Il francese della Bahrein-Victorius ha preceduto il connazionale Clement Champoussin e il nuovo leader della corsa
di Marco Cangelli© Getty Images
Lenny Martinez torna ad attaccare alla Parigi-Nizza e questa volta lo fa conquistando la quinta tappa della corsa francese. Il transalpino della Bahrein-Victorius ha sfruttato le difficoltà degli avversari sulla salita verso La Côte-Saint-André anticipando il connazionale Clément Champoussin (XDS Astana Team) e l'americano Matteo Jorgenson (Team Visma | Lease a Bike). Lo statunitense ha sfruttato le difficoltà del compagno di squadra Jonas Vingegaard nel finale strappandogli così la maglia gialla e balzando al comando della classifica generale.
Inizio incandescente complice i numerosi tentativi di fuga con Ben Swift (INEOS-Grenadiers) e Thibaud Greul (Groupama-FDJ) che hanno preso il largo riuscendo a guadagnare sino a quattro minuti sul gruppo principale, sconquassato dalla caduta di Jonas Vingegaard (Team Visma | Lease a Bike), rientrato nonostante le ferite presenti sul viso.
A circa quaranta chilometri dal traguardo si aggiunto al tandem di testa anche Tobias Foss (INEOS-Grenadiers), già protagonista il giorno precedente, rimanendo al comando in solitaria sulle ultime salite in programma durante la giornata. Lungo la scalata a La Côte-Saint-André, il norvegese è stato riassorbito dal gruppo trascinato da Brandon McNulty (UAE Team Emirates) e mettendo in difficoltà lo stesso Vingegaard e Mattias Skjelmose (Lidl-Trek).
A sfruttare questo ritmo così elevato è stato Matteo Jorgenson (Team Visma | Lease a Bike) che negli ultimi trecento metri ha provato a fare il vuoto. Dietro sono però rientrati Lenny Martinez (Bahrein-Victorius) e Harold Tejada (XDS Astana Team) con il francese che ha staccato tutti riscattando la beffa del giorno precedente.
Seconda piazza per il connazionale Clément Champoussin (XDS Astana Team) che si è lasciato alle spalle Jorgenson, nuovo leader della corsa. L'americano guida ora la classifica generale davanti a Vingegaard e Florian Lipowitz (Red Bull-Bora-Hansgrohe) sfruttando i problemi di Skjelmose, sceso al sesto posto della graduatoria.