NBA

Basket, Nba: Houston batte Phoenix, Dallas e Philadelphia dilagano  

Per Harden 34 punti nel 115-109 ai Suns, i Mavs e i Sixers rifilano rispettivamente un +46 a Melli (zero punti) e un +47 ai Cavaliers

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Cinque partite nella notte di Nba. Houston batte 115-109 Phoenix: James Harden soffre nei primi tre quarti ma incamera 34 punti totali. Vittorie schiaccianti per Dallas e Philadelphia. I Mavericks rifilano un 130-84 a New Orleans: 26 punti in altrettanti minuti per Luka Doncic, per Nicolò Melli il tabellino segna zero. I Sixers danno un +47 a Cleveland, New York lotta ma perde anche contro i Pacers nella prima del dopo-Fizdale.

HOUSTON ROCKETS-PHOENIX SUNS 115-109
Tre quarti da giocatore normale, sette minuti da James Harden. E Houston (15-7) continua a volare sulle spalle del Barba: 16 punti in 36 minuti, poi, sul punteggio di 89-89, 13 punti consecutivi, mentre tutta Phoenix riesce ad accumularne solo sei. Serata storta al tiro per Harden, che termina con un 8/27 dal campo, di cui un 3/17 dalla lunga distanza. Nei suoi 34 punti pesano molto i 15 liberi, ma quel che conta è essere presenti nel momento decisivo, e i Rockets avevano bisogno del suo leader nei minuti finali. Non mancano i contributi di Russell Westbrook, alla terza tripla doppia consecutiva (24 punti, 14 rimbalzi, 11 assist), e Ben McLemore, autore di 27 punti. In casa Phoenix (10-12) non bastano i 35 punti di un grande Devin Booker.

DALLAS MAVERICKS-NEW ORLEANS PELICANS 130-84
Per quanto possa sembrare largo un +46, non è la vittoria più schiacciante dei Mavericks (16-6) in stagione. C'è infatti un +48 contro Golden State. Il collante della stagione texana è Luka Doncic: 26 punti, nove assist e sei rimbalzi in 26 minuti, 18esima gara di fila con almeno 20 punti, cinque rimbalzi e cinque assist (raggiunti Michael Jordan e Oscar Robertson). Per lo sloveno 8/15 dal campo: numeri macchiati da un 2/8 da tre, mentre da due si sfiora la perfezione. Grazie al suo fenomeno i Mavs sono alla quinta vittoria di fila e al decimo successo in 11 partite. Non accadeva dal 2010-11: quell'anno fu titolo. Per i Pelicans (6-17), poco da dire: partita in salita all'intervallo (64-52) e compromessa dopo un terzo quarto orribile (40-14). Miglior realizzatore JJ Redick con 15 punti, per Nicolò Melli zero nel tabellino in nove minuti ed esclusione dalle rotazioni nei primi tre quarti.

PHILADELPHIA 76ERS-CLEVELAND CAVALIERS 141-94
I Sixers (16-7) festeggiano l'11esima vittoria casalinga in altrettante partite dominando Cleveland sin dai primi possessi. Il +47 finale è infatti figlio di un primo tempo terminato sul 77-36. Il 141-94 finale è il terzo scarto più largo di sempre per Philadelphia, ottenuto nonostante le assenze di Joel Embiid e Josh Richardson, che accusano problemi fisici. Il protagonista della serata è Ben Simmons, che realizza 34 punti (mai così tanti) e con 3:41 da giocare nel primo tempo manda in visibilio il Wells Fargo Center con la sua seconda tripla in carriera. Le percentuali al tiro sono di tutto rispetto, un 12/14 che testimonia quanto Simmons stia cercando di migliorare la pulizia delle sue conclusioni. I Cavaliers (5-17) sono alla sesta sconfitta di fila e devono accontentarsi dei 17 punti di Darius Garland.

NEW YORK KNICKS-INDIANA PACERS 103-104
In panchina per i Knicks c'è il coach ad interim Mike Miller, dopo il licenziamento di David Fizdale. Ancora nessun commento ufficiale da parte del presidente Steve Mills e del general manager Scott Perry, sia per spiegare i risultati insoddisfacenti della franchigia sia per annunciare il nuovo allenatore. In campo, New York non sembra risentire della confusione e dà filo da torcere a Indiana fino all'ultimo secondo: un libero di Julius Randle avrebbe potuto portare il match al supplementare da un -11 di svantaggio. Invece arriva la nona sconfitta di fila e il record si aggiorna a 4-19. I Pacers (15-8) invece si riscattano dopo la sconfitta contro Detroit. Migliori realizzatori T.J. Warren e Marcus Morris Sr. con 25 punti, solido Domantas Sabonis con 19 punti e 11 rimbalzi.

UTAH JAZZ-MEMPHIS GRIZZLIES 126-112
A Salt Lake City i numeri non mentono: Utah tira con il 56.3% dal campo e con il 55.9% da tre punti, sbagliando un solo libero con Rudy Gobert. I Jazz, inoltre, vincono nettamente a rimbalzo (41-28), perdono meno palle rispetto a Memphis (22-14) e sfruttano un gioco più arioso, con 32 assist (i Grizzlies ne accumulano solo 23). Devastante soprattutto il secondo quarto di Utah, vinto 37-18 grazie a un poderoso parziale di 20-4. Memphis (6-16) prova ad avvicinarsi nel secondo tempo ma non va mai oltre il -7. Le triple di Joe Ingles e Bojan Bogdanovic fanno scorrere i titoli di coda al match, portando i Jazz (13-10) sul 97-79 con tutto l'ultimo quarto da giocare. Migliori marcatori Donovan Mitchell (22) per Utah e Jaren Jackson Jr. per Memphis.

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