L’Olimpia batte Brindisi 72-67 rischiando di subire una rimonta clamorosa, gli emiliani battono Venezia 72-71
La finale della Supercoppa italiana di basket vedrà la supersfida tra Virtus Bologna e Olimpia Milano. Nelle semifinali, gli emiliani si impongono contro Venezia 72-71 in una partita lottata fino all’ultimo secondo, con una gran prestazione di Teodosic e Hervey. I lombardi invece battono Happy Casa Brindisi 72-67, rischiando di subire la clamorosa rimonta dei pugliesi. Preziosissime le prove di Hines a rimbalzo e di Melli in difesa.
HAPPY CASA BRINDISI – ARMANI EXCHANGE MILANO 67-72
L’Armani Exchange Milano supera con qualche patema Happy Casa Brindisi 72-67 e si aggiudica un posto per la finale di supercoppa. I lombardi controllano la partita fin dalle primissime battute, con una difesa efficace e migliori percentuali al tiro. Melli e Delaney partono bene, mentre i pugliesi faticano fuori dall’arco. Milano termina il primo quarto avanti 21-15 e continua ad allungare nel periodo successivo, nonostante la percentuale da tre crolli a picco (2/18 nel primo tempo). All’intervallo lungo Olimpia conduce 41-27, mentre Brindisi fatica a mettere giù il pallone, attaccare uno contro uno e costruire buoni tiri. Solo un sorprendente Redivo tiene a galla i suoi. Hines sembra prendere per mano i lombardi in uscita dagli spogliatoi, ma negli ultimi quattro minuti del periodo Happy Casa, trascinata da un J. Perkins all’improvviso inarrestabile (8 punti e 3 assist in pochi minuti), pare indiavolata e rimonta in un attimo dal -12 al primo vantaggio della partita, con un parziale di 19-0 fino al 56-49. Mitoglou, miglior realizzatore di Milano, schiaccia per accorciare al 56-51 di fine periodo. Messina striglia i suoi e Olimpia pareggia subito con la tripla di Hall e la schiacciata di Melli.
Nel finale si gioca punto a punto: da una parte Shields comincia a prendersi più responsabilità, dall’altra i due Perkins si caricano sulle spalle l’attacco pugliese. La schiacciata di un ottimo Hines riporta Milano a +3 a 1’40” dalla fine, poi Brindisi si prende (e sbaglia) tre triple affrettate con J. Perkins e Visconti. In lunetta Hall mette i due liberi e porta Olimpia sul 72-67, che resiste anche all’ultimo assalto offensivo dei pugliesi. Olimpia arriva in finale sulle ali delle prestazioni di Melli (11 punti e 7 rimbalzi), Mitoglou (13 punti e 7 rimbalzi) e Hines (11 punti con 5/5 dal campo e 8 rimbalzi), a Brindisi non bastano i 16 punti a testa dei due Perkins e gli 11 di Redivo.
UMANA REYER VENEZIA – VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA 71-72
La Virtus Bologna si prende il suo biglietto per la finalissima di supercoppa italiana, sconfiggendo 72-71 l’Umana Reyer Venezia in un incontro emozionante per tutta la sua durata. La Virtus inizia meglio, affidando il proprio attacco a Hervey (4 punti e 4 rimbalzi nel primo quarto) e all’esperienza di Teodosic. L’Umana Reyer non ingrana subito e infila solo uno dei primi sette tiri dal campo: il primo quarto termina con gli emiliani in vantaggio 20-11. Nel periodo successivo la difesa dei veneti aumenta l’intensità e crea qualche difficoltà in più ai passatori avversari. A metà del secondo quarto Bologna conta già 10 palle perse, Venezia si riavvicina e trova il primo sorpasso con due triple consecutive di Tonut. La Virtus si rialza dalla lunetta, con tre liberi di Belinelli e uno di Weems, per andare negli spogliatoi avanti 34-31. Al rientro, Bologna trova subito l’allungo con Jaiteh e Teodosic brillanti e si porta a +13, dando l’impressione di poter produrre lo strappo decisivo.
I lagunari non sono della stessa idea e si riportano a tre lunghezze alla fine del terzo periodo, concluso 50-47 per la Virtus. L’ultimo quarto è una lotta canestro su canestro. L’Umana Reyer si affida a Tonut e riesce ad andare a +4, i bolognesi restano in scia e seguono la via tracciata da Hervey (15 punti e 8 rimbalzi) e un Teodosic (14 punti e 8 assist) sempre più leader: con due triple consecutive dei suoi uomini chiave, la Virtus sale sul 68-64. La girandola dei liberi nell’ultimo minuto tiene gli emiliani a +4, ma la tripla della speranza di De Nicolao a 2”8 dalla sirena e una palla recuperata sulla successiva rimessa lasciano a Stone il tiro della speranza da metà campo: tabellone alto e Bologna in finale, all’ultimo respiro, 72-71.