TRENTO FILM FESTIVAL

"Gasherbrum-La montagna lucente": l'impresa di Messner in un docufilm imperdibile

Venerdì 3 maggio, al Trento Film Festival, la proiezione dell'edizione italiana del documentario realizzato nel 1984 e oggi restaurato dallo stesso alpinista altoatesino

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"Gasherbrum-La montagna lucente": l'impresa di Messner in un docufilm imperdibile - foto 1
© © 1984 Werner Herzog Film GmbH

In un'eccezionale serata in collaborazione con Enervit, VIGGO e Werner Herzog Film, in occasione della prestigiosa rassegna cinematografica del Trento Film Festival, venerdì 3 maggio alle ore 21 presso il Teatro Sociale di Trento verrà proiettato il documentario realizzato nel 1984 da Werner Herzog, “Gasherbrum - La montagna lucente”. Il film documenta una delle grandi imprese di Reinhold Messner (presente in sala) con Hans Kammerlander: la traversata in stile alpino dei due 8000 Gasherbrum I e II, senza ossigeno, senza far ritorno al campo base e senza la possibilità di essere soccorsi. Un’impresa mai realizzata sino ad allora. Quarant’anni dopo, Enervit – che partecipò alla spedizione come sponsor tecnico e scientifico - in collaborazione con VIGGO Srl, Werner Herzog Film GmbH e Reinhold Messner ha realizzato il restauro dell’edizione italiana curata dallo stesso alpinista altoatesino, miracolosamente ritrovata, per restituirci l'emozione di assistere a un’opera eccezionale, unica nel suo genere, dalla viva voce di uno dei suoi protagonisti.

“Siamo molto soddisfatti e felici di poter proporre al pubblico questo film documentario, un ritratto forte e suggestivo di una grande figura dell’alpinismo" ha dichiarato Marina Petrone, Corporate Strategy Director di Enervit. "Con Messner abbiamo avuto l’onore e la fortuna di collaborare con la nostra Equipe Enervit, per fornire le migliori e più avanzate soluzioni nutrizionali per affrontare quell’impresa. Un documentario, a tratti intimo, di un autore straordinario, che offre spunti preziosi di riflessione per le nuove generazioni, non solo per chi si misura con la montagna”.

"Gasherbrum-La montagna lucente": l'impresa di Messner in un docufilm imperdibile - foto 2
© © 1984 Werner Herzog Film GmbH

Il restauro dell’edizione italiana, curata nel 1984 da Reinhold Messner, è stato realizzato da Piero Crispino presso il laboratorio Artech Digital Cinema Srl.

"Gasherbrum-La montagna lucente": l'impresa di Messner in un docufilm imperdibile - foto 4
© © 1984 Werner Herzog Film GmbH

GASHERBRUM: LA MONTAGNA LUCENTE (GASHERBRUM: DER LEUCHTENDE BERG)
CON REINHOLD MESSNER E HANS KAMMERLANDER

Regia Werner Herzog.
Sceneggiatura Werner Herzog.
Fotografia Reiner Klausmann.
Seconda unità Jorge Vignati.
Fotografia aggiuntiva Reinhold Messner, Hans Kammerlander, Werner Herzog.
Montaggio Maximiliane Mainka.
Suono Christine Ebenberger.
Musica Florian Friecke (Popol Vuh), Renate Knaup, Daniel Fichelscher.
Produttori Lucki Stipeticv.
Produzione Werner Herzog Filmproduktion.
Coproduzione Süddeutscher Rundfunk (Stoccarda).
Durata 47’ (506 mt.).
Formato 16mm, colore. Location Karakorum (Pakistan).
Prima diffusione pubblica 23 giugno 1985 (televisione).

"Gasherbrum-La montagna lucente": l'impresa di Messner in un docufilm imperdibile - foto 3
© © 1984 Werner Herzog Film GmbH

SINOSSI
La spedizione di Messner e Kammerlander per attraversare due montagne da 8.000 – Gasherbrum 1 e 2 – in un’unica tirata, senza ossigeno né sherpa. Un’impresa mai tentata prima e mai ripetuta da allora. Partiti alle due del mattino, nel buio più pesto e con le luci accese sui loro elmetti, hanno dovuto mantenere una velocità fantastica per la scarsa quantità di provviste che avevano con loro. E' stato chiaro fin dall’inizio che non potevo seguirli con una cinepresa, perciò le riprese della cima sono state fatte da Messner stesso. Prima di partire Messner mi ha detto: "Forse non sopravviveremo a questa prova. Se non hai nostre notizie entro dieci giorni vuol dire che siamo morti. Ci vorrebbero venti giorni per far arrivare i soccorsi, troppi per salvarci. Se capita una cosa del genere, assumi tu il comando della spedizione e assicurati che gli sherpa vengano pagati con i soldi che ho depositato in quel tal posto. Poi se n’è andato senza dire altro. Non sono riuscito a fargli neppure una domanda".

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