Napoli, Mihajlovic prende tempo e De Laurentiis chiama Montella 

Per la panchina azzurra tanti candidati per il dopo Benitez 

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Mihajlovic? Sì! C'è Sinisa in pole. Un vantaggio acquisito da tempo, nel corso degli ultimi mesi, diminuito però nelle ultime settimane. E ora assottigliatosi, anche per il temporeggiare del tecnico serbo stesso che, in uscita dalla Samp, non ha avuto solo contatti con il Napoli. La rosa dei papapili per la panchina azzurra è dunque ancora ampia e il toto-nome da qui alla fine della prossima settimana promette aggiornamenti costanti. Con il borsino delle quotazioni quanto mai fluttuante.

Quel che è certo è che per De Laurentiis il tecnico del dopo-Benitez dovrà avere caratteristiche precise: cultura, mentalità, educazione, capacità di calarsi perfettamente nelle spirito napoletano e, soprattutto, voglia, forza, pazienza nececessarie per sposare perfettamente la visione presidenziale. Non solo calcistica, si intende.

Indicazioni queste arrivate e dichiarate proprio nel giorno dell'addio di Rafa. Indizi che portano inevitabilmente a rivalutare allora due candidature in realtà mai tramontate: quella di Montella, non a caso napoletano doc, e quella di Spalletti, uno che a piazze calde e difficili è abituato. Il primo più avanti del secondo, per ragioni economiche ma non solo: piace il suo approccio, la sua calma, la sua visione di gioco, il suo credo calcistico votato al possesso di palla e allo spettacolo. Deve liberarsi dalla Fiorentina, è vero, ma subuto dietro Miha e in forte risalita c'è lui. Tra gli italiani, poi, c'è anche un terzo candidato. Per ora defilato ma da non escludere: Cesare Prandelli. Sotto traccia qualche abboccamento c'è già stato.

Poi le piste estere. Perché essere italiani non è una conditio sine qua non. Anzi. Lo spirito di internazionalizzazione che ha animato il biennio rafaelita resta sempre preponderante per il presidente azzurro. E allora due nomi ancora: Emery, il primo. Oggi tanto più dopo il successo del suo Siviglia in Europa League. Difficile però. E poi Klopp. Sì, il Mago di Dortmund, in uscita dal Borussia. Tedesco di nascita, napoletano nello spirito: estroso, fantasioso, preparatissimo. Vincente. E mai banale, dentro e fuori il campo da gioco. 

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