Nba, Harden travolge i Lakers

Il 'Barba' decisivo nel successo per 138-134 contro i gialloviola all'overtime, vittorie anche per Celtics e Bucks

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Il ciclone James Harden si abbatte anche sui Lakers. Il 'Barba' ne mette 48 e guida la rimonta dei Rockets da -21 fino al 138-134 finale dopo un overtime. Tutto facile per Denver, che stende 124-102 Cleveland, e per Toronto, che liquida 119-90 Memphis. Milwaukee passa 118-108 con Orlando, mentre i Celtics trovano la terza vittoria consecutiva e piegano Atlanta 113-105. Successo importante per OKC contro Philadelphia: 117-115 il punteggio finale.

HOUSTON ROCKETS-LOS ANGELES LAKERS 138-134 (OT)
Diciannove partite consecutive sopra i 30 punti e il tassametro corre ancora. Un'altra prova mostruosa di James Harden consente ai Rockets di rimontare da -21 contro i Lakers e di imporsi all'overtime con il punteggio finale di 138-134. Il 'Barba' scrive un'altra pagina del libro dei record con 48 punti (14/30 al tiro e 12/15 dalla lunetta) che gli permettono di proseguire la sua incredibile striscia e di portarsi a -1 da Wilt Chamberlain (la leggenda del parquet vanta strisce da 65 partite, 31, 25 e 20). Il ciclone con il numero 13 vola oltre quota 40 punti per la decima volta nelle sue ultime 13 apparizioni sul parquet, con picchi che di epicità da 58 e 57 punti. Questa volta, oltre che per lo spettacolo e per i numeri, la prova monstre di Harden è servita anche per piegare le resistenze dei Los Angeles Lakers che, ancora privi di LeBron James, hanno provato in tutti i modi a bissare il bel successo contro i Thunder. Sopra di 18 all'intervallo, i gialloviola avevano ancora 7 punti di vantaggio a 1 minuto dalla fine, prima della tripla di Eric Gordon, che ha forzato il supplementare. Qui, ancora 4 liberi decisivi del federe scudiero di Harden hanno infranto i sogni dei ragazzi di Mike D'Antoni. Per i Lakers, ci sono 32 punti di Kuzma e 21 di Ingram. I Rockets, invece, oltre ad Harden, si affidano ai 30 punti di Gordon.

PHILADELPHIA 76ERS-OKLAHOMA CITY THUNDER 115-117

E' Paul George l'eroe indiscusso della sofferta vittoria per 117-115 degli Oklahoma City Thunder contro i Philadelphia 76ers al Wells Fargo Center. In un finale al cardiopalma, l'ex Indiana Pacers realizza un gioco da 4 punti a 5 secondi dalla sirena finale, approfittando di una ingenuità di Jimmy Butler, che permette ad OKC di evitare la sesta sconfitta nelle ultime sette partite. Il numero 13 dei Thunder gioca un match perfetto, chiudendo con 31 punti. A questi si aggiungono i 21 con 10 assist di Russell Westbrook e i 21 di Dennis Schroeder. Dall'altra parte, invece, il migliore per i Sixers è Joel Embiid, che ne mette 31 con 8 rimbalzi e 6 assist. Tripla doppia solo sfiorata, invece, per Ben Simmons, che chiude con 20 punti, 15 rimbalzi e 9 assist. Una vittoria che permette ai Thunder di rimettersi in carreggiata dopo un periodo non certo fortunato e di riprendersi la terza posizione in classifica nella Western Conference alle spalle di Warriors e Nuggets. Un passo falso che rischia di pesare, invece, per i Sixers, visto che tutte le altre big della Eastern Conference sono tornate a casa con una vittoria.

BOSTON CELTICS-ATLANTA HAWKS 113-105
A cominciare dai Boston Celtics che, ancora nel segno del solito Kyrie Irving, superano Atlanta 113-105. Un match in cui gli Hawks sembrano in totale controllo fino all'ultima frazione, quando Boston piazza un parziale di 30-16, che permette di ribaltare il punteggio. I Celtics devono sudare le proverbiali sette camicie contro una squadra che gioca tre quarti di altissimo livello, mandando ben cinque uomini in doppia cifra. Oltre alla doppia doppia da 15 punti e 11 rimbalzi perl'ormai certezza John Collins, ne arrivano 18 da Kevin Huerter e 16 (con 7 assist) dal rookie Trae Young. Nel finale, però, Atlanta di scioglie sotto i colpi di un Kyrie Irving ormai sempre più decisivo. L'ex Cleveland Cavaliers ne mette 32 con 5 assist ma soprattutto chiude con un perentorio 11/19 dal campo e un pirotecnico 5/8 dall'arco. A questi si aggiungono i 19 di Jayson Tatum e i 13 con 9 rimbalzi di Al Horford. Complice la sconfitta di Philadelphia con i Thunder, Boston accorcia in classifica, portandosi a 1 gara e mezzo di distanza dai Sixers. Sono 31, invece, i ko stagionali degli Hawks, che restano al 12esimo posto a Est.

INDIANA PACERS-DALLAS MAVERICKS 111-99
Decisamente più agevole, invece, il successo della terza forza della Eastern Conference, Indiana, che si sbarazza senza troppo affanno dei Dallas Mavericks 111-99. Dopo un primo quarto equilibrato, i Pacers mettono la freccia nel secondo periodo senza più voltarsi indietro. Dallas non riesce a reagire, anche complice la prova deludente di un Luka Doncic stranamente falloso al tiro ed espulso sul finire del terzo quarto per un secondo fallo tecnico. Lo sloveno chiude con appena 8 punti, 5 rimbalzi e 6 assist ma un terrificante 3/14 dal campo. In contumacia della sua giovane stellina, ci pensano Harrison Barnes e DeAndre Jordan a tenere alto l'onore dei Mavericks: il primo chiude con 20 punti, mentre il secondo realizza una doppia doppia da 15 punti e 16 rimbalzi. Indiana, però, tira meglio dal campo, e approfitta delle 13 palle perse di Dallas per trovare punti preziosi in contropiede (ben 21). Il miglior realizzatore per i Pacers è Tyreke Evans, che chiude con 19 punti, ai quali si aggiunge la doppia doppia del centro lituano Domantas Sabonis. Il figlio del grande Arvydas chiude con 16 punti, 11 rimbalzi e un impeccabile 7/8 dal campo. Indiana difende così il terzo posto in classifica nella Eastern Conference, mentre Dallas resta al terz'ultimo a Ovest, meglio solo di Phoenix e Memphis.

ORLANDO MAGIC-MILWAUKEE BUCKS 108-118
Milwaukee supera Orlando 118-108, rischiando però di complicarsi la vita nell'ultimo quarto di una partita in totale controllo. I Bucks, avanti di 16 punti dopo le prime 3 frazioni, incassano un parziale di 11-2 per aprire il quarto periodo che rimette tutto nuovamente in discussione. Qui, sale in cattedra Eric Bledsoe, che risponde a Terrence Ross con 9 punti nel solo quarto quarto, e scrive la parola fine sul match. Alla sirena, sono 30 i punti per lui. Giannis Antetokounmpo gioca la solita partita dominante sui due lati del parquet e, con i suoi 25 punti e 13 rimbalzi, contribuisce alla quarta vittoria consecutiva per i Bucks, sempre primi a Est. Da sottolineare anche la prova di Khris Middleton, che si ferma a quota 15 punti. Orlando, che deve fare i conti con la pesante assenza di Aaron Gordon, tenuto precauzionalmente ai box per un problema alla schiena, fa affidamento sul solito Nikola Vucevic, che chiude con 27 punti. A questi si aggiungono i 16 di Terrence Ross, l'ultimo a mollare tra le file dei Magic, che non servono però a evitare la terza sconfitta consecutiva per la squadra di coach Steve Clifford.

TORONTO RAPTORS-MEMPHIS GRIZZLIES 119-90
Se Milwaukee chiama, Toronto risponde. I Raptors si sbarazzano senza troppo affanno dei modesti Memphis Grizzlies, in questo momento una delle peggiori squadre di tutte la Nba insieme con Cleveland e Chicago. Il momento nero degli Orsi non accenna a finire: adesso sono 5 le sconfitte consecutive, nove quelle raccolte nelle ultime 10 giocate. Decisivo per le sorti della sfida un terzo quarto da favola per Toronto, chiuso sul punteggio di 45-14. Un parziale che nasce dallo stato di grazia dell'ex San Antonio Spurs Danny Green, autore di una prova da 24 punti, 21 dei quali arrivano proprio nel terzo periodo in cui manda a segno ben 7 triple, stabilendo anche il nuovo record di franchigia. Senza Kahwi Leonard, tenuto a riposo per la seconda partita consecutiva, tocca ai suoi compagni prendersi responsabilità in attacco. Oltre ai già citati 24 di Green, ne arrivano 17 dal solito Pascal Siakam e 18 da Serge Ibaka. Dall'altra parte invece niente Marc Gasol, alle prese con i dolori alla schiena, né Joakim Noah, con Jarren Jackson Jr. che chiude con 16 punti e nove rimbalzi. Inutile la doppia doppia da 13 punti e 11 rimbalzi per Ivan Robb.

DENVER NUGGETS-CLEVELAND CAVALIERS 124-102
Vincono le prime della classe nella Eastern Conference, vince, in scioltezza, anche la seconda forza della Western Conference. Non certo un avversario particolarmente ostico questi Cleveland Cavaliers per i Denver Nuggets di un super Nikoa Jokic. La squadra di coach Mike Malone si impone 124-102 nel segno del centro serbo, che firma la sesta tripla doppia della sua stagione, la 22esima in carriera, che gli permette di superare un mostro sacro come Kareem Abdul-Jabbar in questa specialissima classifica. Jokic chiude con 19 punti, 12 assist e 11 rimbalzi in appena 28 minuti di utilizzo sul parquet. A dargli man forte, come al solito, ci pensa Jamal Murray, top scorer di serata con 26 punti (quarto ventello consecutivo per lui). A questi si aggiungono a completare il quadretto anche i 16 punti dalla panchina di Trey Lyles. Per Cleveland, la peggiore squadra di tutta la Nba con un record di 9 vittorie e ben 38 sconfitte, invece, non bastano i 23 punti di Ante Zizic (che chiude però con un notevole 9/12 al tiro), i 18 di Rodney Hood e i 17 di Cedi Osman. Si tratta della quarta vittoria nelle ultime cinque per Denver, della quindicesima sconfitta nelle ultime 16 per i Cavs.

DETROIT PISTONS-SACRAMENTO KINGS 101-103
Buddy Hield trascina i Sacramento Kings al successo contro i Detroit Pistons grazie a un canestro allo scadere che fissa il risultato finale sul 103-101 per i californiani. I Kings, recuperano da uno svantaggio in doppia cifra affidandosi ai canestri di Hield, che chiude con 35 punti dal campo. Meglio di lui fa solo Blake Griffin, che prosegue nel suo ottimo periodo di forma, fermandosi a quota 38 punti, che non sono però sufficienti a evitare il ko numero 25 in stagione regolare per i 'Pistoni', che vedono allontanarsi sempre di più l'obiettivo playoff. Senza Andre Drummond, out per la botta subita nella gara contro Miami, Detroit si affida a Luke Kennard, che ne mette 19 uscendo dalla panchina: troppo poco il contributo del supporting cast, che non riesce a dare una mano a Griffin. Dall'altra parte, invece, prosegue il momento positivo dei Kings, che restano sopra al 50% di vittorie e che continuano a sognare un posto nei playoff a ovest. Oltre a quella di Hield, da sottolineare anche la doppia doppia di De'Aron Fox, che ai 14 punti aggiunge anche 10 assist.

CHARLOTTE HORNETS-PHOENIX SUNS 135-115
Senza storia la partita tra gli Charlotte Hornets e i Phoenix Suns. I padroni di casa guidano dal primo all'ultimo minuto, chiudendo il primo quarto con un vantaggio in doppia cifra e allargando, frazione dopo frazione, la forbice del punteggio fino al +20 finale (135-115). Si tratta della terza vittoria consecutiva per Kemba Walker e compagni, che eguagliano anche il loro massimo di punti segnati in stagione in una singola partita. Tutto il quintetto di Charlotte chiude in doppia cifra, guidato dai 21 del solito Walker, che non ha bisogno di inserire nemmeno la quarta marcia. Dall'altra parte, invece, arriva la solita prestazione da incorniciare per un Devin Booker sempre più continuo: 32 punti e 11 rimbalzi per lui, che non servono però a evitare il ko numero 19 nelle ultime 23 partite disputate dai Suns.

CHICAGO BULLS-MIAMI HEAT 103-117
Dwyane Wade torna nella sua Chicago e chiude con una doppia doppia da 14 punti e 10 rimbalzi, che permette a Miami di piegare i Bulls 117-103. Prosegue, dunque, la striscia di sconfitte consecutive di Tori, che arriva a toccare quota 10. Il miglior marcatore della sfida per Miami è Josh Richardson, che ferma il tassametro a quota 26, ai quali si aggiungono anche gli 11 di Justise Winslow. Per Chicago ci sono 3 giocatori sopra ai 20 punti e poco, pochissimo altro. Il miglior marcatore è Zach LaVine, che si ferma a quota 22, seguito dai 21 di Bobby Portis e dai 20 di Lauri Markkanen, una delle pochissime note liete della stagione di Chicago. Vittoria numero 22 in stagione per Miami, che torna ad avere un record del 50%, blindando il settimo posto a Est. Scivola, inesorabilmente, al penultimo posto della graduatoria, invece, Chicago, con 36 sconfitte stagionali.

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