Palermo, 15 milioni di euro di multa per il caso Dybala

Il presidente: "Una porcheria. E su Iachini, Schelotto e Mijatovic..."

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Guai in vista per il Palermo, in particolare per Zamparini per il caso Dybala. Il presidente, secondo fonti inglesi, è stato condannato dall'Alta Corte di Manchester a pagare 15 milioni di euro al fondo Pencil Hill Ltd per i crediti maturati nel 2012, quando il club siciliano acquistò la Joya dall'Instituto Cordoba per 13 milioni di euro: in realtà ne pagò solo 4. Pronta la replica del patron rosanero: "Sono solo porcherie. Adesso sarò io a fare denunce". Presa di posizione arrivata in una coferenza fiume in cui Zamparini ha avuto modo di parlare anche di Iachini, Schelotto e Mijatovic. Con parole, quelle usate per il suo ex tecnico, decisamente di fuoco.

Una conferenza stampa fiume quella del presidente Zamparini che, parlando della squadra e di Schelotto, ha trovato modo di lanciare un pesante attacco al suo ex allenatore Beppe Iachini: "Aveva l'accordo da tempo con Ferrero solo che non me lo diceva. Se mi avesse detto 'Presidente, voglio andare alla Sampdoria', io l'avrei fatto andare subito. Avevo libero Donadoni, avevo libero Guidolin, potevo prendere uno di loro. A un certo punto non si è presentato all'allenamento prima della partita contro il Genoa, quella che abbiamo vinto per c**o. Credo non si sia presentato né mercoledì né giovedì, voleva essere esonerato, sperava nel mio esonero. E la cosa non va bene. Io a Beppe voglio bene come un figlio, gli vorrei insegnare le cose della vita, ma lui non vuole apprendere. I tifosi del Palermo devono sapere che Beppe voleva fare questa vigliaccata. Voleva abbandonarci, andare alla Sampdoria perché, a suo parere, non eravamo competitivi",

Il Presidente poi ha toccato argomenti più vicini al calcio giocato: "Schelotto andrebbe tesserato utilizzando un escamotage da direttore tecnico. Devo parlare col mio segretario e vedere cosa fare. Schelotto andrà sicuramente in campo come dirigente accompagnatore, alla fine ci vanno pure i magazzinieri. L'allenatore sarà Bosi, ma è una cosa che ho già fatto con Iachini a Venezia. Mi aspetto una squadra preparata, senza bisogno di invenzioni particolari. Mijatovic? è un amico di Vlado Lemic. Se noi dovessimo portare avanti questo discorso del nuovo Palermo, allora vedremo cosa fare. Per adesso è solo un osservatore, ma vedremo con lui chi prendere per l'anno prossimo. Prenderemo giocatori top. Non c'è nessun accordo economico con Mijatovic, è un amico di Vlado e con lui c'è l'impegno per fare una società top".

Infine il capitolo Dybala: "Voglio denunciare Mascardi, la Pencilhill e quell'insieme di delinquenti che lavora al di fuori delle regole del calcio. Già è stata una pazzia pagare Dybala 12 milioni, farmelo pagare 25 è un ladrocinio e io voglio denunciarlo. Mi sento, così come il Palermo, truffato. Quella del Tas è una porcheria. Basta che si compri la commissione e tutti sono a posto. Descriveremo tutta l'operazione Dybala. Mascardi ha sempre detto di avere diritti su Dybala e non era vero, l'abbiamo preso per 12 milioni: 2 al procuratore e 10 da dividere il 40% alla società e il 60% a Mascardi. Io ho dato i 10 milioni e mi arrivò la notizia che il giocatore non sarebbe arrivato, ho pregato Perinetti di non farmi perdere soldi e lui mi ha portato a Vergiate il procuratore di Dybala, che mi ha estorto 2,8 milioni per firmare. Ma se Mascardi ha fatto con me un contratto con l'ok del giocatore e questo non firma, allora legalmente è un contratto nullo”.

Gustavo Mascardi, consulente della Pencil Hill, aveva invece commentato la sentenza con queste parole: "A Torino sono stati dei signori. Invece Zamparini sfugge a tutte le sentenze, anche quelle della Fifa. Ma sulla base di questa sentenza, presto ci rivolgeremo anche alle autorità giudiziarie europee e a quelle italiane. Questo signore deve capire che deve onorare gli impegni, come fanno le altre società". Nessun rischio per la Juventus.

Fresco di rescissione del contratto, Davide Ballardini ha deciso di andare all'attacco di Stefano Sorrentino. L'ex tecnico dei rosanero ha spiegato così il litigio con il portiere: "Io faccio l'allenatore, fino alle 11 del giorno prima eravamo lì a preparare i fogli sulle palle inattive. Il giorno della partita io e i miei collaboratori abbiamo parlato ai giocatori individualmente. Sabato mattina c'è stato un confronto fra me e i due portieri (Sorrentino e Colombi, ndr) e ho detto loro che avevo il dubbio se far giocare l'uno o l'altro, poi c'è stato un confronto aspro e da lì ci sono state delle offese gravi. Per questo andrò per la giustizia ordinaria". L'estremo difensore dopo la gara con il Verona in tv si era scagliato a parole contro l'allenatore: "Non permetto a nessuno di toccare l'integrità morale di questa squadra e la sua professionalità. Chiunque l'abbia fatto si deve scontrare contro di me, nessuno deve toccare i miei compagni. La squadra ha giocato da sola, ha vinto, preparando nel migliore dei modi una partita che valeva sei punti. Chiunque verrà dopo Ballardini potrà contare su uomini veri".

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