MotoGP, Marquez sfida Agostini e Rossi per il titolo di più grande di sempre

A 24 anni nessuno dei suoi rivali aveva vinto tanto: solo lui potrebbe superare nel palmares i due italiani

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Giacomo Agostini, Valentino Rossi e Marc Marquez. Senza voler dimenticare Mike "The Bike" Hailwood, da alcuni considerato come il più forte di sempre, sono loro tre a giocarsi il titolo di campione dei campioni. Lo dicono le imprese, la storia e soprattutto lo dicono i numeri. Difficile fare un paragone tra piloti non contemporanei anche se il pesarese e lo spagnolo si stanno dividendo la pista pur con la bellezza di 14 anni di differenza. E proprio l'età è uno dei termini di paragone per provare a mettere uno di fronte all'altro questi tre fenomeni del manubrio.

Partendo da Marquez, che a 24 anni ha collezionato il suo sesto titolo dopo quelli del 2010 in 125, del 2012 in Moto2 e del 2013, 2014 e 2016 in MotoGP. Una striscia impressionante, che non ha precedenti nel Motomondiale. Perché lo stesso Rossi, alla medesima età, si era fermato "solo" a quota cinque: 1997 in 125, 1999 in 250, 2001 in 500, 2002 e 2003 in MotoGP. Per arrivare al sesto alloro dovette aspettare un'altra stagione, quella 2004, sempre nella classe regina. Paragone più complicato quello con Agostini perché erano davvero altri tempi, in cui non c'erano i baby-piloti e si iniziava a correre in età praticamente adulta. Per questo "Ago" a 24 anni era poco più che un debuttante e nel 1966, lui che era nato nel 1942, festeggiò il sui primo campionato del mondo vinto, in 500. Da lì iniziò la sua impressionante cavalcata trionfale, agevolata anche dal fatto di poter correre in più classi contemporaneamente, che lo portò a 15 titoli, primato assoluto a cui solo Nieto si è avvicinato con i suoi 13, pur restando legato a doppio filo con le cilindrate più piccole.

Insomma, se Marquez dovesse continuare su questi ritmi, allora non solo i 9 titoli di Rossi sarebbero a rischio, ma lo stesso bergamasco potrebbe essere messo nel mirino. Certo, il campione di Cervera dovrebbe continuare a correre almeno fino a 35 anni, permettendosi al massimo un paio di passi falsi. Impossibile? Probabilmente. Ma in quanti sarebbero capaci di "cadere senza cadere" come fatto da Marc a Valencia?

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