DiFra: "Mi aspetto grandi risposte"

"Possiamo cambiare modulo. Strootman mi ha chiesto di andare via"

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Il pareggio contro l'Atalanta e la cessione di Strootman hanno fatto partire i primi processi in casa Roma che si appresta a sfidare il Milan a San Siro: "In questo ambiente si è sempre sotto esame - ha commentato Di Francesco -, spesso si fanno critiche che non esistono. Contro il Milan comunque mi aspetto una grande risposta e possiamo anche cambiare modulo". Sull'addio dell'olandese: "Mi ha chiesto di andare via, voleva una nuova esperienza".

- Come sta la squadra dopo l'Atalanta?
Siamo un po' rammaricati per come è andata la partita, ma sollevati per la ripresa. Abbiamo rischiato di vincerla, ma alla fine è un punto guadagnato.

- Che titolo si aspetta dopo Milan-Roma?
Mi aspetto una grande prestazione e quindi mi piacerebbe poter leggere il titolo "grande risposta".

- Ha già deciso con che modulo giocherà a San Siro?
Il modulo non conta se i giocatori non giocano con attenzione, concentrazione e applicazione. Non svelerò niente contro il Milan, ma il modulo vi assicuro che non conta. Se Romagnoli facesse come Manolas, perdendo tanti duelli con Dzeko, per la Roma la gara avrebbe una piega positiva.

- Nzonzi e Karsdorp dall'inizio?
Potrebbero essere entrambi della partita da titolari.

- Possibilità di Schick a fianco di Dzeko?
Viene prima il concetto di squadra. Lui è forte e potrebbe anche giocare dall'inizio, ma può anche determinare la partita in corso. Posso cambiare il sistema di gioco.

- Fazio e Kolarov pagano le fatiche mondiali?
Sono stati poco brillanti, come Manolas. Chi arriva dal Mondiale perde qualcosa dalla preparazione, ma sono giocatori importanti e devono avere tanti minuti nelle gambe.

- La partenza di Strootman?
Ho parlato col giocatore e ci siamo salutati, aveva il desiderio di una nuova esperienza. Nella Roma voglio giocatori che hanno il desiderio di vestire questa maglia. Kevin ha giocato fino all'ultima partita.

- Come mai avete sbagliato l'approccio alla gara contro l'Atalanta?
Le motivazioni c'erano, ma non siamo dei robot. Mi aspettavo un'altra prestazione e ho tolto due ragazzi solo per questioni tattiche, ma vanno tutelati. Non servono processi anticipati già ad inizio stagione. Ero arrabbiato perché non riuscivamo a mettere in campo quello che avevamo preparato. Comunque troveremo le soluzioni piuttosto che chiacchierare.

- La tournée americana ha condizionato la condizione fisica?
Sì qualcosa ti toglie, ma abbiamo potuto lavorare bene. Forse ci è mancata qualche amichevole in più. L'Atalanta stava meglio e il fatto che abbiano fatto più partite non è da sottovalutare. Siamo comunque rimasti sorpresi dal loro strapotere fisico, ma il gol di Pastore paradossalmente ci ha tolto qualcosa dalla testa.

- Perché i tifosi sono contro la società?
Sarebbe da chiedere a loro perché fanno i cori contro la società. Noi dobbiamo alimentare entusiasmo sul campo. L'ambiente Roma è fatto di processi e contestazioni, ma a volte bisogna spiegare le cose stanno con equilibrio e non andare per forza contro qualcuno. Io devo portare la squadra più in alto possibile, poi il tempo dimostrerà il nostro lavoro. Qui bisogna fare sempre qualcosa in più e veniamo comunque giudicati, spesso su cose forzate o non vere.

- E' una rosa da 4-3-3 o ci saranno aggiustamenti?
Possiamo giocare in tanti sistemi di gioco perché ho giocatori che possono fare diversi ruoli. Il cambiamento è una debolezza o un segnale di intelligenza? Quando si vuole si fa passare in due modi diversi. Io devo capire e trovare le soluzioni. Se una cosa non va, la modifico. Per me è un segnale di intelligenza, ma non è che mi scordo il passato. O cambi le cose nella testa degli altri o la cambi tu. La differenza tra l'errore e il genio è una linea sottile.

- Nzonzi e De Rossi è una coppia di centrocampo possibile?
Possono coesistere. Lo hanno dimostrato contro l'Atalanta.



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