La nazionale azzurra domina con sette ori individuali e quello a squadre, il 22 volte campione del mondo si conferma il più forte: "Lo sport è una terapia senza confini, uno strumento magico per godersi meglio la vita"
Non vedenti, amputati, paraplegici. C'è un'Italia che vince e incanta, che lotta e domina. E' la nazionale azzurra di sci nautico paralimpico, che ai recenti Europei di Roquebrune-sur-Argens (Francia), terminati domenica, ha spazzato via la concorrenza con sette ori individuali e un oro a squadre. A troneggiare su tutto e tutti, ancora una volta, è stato Daniele Cassioli, il fuoriclasse di Gallarate (Varese) che con quattro ori (più quello a squadre) ha trionfato in tutte le discipline: slalom, figure, salto e combinata. Per lo straordinario campione azzurro, il più grande di sempre nello sci nautico paralimpico con 22 titoli mondiali, sono ora 25 (venticinque) le medaglie d'oro conquistate in carriera ai campionati europei. Un palmarès senza precedenti.
Cassioli ha vinto in slalom girando 5 boe con una corda a 12, mentre in figure è salito sul gradino più alto del podio grazie a una performance da 1770 punti. Un Europeo chiuso da gigante, con un salto di 20 metri che ha sfiorato il record del mondo. "Sono contentissimo perché confermo i miei risultati - racconta Cassioli a Sportmediaset.it -, mentre l'Italia dimostra nuovamente di essere la più forte in Europa. Dedico questo risultato alla Federazione che con grande impegno ci permette di sciare, al mio allenatore Matej Kunert e al nostro capitano di squadra Davide Gandola. E poi un pensiero speciale per l'amico Beppe: dà sempre una grande mano a me e a tutto il movimento, è una persona di riferimento per lo sci nautico paralimpico. Mi auguro inoltre che questi risultati siano di buon auspicio per il mio libro speciale che uscirà il 9 ottobre".
In Francia, con gli atleti paralimpici, hanno gareggiato anche i ragazzi dell'Under 21: "Eravamo tutti insieme - aggiunge Daniele -, mi è piaciuto molto perché l'integrazione tra il paralimpico e i giovani ha un valore infinito". Il fenomeno azzurro è da tempo in prima linea per aiutare in maniera importante i bambini non vedenti e non solo: "Non vedo l'ora di fare toccare queste medaglie ai bambini che sto incontrando e iniziando alla pratica sportiva, in modo che possano servire loro come stimolo. E pure alle famiglie, affinché portino i bambini fuori casa a fare esperienza. Perché lo sport è veramente una terapia che non conosce confini. Prima ancora delle gare e delle medaglie: lo sport è uno strumento magico per godersi meglio la vita".
LE ALTRE MEDAGLIE AZZURRE
Oltre ai quattro ori di Cassioli, l'Italia ha portato a casa altri tre ori individuali, sei argenti e due bronzi. Pietro de Maria (categoria seated) si è imposto nello slalom e sempre nello slalom (categoria standing) ha vinto Christian Lanthaler. Ottimo risultato anche per Alessia Refolo(atleta non vedente), regina nello slalom alla sua prima esperienza in un Europeo. Quattro argenti (slalom, figure, salto e combinata) per un altro grandissimo talento azzurro, il non vedente Uber Riva, che si è dovuto arrendere soltanto a Cassioli. Molto bene pure Sabrina Bassi (categoria seated), seconda nello slalom e nelle figure. I due bronzi sono invece per il non vedente Matteo Fanchini, terzo in slalom e salto per una nazionale che in Europa ha appena scritto una nuova pagina di storia.