CICLISMO

Simmons, il tweet razzista gli costa caro. Sospeso dalla Trek-Segafredo

Il comunicato del team: "Riteniamo le persone responsabili delle loro parole e azioni"

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Bufera su Quinn Simmons. Il 19enne americano, campione del mondo juniores nel 2019, è stato sospeso a tempo indeterminato dalla Trek-Segafredo. La decisione del team è dovuta a un tweet postato dal ciclista all'indomani del dibattito televisivo tra i due candidati alla Casa Bianca Donald Trump e Joe Biden. Simmons si era reso protagonista di un botta e risposta con la giornalista belga José Been, la quale aveva pubblicamente invitato tutti i sostenitori di Trump a non seguirla più su Twitter. L'atleta ha quindi pubblicato un cinguettio di risposta: l'emoticon di una mano nera che saluta accompagnata dalla scritta "bye".

Il team statunitense non ha tardato a prendere provvedimenti, comunicati attraverso una nota ufficiale: “Trek-Segafredo è un’organizzazione che valorizza l’inclusione e sostiene la diversità ed equità per tutti gli atleti. Pur sostenendo il diritto alla libertà di opinione, riteniamo le persone responsabili delle loro parole e azioni. Il team e i suoi partner lavoreranno insieme per decidere come andare avanti e terranno informati i fan e il pubblico sulle decisioni prese in merito”.

Già diverse settimane fa Simmons era incappato in un altro incidente diplomatico. In seguito alla morte di George Floyd a Minneapolis, il ciclista afroamericano Cory Williams aveva pubblicato un post su Instagram inerente alle discriminazioni razziali nel mondo dello sport. Simmons gli aveva risposto in privato, dicendogli che se non riusciva a vincere non era per il colore della sua pelle, ma perché non era abbastanza veloce. Williams aveva condiviso il messaggio sul proprio profilo, costringendo il classe 2001 a scusarsi pubblicamente. 

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