CICLISMO

Vuelta, stoccata vincente di Woods. Carapaz resta in maglia rossa

Il canadese della EF Pro Cycling indovina lo scatto decisivo a un chilometro dall'arrivo. Tra gli inseguitori Davide Formolo, decimo al traguardo. L'ecuadoregno non rischia in classifica

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Michael Woods (EF Pro Cycling) vince grazie a brillante scatto all’ultimo chilometro la settima tappa della Vuelta, con arrivo a Villanueva de Valdegovia. Il canadese, protagonista anche nell’ultima salita, beffa così i suoi compagni di fuga, tra i quali un generoso Alejandro Valverde, terzo. Nel gruppo degli inseguitori l’azzurro Davide Formolo (Uae Emirates), decimo al traguardo. Richard Carapaz (Ineos) conserva la maglia rossa.

Non esistono tappe di transizione nella Vuelta a España, e la frazione con partenza da Vitoria-Gasteiz e arrivo a Villanueva de Valdegovia (159,7 km) ne è la piena dimostrazione. La corsa, infatti, vive sugli attacchi e i contrattacchi di un gruppo in fuga composto da ben 37 corridori di 18 squadre diverse, tanto che per evitare possibili 'fughe bidone' e clamorosi ribaltoni di classifica la Ineos Grenadiers della maglia rossa Richard Carapaz deve impegnarsi fino in fondo, riuscendo a contenere il distacco. A vincere, al termine, è Michael Woods, 34enne canadese della EF Pro Cycling, che già sulla salita verso il Puerto de Orduña cerca di fare il vuoto, ma viene raggiunto da un generoso Alejandro Valverde (Movistar), uno di quelli che a 40 anni è capace ancora di fare la differenza, oltre che da Omar Fraile (Astana), Nans Peters (AG2R-La Mondiale) e Guillaume Martin (Cofidis). All’ultimo chilometro lo strappo decisivo: Woods approfitta di un momento di disaccordo tra gli altri compagni di fuga e parte deciso verso il traguardo, arrivando con le braccia al cielo.

Tra gli inseguitori (il resto dei corridori impegnati nella fuga di giornata) da segnalare un discreto Davide Formolo (Uae Emirates), che arriva decimo. Il gruppo principale, che tra l'altro perde Jay McCarthy (Bora-Hansgrohe), vittima di un brutto incidente al chilometro 61 e costretto al ritiro, arriva a 56”: tanto basta perché Carapaz riesca a conservare il simbolo del primato, con 18” su Hugh John Carthy (EF) e 20” su Dan Martin (Israel Start-up Nation). Valverde, nonostante la delusione per il terzo posto di tappa, può festeggiare comunque il rientro nella top ten della classifica generale: ora è a 2’03” dal leader. Il primo degli italiani resta Mattia Cattaneo (Deceuninck-Quick Step), sedicesimo a 3’46”.

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