Allo stadio Adriatico, dove contro il Genoa c'era stato l'unico acuto del Pescara nel giorno del ritorno di Zeman, l'Udinese affossa gli abruzzesi con un netto 3-1. Friulani avanti al 20' con un colpo di testa di Zapata, poi la squadra di Del Neri chiude i conti nella ripresa con le reti di Jankto e Thereau al 6' e al 10' del secondo tempo. Nel finale inutile gol della bandiera del subentrato Muntari. Il Pescara resta ultimo con 12 punti.
Un Pescara volenteroso ma che non riesce a concretizzare nel primo tempo e che nel secondo quasi si dimentica di rientrare in campo permettendo all'Udinese di regolare una partita già indirizzata dalla capocciata di Zapata dopo soli 20 minuti. Gli abruzzesi restano sempre più ultimi e si avvicinano come non mai alla Serie B, se mai qualcuno avesse avuto la forza di credere nel miracolo. Troppo fragile la squadra di Zeman, troppi errori individuali e troppo incapace di reagire se non nel finale quando i bianconeri avevano ormai mollato gli ormeggi. Gli uomini di Del Neri hanno condotto una gara ragionata, con un possesso palla che ha fruttato i gol con le giuste accelerazioni nei momenti decisivi e un finale di contenimento dove però il tecnico avrà qualcosa da ridire ai suoi che negli ultimi 10 minuti, per quanto la vittoria fosse già in cassaforte, hanno concesso troppi spazi a un generoso quanto impreciso Pescara.
Zeman è stato chiaro alla vigilia del match: "Questa non è l'ultima spiaggia, finchè la matematica non lo dice non siamo fuori da questa lotta". E per continuare a sperare nel miracolo, nonostante 8 sconfitte nelle ultime 9 giornate, il boemo conferma ancora una volta il 4-3-3 dove Bovo prende il posto dello squalificato Coda in difesa mentre Mitrita si prende la maglia da titolare nel tridente sostituendo l'infortunato Caprari. Del Neri non può contare su Felipe, non convocato per affaticamento, e decide di affidarsi fin dal primo minuto al recuperato Thereau: spazio anche in questo caso a un 4-3-3 con Hallfredsson in regia e De Paul avanzato sulla linea d'attacco. Entrambe le squadre si presentano con numeri da incubo: nel 2017 Pescara e Udinese sono le squadre ad aver collezionato meno punti in Serie A (rispettivamente 3 e 5), gli abruzzesi sono la peggior difesa del campionato e i bianconeri non hanno mai segnato nelle ultime cinque trasferte. Entrambe sono squadre che segnano poco (28 e 27 gol).
Di fronte alla curva di casa ancora vuota per protesta, è l'Udinese a partire meglio con una sponda di Zapata che libera subito al tiro Hallfredsson, il quale spara però altissimo. I bianconeri cercano di prendere in mano il centrocampo con una manovra ragionata e un possesso che risulta poco efficace per lo scarso movimento delle punte. Il Pescara cerca, invece, tocchi rapidi e ripartenze veloci. Zeman deve affidarsi a una difesa totalmente inedita visto l'infortunio nei primissimi minuti di Stendardo che deve cedere il posto a Fornasier, centrale assieme a un Bovo alla sua prima da titolare con la maglia biancoazzurra. E che i meccanismi della retroguardia pescarese non siano consolidati lo testimonia perfettamente il vantaggio dell'Udinese: al 20' dagli svulippi di un corner sulla destra, Jankto pennella un assist preciso per la testa di Zapata che anticipa Bovo e infila Bizzarri. Settimo centro stagionale, e secondo consecutivo dopo quello alla Juve, per l'attaccante colombiano. Lo svantaggio sveglia il Pescara che nel giro di pochi minuti, cercando si sfruttare il consueto gioco sugli esterni, soprattutto dalla parte destra dove sfreccia un infaticabile Zampano, crea tre occasioni buone con Mitrica bloccato da Karenzis e Cerri che di testa prima indirizza debolemnte poi, al 33', trova la rete ma da posizione di fuorigioco. Nel complesso la prima frazione vede un'Udinese che fa valere la prorpia superiorità tecnica senza però mai alzare i ritmi e un Pescara volenteroso ma ancora non efficace.
Nella ripresa Zeman prova a dare più sostanza al centrocampo inserendo Muntari al posto di uno spento Verre ma è l'Udinese a ripartire col piglio giusto e a farsi vedere nell'area avversaria. Jankto scalda il piede: dopo tre minuti spara alto e al 6' segna il raddoppio con un tiro a incorciare preciso sfruttando uno schema su punizione con Hallfredsson che lo lancia lungo la sinistra e Bovo a tenere tutti in gioco. Il Pescara accusa il colpo e continua a imbarcare acqua dallo stesso lato: al 10' ancora Jankto dalla sinistra mette in mezzo un pallone che l'accorrente Thereau spinge in porta con una leggera deviazione di un Bovo disastroso. Dopo aver dato gas per i primi 15 minuti l'Udinese passa a una comoda gestione di un match che il Pescara non ha le energie nè la voglia nè le capacità di provare a rimettere in discussione. Ci pensa allora Muntari a destare i suoi con il gol della bandiera a dieci minuti dal termine con un tiro dal limite che sorprende il subentrato Scuffet, al ritorno in Serie A. Nel finale forcing tanto generoso quanto improduttivo del Pescara che non riesce comunque ad approfittare di un'Udinese già negli spogliatoi per rendere meno amaro il risultato finale.
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