NBA

Boston sconfigge Milwaukee, vincono Oklahoma e Miami  

Va ai Celtics il big match dell'Eastern Conference, ma i Bucks sfiorano una clamorosa rimonta. Gli Heat sconfiggono Cleveland, i Thunder si mantengono in vetta a Ovest

  • A
  • A
  • A
Boston sconfigge Milwaukee, vincono Oklahoma e Miami<br />
  - foto 1
© Getty Images

La notte dell'Nba viene scandita dal confronto tra i Boston Celtics e i Milwaukee Bucks, con questi ultimi che vanno a sfiorare una clamorosa rimonta senza Antetokounmpo, out per un problema muscolare. Esulta la capolista dell'Eastern Conference col punteggio di 122-119, rischiando di vanificare il +18 del terzo quarto. Vincono gli Heat in casa dei Cavs, Okc regola Utah e si mantiene in vetta a Ovest. Esultano anche Indiana, i Kings e i Warriors.

BOSTON CELTICS-MILWAUKEE BUCKS 122-119
Il big match di stanotte e dell'intera Eastern Conference sorride ai Boston Celtics, che dominano contro i Milwaukee Bucks dell'assente Giannis Antetokounmpo (problema muscolare) e rischiano grosso nell'ultimo quarto, quando i rivali rimontano dal -18 e chiudono a un solo possesso. Boston vince 122-119 dopo un parziale da 36-21 per i rivali, che hanno in Damian Lillard il loro trascinatore e il top-scorer della sfida con 32 punti. Seguono Bobby Portis (24 punti e 15 rimbalzi) e Khris Middleton (22) nei Bucks, che hanno anche un piccolo apporto da Danilo Gallinari: quattro punti, un rimbalzo, un assist e una stoppata in 19'. La spuntano però i Celtics, con Jayson Tatum sugli scudi. Quest'ultimo chiude con 31 punti davanti a White (23) e Jaylen Brown (21), ma uno degli uomini decisivi è un Payton Pritchard da 19 punti e il 63.6% dal campo, che va in doppia cifra con Porzingis (17). La maggior prestazione di squadra premia dunque i padroni di casa, che ottengono la settima vittoria di fila e restano in vetta all'Eastern Conference (55-14), risultando l'unica squadra sopra le cinquanta vittorie e precedendo proprio Milwaukee (44-25). 

OKLAHOMA CITY THUNDER-UTAH JAZZ 119-107
Nella Western Conference, invece, si conferma la leadership degli Oklahoma City Thunder. Shai Gilgeous-Alexander e compagni vivono tre quarti punto a punto con gli Utah Jazz, prima di "matare" l'avversario con un ultimo periodo da 37-27 che risulta decisivo per la vittoria finale (119-107). Per cinquanta partite sulle 68 giocate il fuoriclasse canadese e fortissimo candidato all'Mvp supera i trenta punti, chiudendo a quota 31, ma non è il top-scorer o il migliore dei suoi. Gli ruba la scena, in una serata che vede Jalen Williams chiudere a 18 punti, il suo compagno di squadra Chet Holmgren: 35 punti e 14 rimbalzi per il lungo dei Thunder, che domina nel pitturato ed eguaglia il suo career-high, trascinando la squadra di casa con un notevole 12/18 al tiro. Non bastano, invece, i 25 punti di Sexton e i 16 di Collins a una Utah sottotono, che subisce il terzo ko di fila e resta in 12a posizione a Ovest (29-40). Una Western Conference che viene sempre guidata da Okc (48-20), davanti a Denver (48-21) e Minnesota (47-22). 

CLEVELAND CAVALIERS-MIAMI HEAT 104-107
Vittoria last-minute per i Miami Heat, che sigillano il loro successo contro Cleveland nei novanta secondi finali e con un assoluto protagonista in questa gara: Terry Rozier segna nove punti in questa fase, blindando la vittoria esterna per 107-104 dei suoi. Il top-scorer della sfida è comunque Jimmy Butler, che inizia a sentire aria di playoff e chiude con 30 punti, precedendo proprio Scary Terry (24) e Jovic (14). Miami ottiene così un grande successo esterno, nonostante i Cavs ne portino cinque in doppia cifra. Il migliore è un Jarrett Allen da 25 punti e 20 rimbalzi, ma giocano ottime gare anche Garland (20) e Niang (18), con LeVert in doppia cifra (16+12 assist) e Merrill a quota 12. Numeri che non bastano per l'aggancio a Milwaukee, con Cleveland che resta terza a Est (43-26). Miami, invece, aggancia i Sixers al settimo posto (38-31) e si porta a una sola vittoria da quel sesto posto che vorrebbe dire accesso diretto ai playoff (senza play-in). 

PORTLAND TRAIL BLAZERS-LOS ANGELES CLIPPERS 103-116
Dopo aver perso quattro gare nelle ultime cinque, si risvegliano i Los Angeles Clippers sul campo di Portland. I Blazers oppongono resistenza per un solo quarto, poi si consegnano ai rivali e scivolano addirittura a 24 punti di svantaggio, prima di un moto d'orgoglio e di un parziale di 33-22 nell'ultimo periodo. Così facendo, la formazione losangelina vince solo 116-103, sfruttando la sua grande prova offensiva. Paul George è il migliore con 27 punti, precedendo Kawhi Leonard (24) e un James Harden d'altri tempi: 19 punti e 14 assist per la stella dei Clippers, che gestisce il ritmo di gioco per tutto l'arco dela sfida. Doppia cifra anche per Zubac (14), Coffey (11) e Theis (10), mentre Portland è come di consueto ridotta ai minimi termini. Questa volta Anfernee Simons (14) e Banton (12) steccano, con Scoot Henderson top-scorer con 18 punti e un misero 6/15 dal campo. Numeri che consegnano il quarto ko consecutivo ai Trail Blazers, sempre penultimi a Ovest (19-50). I Clippers sono invece quarti nella Western Conference, con uno score di 43-25. 

PHOENIX SUNS-PHILADELPHIA 76ERS 115-102
Philadelphia si conferma sottotono e la pessima prestazione di Tyrese Maxey, che tira 3/13 e chiude con soli sei punti, la condanna definitivamente. I Sixers scivolano in svantaggio di 24 punti e, nonostante il moto d'orgoglio finale, vengono sconfitti dai Suns col punteggio di 115-102. Grayson Allen è senza dubbio il migliore dei suoi, in quella che è un'autentica serata di grazia: 32 punti e 9/15 da tre, in una prestazione da sogno per scavare il solco tra le due formazioni. (De)Merito dei Sixers, che difendono a uomo sui Big Three di Phoenix, tenendo Beal a soli tre punti, ma lasciano dei tiri puliti al top-scorer di giornata ed al supporting cast dei Suns. Ale spalle di Durant (22) e di un Booker che sfiora la tripla doppia con 18 punti, 9 rimbalzi e 11 assist, vanno infatti in doppia cifra O'Neale (13), Nurkic (10+15) e Bol Bol (10). La pessima prova di Philadelphia è in ogni settore, perché il top-scorer è Oubre con soli 18 punti. Sono cinque i giocatori in doppia cifra per gli ospiti, ora settimi con gli Heat e uno score di 38-31. I Suns mantengono la medesima posizione, condivisa con Dallas, nella Western Conference: 40-29 il loro score. 

TORONTO RAPTORS-SACRAMENTO KINGS 89-123
Gara completamente senza storia a Toronto, dove i padroni di casa giocano con orgoglio solo nel primo e nel quarto periodo, venendo completamente spazzati via dai Sacramento Kings: 123-89 il punteggio finale per gli ospiti. In una serata che non brilla per punteggio dei singoli, la differenza la fa la squadra dei Kings. Il top-scorer è De'Aaron Fox con 20 punti, precedendo Monk (17) e Barnes (16) in una notte che ne vede sei in doppia cifra. Tra questi c'è anche Domantas Sabonis, che trova la 51a doppia doppia e la 24a tripla doppia stagionale: 13 punti, 17 rimbalzi e 10 assist per il lituano, trascinatore sotto ogni aspetto. Non bastano, invece, i 18 punti di Gary Trent Jr. a una Toronto che viene bersagliata sotto ogni fronte e subisce l'ottavo ko consecutivo. I Raptors restano 12mi e si confermano in caduta libera a Est (23-46), mentre i Kings sono sesti nella Western Conference (40-28). 

GOLDEN STATE WARRIORS-MEMPHIS GRIZZLIES 137-116
La partita tra i Golden State Warriors e i Memphis Grizzlies dura di fatto un quarto, coi padroni di casa che fanno pesare la differenza nella qualità e nel talento, volando sul +18 nel terzo quarto e allungando ulteriormente fino al 137-116 finale. Steph Curry non vive la sua miglior serata con soli 14 punti in una squadra che ne porta sette in doppia cifra, ma c'è chi fa le sue veci: Jonathan Kuminga è il migliore dei suoi con 26 punti, precedendo Klay Thompson (23) e un Wiggins da 22 punti e 10 rimbalzi. Ai Grizzlies non bastano tre grande prestazioni, nella gara che vede Bane (6) sottotono. GG Jackson chiude da top-scorer della sfida con 35 punti e tutti e i tre i migliori realizzatori della gara sono di Memphis, con Jaren Jackson Jr. (28) e Aldama (27) in splendida forma, ma arriva la sconfitta. Gli ospiti restano così terzultimi a Ovest (23-47), dove Golden State occupa la decima posizione con uno score di 36 vittorie e 32 ko. 

DETROIT PISTONS-INDIANA PACERS 103-122
Indiana domina in area (70-54 il punteggio) e non fa prigionieri contro una Detroit che non può schierare Simone Fontecchio per un fastidioso problema al piede, e di fatto non entra mai in gioco superando anche i venti punti di svantaggio. I Pacers vincono 122-103 e hanno in Pascal Siakam il loro trascinatore, con 25 punti realizzati. Alle sue spalle Haliburton, che chiude con 20 punti e 9 assist ispirando una squadra che ne porta cinque in doppia cifra. I 23 punti e 10 assist del rientrante Cade Cunningham, invece, non bastano ad accendere i Pistons, coi soli Ivey (15) e Duren (11+12) sopra quota dieci punti. Detroit subisce il quarto ko di fila e resta penultima a Est (12-57), dove i Pacers occupano il sesto posto e l'ultima piazza utile per i playoff (39-31), venendo insidiati a una sola vittoria da Philadelphia e Miami. 

Leggi Anche

Commenta Disclaimer

I vostri messaggi 0 commenti