Italia-Polonia, Balotelli e Insigne le grandi delusioni

Insufficienti per tutti i giornali e fischiati dal pubblico di Bologna, la coppia di amici sul terreno di gioco è un flop

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Al debutto dell'Italia nella nuova Nations League, prima partita ufficiale di Mancini, come sempre Mario Balotelli era l'uomo più atteso, da lui il ct si aspettava le giocate e i gol per battere la Polonia, ma dopo circa un'ora di gioco, pochissimi palloni toccati e un piccolo infortunio l'ha richiamato in panchina, col pubblico del Dall'Ara che lo subissava di fischi. SuperMario da 4,5 in pagella per la maggior parte dei quotidiani, ma l'attaccante del Nizza è in buona compagnia visto che anche Lorenzo Insigne non ha mostrato nulla di quello che è solito fare nel Napoli, nessuna accelerazione, nessun dribbling, nessuna invenzione: ancora una volta il numero 10 della Nazionale in azzurro è una delusione.

Prestazione davvero incolore quella di Balotelli, che nel primo tempo ha toccato soltanto dieci palloni, meno di tutti i suoi compagni, anche se bisogna ammettere che le chiare difficoltà di manovra dell'undici azzurro di certo non l'hanno aiutato. La squadra ha prodotto pochissimo, neanche un tiro in porta nei primi 45 minuti e le condizioni precarie di Balo, con pochi minuti nelle gambe con il Nizza nel campionato francese dopo un'estate da separato in casa, l'hanno portato ad essere quasi un fantasma in campo, notato dal pubblico di Bologna solo al momento del cambio, quando è uscito tra i sonori fischi dei 24mila presenti. Mancini dopo la partita lo ha difeso ("Ha avuto un piccolo problema stamani, probabilmente si è affaticato andando in là con la partita"), ma lui stesso da Mario si aspetta molto di più, almeno che dimostri un briciolo di voglia, magari prendendo esempio da Belotti, che dal momento del suo ingresso in campo, pur senza fare nulla di speciale, ha aggredito i difensori polacchi andando costantemente in pressing e provando a dare profondità alla squadra. Chissà che il 10 settembre contro il Portogallo non sia proprio il Gallo a strappare il posto da titolare all'ex attaccante di Inter, Milan e Liverpool. Come detto però Balotelli è in buona compagnia, perché l'altra delusione della serata azzurra è il suo amico Insigne, con cui si diverte molto fuori dal campo e molto meno sul terreno di gioco. Il talento napoletano quando veste la maglia della Nazionale non riesce mai ad incidere, è stato l'uomo più invocato da critica e tifosi durante la disastrosa gestione Ventura, ma in Azzurro non ha ancora mai dimostrato di meritarsi la maglia da titolare (per di più la numero 10). Contro la Polonia passa tutta la gara defilato sulla sinistra ad aspettare il pallone e non riesce mai ad accendersi né a prendere per mano i compagni, quando al suo posto entra Federico Chiesa la squadra cambia drasticamente: la freschezza del giocatore viola, che a differenza di Insigne corre anche in orizzontale, cambia faccia all'Italia, che non a caso pochi minuti più tardi trova il gol del pareggio (rigore procurato proprio da Chiesa). L'esterno della Fiorentina si è dimostrato quindi di nuovo decisivo, come a Wembley contro l'Inghilterra, e si candida prepotentemente per giocare dall'inizio contro il Portogallo campione d'Europa, che per fortuna al Da Luz di Lisbona sarà privo di Cristiano Ronaldo

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