Il corridore della XDS Astana Team ha tagliato il traguardo in parata con il compagno Lorenzo Fortunato
di Marco Cangelli© afp
Dopo una serie di colpi di scena a non finire, il Giro d'Italia celebra la prima vittoria italiana. A conquistare la sedicesima tappa è stato Christian Scaroni che ha coronato una lunga fuga tagliando il traguardo insieme al compagno di squadra Lorenzo Fortunato (XDS Astana Team), mentre Giulio Pellizzari (Red Bull-Bora-Hansgrohe) ha completato una tripletta tutta tricolore.
Novità anche in classifica generale con il ritiro di Primoz Roglic (Red Bull-Bora-Hansgrohe) e il crollo di Juan Ayuso (UAE Team Emirates), principali favoriti della vigilia, ma soprattutto il balzo in avanti di Richard Carapaz (EF Education-EasyPost) che ha staccato gli altri big e si è avvicinato Isaac Del Toro (UAE Team Emirates), in grado di salvare la maglia rosa.
Tappa affrontata a tutta sin dalle prime battute con numerosi corridori che hanno provato a prendere il largo prima che ventiquattro corridori riuscissero a prendere il largo con Wout van Aert (Team Visma | Lease a Bike), Darren Rafferty (EF Education – EasyPost), Xabier Mikel Azparren (Q36.5), Lorenzo Germani (Groupama-FDJ), Josef Černý (Soudal -QuickStep), Jon Barrenetxea e Jefferson Cepeda (Movistar), Simon Guglielmi (Arkea-B&B Hotels), Pello Bilbao (Bahrain Victorious), Sylvain Moniquet (Cofidis), Dries De Bondt (Decathlon Ag2r La Mondiale Team), David Gaudu (Groupama-FDJ), Kim Heiduk (Ineos Grenadiers), Simone Petilli (Intermarché – Wanty), Gijs Leemreize (Team Picnic PostNL), Davide e Mattia Bais (Team Polti VisitMalta), Yannis Voisard (Tudor Pro Cycling Team), Luca Covili e Alessio Martinelli (VF Group Bardiani CSF – Faizanè), Lorenzo Fortunato, Fausto Masnada e Christian Scaroni (XDS Astana Team).
In grado di prendere a oltre nove minuti di vantaggio sul gruppo maglia rosa, i battistrada hanno vissuto un momento di paura nella discesa di Carbonare dove Martinelli è finito in un dirupo scivolando sotto il guardrail e costringendo il Soccorso Alpino a recuperarlo prima di portarlo in ospedale. I colpi di scena non sono finiti lì visto che all'inizio della salita di Passo Candria Primoz Roglic (Red Bull-Bora-Hansgrohe) e Richard Carapaz (EF Educaton-EasyPost) sono caduti con lo sloveno che è stato costretto ad abbandonare la corsa.
L'altro momento decisivo è però arrivato salendo lungo il Passo Santa Barbara dove Juan Ayuso (UAE Team Emirates), terzo in classifica, è andato in crisi lasciando la compagnia dei migliori. Davanti la fuga si assottigliava con lo svizzero Voisard pronto a tentare il tutto per tutto in vista della salita decisiva, ma Fortunato e Scaroni hanno studiato al meglio la situazione andando prima a riprendere l'elvetico insieme a Cepeda e poi involandosi verso il successo di tappa.
La scalata verso San Valentino ha però stravolto anche il gruppo maglia rosa con l'attacco di Simon Yates (Team Visma | Lease a Bike) che ha messo in crisi Antonio Tiberi e Damiano Caruso (Bahrein-Victorius), ma poi soprattutto quello di Richard Carapaz che, a poco più di sei chilometri dal traguardo, ha lasciato sul posto tutti gli avversari. Al suo inseguimento si è portato il canadese Derek Gee (Israel - Premier Tech), mentre Yates e la maglia rosa Del Toro hanno dovuto cedere il passo.
A quattro chilometri dal traguardo Del Toro non è riuscito più a seguire nemmeno Yates dovendo difendersi nelle ultime battute della corsa. A conquistare il successo è stato Scaroni che ha tagliato in parata con Fortunato anticipando di cinquantacinque secondi Pellizzari, mentre Carapaz ha chiuso al quarto posto con 1'10" di distacco davanti a Gee, distante 1'23". Più lontano Yates che ha patito 1'52" di ritardo dal vincitore, mentre Bernal e Caruso hanno chiuso a 2'31" con Tiberi addirittura a 3'50".
La classifica vede ancora Del Toro in maglia rosa con 26 secondi su Simon Yates e trentuno su Carapaz, mentre il migliore degli italiani è Caruso con 2'40" di ritardo dalla vetta.