Dakar 2020: prima tappa a Zala e Price

Il lituano e l'australiano vincono rispettivamente nella categoria auto e moto, Alonso è undicesimo

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Sono Vaidotas Zala e Toby Price i primi signori della Dakar 2020 in Arabia. Il lituano e l’australiano si aggiudicano infatti la prima tappa della Maratona del Deserto, la Jeddah-Al Wajh, rispettivamente per le categorie auto e moto. Zala precede il francese Stéphane Peterhansel (+2’14’’), con Fernando Alonso che chiude undicesimo; Price ha la meglio sullo statunitense Ricky Brabec (+2’05’’). Il primo italiano è Jacopo Cerutti: 24° nelle moto.

MOTO
Il percorso di apertura dell’edizione 2020 del Rally Raid più importante del mondo è subito mediamente impegnativo e caratterizzato da un fondo molto variabile tra pietre, sabbia e terra. La Maratona del Deserto si svolge per la prima volta in Arabia Saudita dopo dieci edizioni consecutive andate in scena in Sud America. La prima tappa Jeddah-Al Wajh, costeggia il Mar Rosso viaggiando verso nord senza variazioni altimetriche di rilievo, a parte per un paio di salite da affrontare nella prima parte della tappa che portano i protagonisti a un picco di 400 metri sopra il livello del mare. Le moto al via sono 144 e a precederle tutte è Toby Price, vincitore dell’ultima edizione. L’australiano è autore di una grande prova con la sua Red Bull KTM, rifilando un importante distacco di 2’05’’ al suo più vicino inseguitore, lo statunitense Ricky Brabec (Honda), che era partito nel migliore dei modi in questo primo atto; arriva terzo l’austriaco Matthias Walkner (KTM) con un ritardo di 2’40’’. Quarto posto per l’argentino Kevin Benavides (Honda) a 4’31’’; quinta posizione per il britannico Sam Sunderland (vincitore della Dakar 2017 e terzo un anno fa) su KMT a 5’15’’, dopo una tappa con troppi alti e bassi. In difficoltà lo spagnolo Joan Barreda (Honda), che chiude settimo a 7’51’’. Il francese Willy Jobard (Bosuer) è il primo ritirato per essersi slogato una spalla, in conseguenza di un incidente dopo appena 13 km. Il primo italiano è Jacopo Cerutti (Solarys Racing), 24esimo, mentre Maurizio Gerini chiude 29esimo.

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La 41esima edizione della Dakar si profila estremamente interessante alla luce di un percorso completamente nuovo da scoprire, nonché per il debutto tra le auto un personaggio di spicco del motorsport come Fernando Alonso, due volte campione iridato di Formula 1 e due volte vincitore della 24 Ore di Le Mans, pronto a immergersi in una nuova sfida al fianco di un co-pilota di lusso del calibro di Marc Coma. La prima tappa lo vede a ridosso della top10, chiudendo undicesimo con oltre 15 minuti di ritardo dal vincitore Vaidotas Zala; il lituano dell’Agrorodeo precede, un po’ a sorpresa, il 13 volte vincitore della Dakar Stéphane Peterhansel (Bahrain JCW-raid Team) a 2’14’’ e lo spagnolo Carlos Sainz a 2’50’’. Quarto il campione in carica Nasser Al-Attiyah (Toyota Gazoo Racing) distaccato di 5’33’’. Alonso aveva perso posizioni al km 208 ed era 14esimo; era riuscito a rimontare al km 254 per poi terminare alle spalle dell’olandese Erik van Loon. Termina invece anzitempo la Dakar per il francese Romain Dumas; il pilota del RD Limited è stato costretto ad abbandonare la competizione per via di un problema tecnico sulla sua auto, andata letteralmente a fuoco dopo 65 km della prima speciale.

 

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