il ritorno all’arena di 15.743 appassionati in Georgia (tutto esaurito). Trae Young chiude con 21 punti e 14 assist la sua prima partita di playoff in carriera in casa ed è soltanto uno dei sette giocatori degli Hawks a terminare in doppia cifra. C’è infatti anche la doppia doppia da 15 punti e 12 rimbalzi di Clint Capela (6/8 al tiro), i 15 e 8 rimbalzi raccolti da Bogdan Bogdanovic, i 14 di John Collins. Il ritorno a casa di Atlanta fa bene anche a Danilo Gallinari, che ritrova la mira dalla lunga distanza in un match da 4/4 dall’arco e 12 punti in uscita dalla panchina: 24 minuti sul parquet in cui il n°8 azzurro raccoglie anche 4 rimbalzi e mette a referto un assist e un recupero. Rimane veramente poco da fare ai Knicks, aggrappati alla prima gara da titolare ai playoff dal 2015 a oggi di Derrick Rose: 30 punti con 13/21 al tiro, 6 rimbalzi e 5 assist per lui. Pessima serata al tiro (2/15) per Julius Randle.

BOSTON CELTICS-BROOKLYN NETS 125-119
Serie riaperta contro Brooklyn da Boston, trascinata da uno straordinario Jayson Tatum che permette ai Celtics di allungare a metà terzo quarto, toccando anche 17 punti di margine. I Nets si riportano a contatto nel finale, ma i canestri cruciali del n°0 dei padroni di casa consentono ai Celtics di accorciare sul 2-1. Tatum chiude con 50 punti a referto in 41 minuti: 16/30 dal campo, 5/11 dall’arco, 13/15 ai liberi, 6 rimbalzi, 7 assist, due recuperi. Il talento 23enne di Boston diventa così il terzo più giovane all-time a toccare quota 50 in una gara playoff; si tratta della quarta prestazione con così tanti punti in carriera in maglia Celtics (le stesse fatte registrare da Larry Bird). A tutto il resto pensano i 23 punti di uno straordinario Marcus Smart, enorme sia anche difesa, chirurgico con il suo 8/11 dal campo e soprattutto 5/8 dall’arco, a cui aggiunge 6 assist e un paio di sfondamenti subiti negli ultimi minuti di gioco. Decisivo anche il 4/7 dalla lunga distanza di un Evan Fournier da 17 punti. Non bastano agli ospiti le grandi prestazioni di Harden (41) e Durant (39).

DALLAS MAVERICKS-LOS ANGELES CLIPPERS 108-118
Tornano in corsa anche i Los Angeles Clippers, travolti a inizio match dalla pazzesca partenza di Dallas, trascinati come al solito da un incontenibile Luka Doncic. Crollati sul -19 già nel primo quarto (30-11), gli ospiti trovano comunque la forza per risalire, aggrappandosi al perfetto primo tempo di Paul George (22 punti prima dell’intervallo lungo) e raccogliendo un 57.9% al tiro di squadra che consente ai Clippers di evitare di sprofondare sul 3-0 nelle serie e di tenere in vita ancora le speranze di qualificazione. A rovinare il debutto playoff di Doncic (partito con un 8-0 di parziale nei primi due minuti) è la coppia di All-Star dei Clippers: Paul George ne segna 29 con 11/18 al tiro e 7 rimbalzi, a cui si aggiungono i 36 di un Kawhi Leonard che non sbaglia quasi mai: 13/17 dal campo, 8 rimbalzi e 3 assist. Al resto pensano le triple nel finale di Marcus Morris Sr.: 15 punti con 3/5 dalla lunga distanza. Per lo sloveno dei Mavs ci sono pochi rimpianti personali: 44 punti con 15/28 dal campo, 7/13 dall’arco, 7/13 ai liberi. Nona gara playoff in carriera da ricordare. Nessuno ha mai raccolto numeri del genere nelle prime partite playoff della propria carriera.

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