Silvio Berlusconi, il Presidente per eccellenza

Geniale, visionario e vincente: ha cambiato il calcio e conquistato il mondo con la forza delle idee

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Certi numeri fanno davvero effetto: oggi Silvio Berlusconi compie 80 anni e da poco più di 30 guida il Milan. Nella sua lunga e gloriosa storia rossonera, il "Presidente" per eccellenza ha saputo trascinare il calcio nell'era moderna trasformando in realtà la missione, all'epoca del suo arrivo ai limiti dell'incredibile, di portare il Milan sul tetto del mondo attraverso il bel gioco. La sua storia milanista comincia il 20 febbraio 1986, quando rileva il club da Giussy Farina. Dopo la parentesi con Nils Liedholm e un giovanissimo Fabio Capello, chiamato a concludere la stagione e a qualificarsi in Coppa Uefa, nell'estate del 1987 Berlusconi dà inizio alla sua rivoluzione con la scelta di Arrigo Sacchi per la panchina (arrivava dal Parma) e la conquista dello scudetto, il primo dei 28 trofei messi in bacheca. Nasce il Milan del trio olandese Rijkaard-Van Basten-Gullit e i tifosi rossoneri non smettono di sognare: due Coppe dei Campioni (1989, 1990), due Supercoppe Europee (1989, 1990), due Coppe Intercontinentali (1989, 1990) e una Supercoppa Italiana (1989).

Nel 1991 Sacchi va in Nazionale e Silvio Berlusconi compie per la seconda volta una scelta inattesa richiamando in panchina Fabio Capello. Don Fabio non tradisce la fiducia del Presidente e in 5 anni il Milan vince 4 scudetti (3 di fila). In Europa sono 3 le finali di Champions League consecutive: sconfitte contro Marsiglia e Ajax (1993 e 1995) e, nel 1994, l'indimenticabile vittoria, ad Atene, contro il Barcellona di Johan Cruijff (4-0). Per rivedere il Milan vincere bisogna aspettare lo scudetto del maggio 1999 targato Alberto Zaccheroni che beffa la Lazio in rimonta. Però, con Zac non scoppia la scintilla e nel 2000-2001 il tecnico romagnolo viene esonerato. A Milanello sbarca il duo Cesare Maldini-Mauro Tassotti, poi nel 2001-2002 c'è il turco Fatih Terim, licenziato per far posto a Carlo Ancelotti. Ed è il suo arrivo a dare inizio a un altro ciclo vincente in Italia e in Europa.

È un'altra squadra piena di stelle, che vince la Champions nel 2003 a Manchester contro la Juventus. In difesa ci sono Nesta e Maldini; nel rombo di centrocampo Pirlo è il playmaker e Gattuso e Seedorf gli interni; Rui Costa il trequartista alle spalle di Shevchenko e Inzaghi. Ancelotti vince anche lo scudetto nel 2004 con Kakà e nel 2005 a Istanbul vive una delle serate più maledette di sempre nella storia del club di via Aldo Rossi: sconfitta in finale di Champions contro il Liverpool dopo essersi fatto rimontare sul 3-0. La rivincita arriva due anni dopo, nel 2007 ad Atene, con la settima e fino a oggi ultima Champions. Massimiliano Allegri è il tecnico che regala al Milan gli ultimi due successi dell'era Berlusconi: lo scudetto del 2011 con Ibrahimovic in campo e la Supercoppa Italiana nella finale di Pechino contro l'Inter.

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