Sbk, Rea vince anche a Laguna Seca

Il campione in carica regola la Ducati di Davies, lo spagnolo precipita a -49. Terzo Razgatlioglu, nono Melandri

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Il Cannibale ha ancora fame. Jonathan Rea vince gara-1 nel tempio della Superbike, il circuito di Laguna Seca. Il nordirlandese della Kawasaki ottiene il quinto successo consecutivo e sfrutta la quarta caduta di fila di Alvaro Bautista, oramai in crisi psicologica e a -49 dal campione in carica. Al secondo posto l'altra Ducati di Chaz Davies, completa il podio Toprak Razgatlioglu su Kawasaki. Nono Marco Melandri, partito 17°.

C'è un motivo se Jonathan Rea viene soprannominato “Il Cannibale”. Vince, certo. Ma se perde non va in crisi. La chiave della stagione del nordirlandese sta nella prima parte in cui ha collezionato secondi posti (10), mentre Alvaro Bautista aveva scambiato il gradino più alto del podio per casa sua. Non ha mollato, e gara dopo gara ha rosicchiato qualcosa allo spagnolo, che viceversa ha perso sicurezze ed è finito a -49 dal campione in carica. Sul circuito californiano di Laguna Seca, il tempio della Superbike, Bautista perde l'anteriore e cade per la quarta gara di fila, dopo appena cinque giri. La Ducati nella ghiaia è ormai una scena costante che a Borgo Panigale mai pensavano di poter vedere dopo l'inizio di stagione scoppiettante.

Rea scatta come una molla, forte della Superpole e, al netto di un sorpasso di Chaz Davies alla Andretti Hairpin, subito scavalcato nel gioco degli incroci, fa gara a sé e accumula un vantaggio rassicurante sul ducatista. Per il Cannibale è l'ottava vittoria in stagione, la 79esima in carriera. Soprattutto, è il quinto successo consecutivo, il sesto nelle ultime sette gare. Sul gradino più basso del podio si piazza l'altra Kawasaki di Toprak Razgatlioglu, partito dalla settima posizione e autore di una bella rimonta, così come Marco Melandri, finito al nono posto nonostante si fosse qualificato 17esimo. Quarto Tom Sykes su Bmw, quinto Alex Lowes con la prima delle Yamaha, ottimo sesto posto per lo spagnolo Jordi Torres con la privata Team Pedercini.

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