Coronavirus, Malagò: "Lo sport si deve fermare nelle zone a rischio"

"Al momento le Olimpiadi di Tokyo non sono a rischio"

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L'allarme coronavirus rischia di coinvolgere anche il mondo dello sport ai suoi massimi livelli. Tanto che il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha le idee chiare sul da farsi. "Sono in contatto con le autorità che hanno la responsabilità, il diritto e il dovere di prendere iniziative e precauzioni. Se un sindaco, un presidente di Regione, un ministro fa un'ordinanza, lo sport si deve allineare, non ci sono dubbi".

Vedi anche Coronavirus: sabato l'ultima partita del 38enne contagiato, gli avversari in isolamento Calcio Coronavirus: sabato l'ultima partita del 38enne contagiato, gli avversari in isolamento "Sono in contatto costante con il ministro Spadafora, se ci sono competizioni in un luogo dove ci sono questi casi, lo sport non può esserci, per ovvi motivi. Per quanto riguarda le competizioni sportive, al momento sono tutte confermate, a meno che non ci siano ordinanze delle autorità che hanno vietato non la competizione sportiva ma tutto quanto", ha ribadito.

Il 2020 è anche l'anno dell'Olimpiade di Tokyo. "Se si può fare altro? Su questo argomento parlano tutti, io penso che è meglio far parlare chi è competente. Giochi di Tokyo a rischio? Sono un rappresentante del Cio, ci parlo tutti i giorni. Al momento non ci sono controindicazioni che ci siano problemi per le Olimpiadi", ha concluso Malagò.

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