Tre alpinisti e un videomaker d'alta quota compongono il team della spedizione finanziata dal CAI
di Stefano Gatti© Ettore Zorzini
Prende il via sabato 21 giugno “Gasherbrum IV Expedition", il progetto di Federico Secchi, Leonardo Gheza e Gabriele Carrara nel cuore del Karakorum finanziato dal Club Alpino Italiano. Si tratta di un progetto che fonde l’impegno fisico della salita, la memoria storica delle grandi esplorazioni italiane e una documentazione visiva d’altissima quota. Il valtellinese Secchi, il bresciano Gheza e il bergamasco Carrara puntano alla prima ripetizione della storica via aperta nel 1958 da Walter Bonatti e Carlo Mauri. Sessantasette anni fa, i due forti alpinisti italiani raggiunsero la vetta nella giornata di mercoledì 6 agosto, tracciando una delle linee più eleganti e complesse mai immaginate su questa montagna, della quale oltretutto Bonatti e Mauri realizzarono la prima ascensione assoluta. L’obiettivo della spedizione 2025 è quello di ripercorrere la via con lo stile essenziale dei suoi primi apritori. Nessun utilizzo di portatori d’alta quota, corde fisse o campi preinstallati: solo il team stesso, il materiale di scalata e la volontà di confrontarsi con la montagna, secondo i principi dello stile alpino.
© Ettore Zorzini
Al via all'inizio dell'estate, Gasherbum IV Expedition è la prima spedizione finanziata dal Club Alpino Italiano per il 2025. Continua quindi una stagione di grande impegno, che vede il CAI ancora una volta nel ruolo di protagonista insieme ai più forti alpinisti italiani.
“Oltre a questa spedizione, il CAI sostiene quest'anno i più bei nomi dell’alpinismo italiano attualmente in attività, con diversi progetti alpinistici. Il Gasherbrum IV e in particolare questa via - che porta il nome di Bonatti e Mauri - sono un mito per generazioni di alpinisti. Il fatto stesso che - a quasi settant'anni dalla sua apertura - essa non sia mai stata ripetuta, la dice lunga sulla sua difficoltà tecnica. Auguriamo a questi ragazzi tutta la fortuna e il coraggio per affrontare una sfida del genere”. (Antonio Montani - Presidente generale CAI)
© Ettore Zorzini
Il Gasherbrum IV (7925 metri) è una delle montagne più imponenti e affascinanti della catena del Karakorum. La sua estetica slanciata, la posizione remota e le difficoltà tecniche delle sue pareti l’hanno resa una meta riservata a pochissime spedizioni. È considerata da molti alpinisti una delle vette più belle del pianeta, e la sua parete nord-est è tra le linee più celebri e misteriose dell’intero sistema himalayano. I componenti della spedizione la descrivono così:
“Il G4 rappresenta un vuoto da colmare, non solo per la sua scarsa frequentazione alpinistica, ma per ciò che può ancora raccontare. È una montagna che chiede attenzione, ascolto, visione. Durante la spedizione i tempi, i silenzi e la solitudine della montagna saranno i veri protagonisti. Non ci saranno aggiornamenti costanti, né cronache in tempo reale. Solo il passo lento dell’uomo, la verticalità della parete e lo sguardo silenzioso di un drone a raccontare, dopo, ciò che sarà accaduto lassù”.
Ad accompagnare il team fino a quota 6100 metri, sarà Ettore Zorzini, fotografo e videomaker specializzato in ambienti estremi. Da quel punto in poi, la sua presenza si farà invisibile ma fondamentale: attraverso riprese aeree con drone, Zorzini documenterà l’evolversi della spedizione da un punto di vista mai realizzato prima sul Gasherbrum IV.
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