Lungo messaggio social del piota della Ducati: "Nel nostro mondo non abbiamo bisogno di ultras"
di Alberto Gasparri© Getty Images
Si è chiusa doppiamente male la stagione della Superbike per Nicolò Bulega. Il pilota della Ducati ha perso il titolo mondiale dopo essere rimasto in corsa fino all'ultima gara, ma ancor peggio ha ricevuto minacce dai tifosi turchi per aver steso Toprak Razgatlioglu nel corso della Superpole Race di Jerez. Dopo essere stato a lungo fischiato nel parco chiuso., è stato lui stesso a raccontarlo in un lungo messaggio social.
"Ciao a tutti, dopo quanto accaduto in questo weekend, credo sia giusto raccontare la verità dei fatti, senza filtri e senza interpretazioni.. Ci tengo molto, per me, per il mio team, per la Superbike. Ho letto e sentito tante cose non vere riguardato al contatto tra me e Toprak nella Superpole Race. La prima, e forse la più grave, è che l'avrei fatto apposta. Niente di più falso. Chi mi conosce sa che il mio punto forte è sempre stato la percorrenza in curva e la correttezza verso gli avversari. Dopo un'intera stagione fatta di sorpassi e controsorpassi al limite, da entrambe le parti, un errore può capitare. Forse se fosse capitato in un altro weekend non avrebbe fatto tutto questo scalpore. Un errore che, vorrei sottolinearlo, è stato sanzionato con un long lap che ho scontato. In sostanza, un incidente di gara come ne succedono tantissimi durante la stagione. La cosa importante che mi preme precisare, però, è che non sia stata una manovra intenzionale, e mi dispiace che da fuori sia sembrato il contrario", ha scritto.
E ancora: "La seconda cosa che ho letto è che non avrei chiesto scusa. Anche questo non è vero. L'ho fatto subito, nella prima intervista con TNT, non avevo altro modo per farlo e ho colto la prima opportunità che mi è stata concessa. Inoltre, chi mi ha visto in quei momenti sa bene che non ero affatto felice di aver vinto sapendo che Toprak era caduto. Dopo il podio ho anche chiesto di parlargli direttamente per chiarire, ma comprensibilmente ha preferito rimandare il confronto a dopo Gara 2. C'è però un errore che riconosco: aver reagito alle provocazioni di alcuni tifosi turchi nel paddock. Mentre mi insultavano, ho risposto con un pollice alzato. Ma, detto questo, credo che la loro reazione sia stata fuori misura. Stiamo correndo in moto, lottando per un Mondiale, dando tutto ogni singolo weekend. Gli insulti personali e le minacce verso me, la mia ragazza, la mia famiglia e il mio team non hanno nulla a che vedere con lo sport. Non rappresentano lo spirito della Superbike, dove c'è sempre stato rispetto reciproco, anche nei momenti più tesi. Essere scortato dalla polizia per tutto il giorno non è stata una bella esperienza, né per me né per chi mi era vicino. Però ci tengo a dirlo chiaramente: Toprak non è così. È un pilota tosto, un avversario leale e molti dei suoi fan dovrebbero prendere esempio da lui. A fine Gara 2 ci siamo parlati, mentre eravamo ancora in moto, con i caschi e con l'adrenalina per la corsa. Nessun rancore, come succede tra piloti. In Superbike, e anche in MotoGP, c'è ancora un ambiente sano. Non abbiamo bisogno di ultras, ma solo di persone che amano questo sport per quello che è: coraggio, rispetto e competizione vera. Grazie a chi mi ha scritto e sostenuto in questi giorni. Ci vediamo in pista".
La risposta del manager di Razgatlioglu
Kenan Sofuoglu, ex campione Supersport e oggi manager di Razgatlioglu, ha risposto al messaggio di Bulega. "Nicolò, voglio congratularmi con te! Hai avuto una stagione fantastica. Credo e sono completamente d'accordo con te sulla Superpole Race. Voglio scusarmi per la reazione dei fan. Penso che questo sia stato un incidente di gara. Questo incidente tra 2 piloti che possono vincere il titolo l'organizzazione avrebbe dovuto gestirlo con più attenzione, perché avrebbe potuto cambiare il risultato del campionato. Buona fortuna per il tuo futuro", ha scritto.