Chiellini: "Conquistiamo la finale"

Il difensore alla vigilia della semifinale di ritorno col Monaco: "Siamo maturati nel gestire le tensioni. Differenze con la Juve del 2015? Nella consapevolezza e convinzione nell'affrontare certe gare"

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Alla vigilia del ritorno col Monaco, Chiellini tiene alta la guardia: "Triplete? E' giusto che lo sognino i tifosi, noi pensiamo di gara in gara. Ora dobbiamo arrivare a Cardiff". Questa Juve però è pronta per vincere: "Rispetto al passato siamo maturati nel gestire le tensioni e le emozioni. Differenze con il 2015? Nella consapevolezza e convinzione nell'affrontare certe partite. Nel 2015 non ci aspettavamo nemmeno noi di arrivare a Berlino".

Sul Monaco.
"Ci hanno messo in difficoltà, abbiamo incontrato una squadra molto forte offensivamente. Falcao e Mbappè sono un mix di esperienza e gioventù e hanno un livello altissimo. Abbiamo finito provati da quella partita. C'è grande rispetto per una squadra che può metterci in difficoltà".


Sul cambio modulo.

"Numeri contano relativamente. Abbiamo giocato con tanti moduli, quello che conta è che col cambio di modulo si è creata una grande empatia. Ognuno si è messo al servizio della squadra, non è un caso che cambiamo sempre giocatori e il rendimento resta alto. L'empatia e il feeling che si crea in una squadra è un ingrediente importante per arrivare in fondo alle competizioni".

Sullo scudetto non ancora vinto.

"Noi facciamo la corsa su noi stessi. L'importante è vincere lo scudetto alla fine".

Sul Triplete.

"Non ci penso, il segreto di ogni grande squadra è pensare di partita in partita. Ora dobbiamo arrivare a Cardiff. Il Triplete è giusto che lo sognino i tifosi, noi è bene che pensiamo di partita in partita per arrivare all'obiettivo di giocarci tutte le manifestazioni fino in fondo".

Sul rapporto con la BBC.

"E' tanti anni che condividiamo la vita insieme. Tra Juve e Nazionale vedo più loro che la famiglia. C'è grande empatia dentro e fuori dal campo, è un rapporto bello che sicuramente durerà anche quando smetteremo". 

Su Dani Alves, Dybala
 e Higuain.
"Dani è un matto, vive la vita col sorriso. Paulo è il più taciturno, è un ragazzo abbastanza riservato ma già l'anno scorso aveva negli occhi il suo obiettivo. Quest'anno si è consacrato. Gonzalo è la più grande sorpresa, è una persona da 10, generosa, si è messa al servizio della squadra e per uno con i suoi numeri non è una cosa scontata".

Sensazioni in vista del possibile Triplete.

"E' da luglio che fatichiamo per arrivare a questo obiettivo e nel nostro lavoro riuscire a trovare sempre motivazioni e arrivare vicino all'obiettivo ti dà sempre più grinta. Rispetto al passato siamo maturati nel gestire le tensioni e le emozioni".

Differenza tra Dybala e Mbappè.

"Paulo crea superiorità, salta l'uomo e permette alla squadra di essere più armoniosa. Mbappè è più attaccante di Paulo, è un attaccante d'area, ha numeri incredibili calcolando che è del dicembre 1998".

Sul caso Benatia.

"C'è dispiacere, ogni tanto si commentano episodi dele genere che non stanno né in cielo né in terra. Spero che presto si smetta di parlare di razzismo e si parli solo del campo. Credo sia giusto che paghi chi ha sbagliato, non deve morire nessuno ma è giusto che non accadano più episodi simili".

Sulla finale di Cardiff.
"Ci dobbiamo arrivare ancora. E' prematuro parlare di Cardiff, passiamo il turno e poi cominceremo ad avere un pensierino anche per Cardiff".

Differenza tra questa Juve e quella di due anni fa.

"Nella consapevolezza e convinzione nell'affrontare certe partite. Nel 2015 non ci aspettavamo nemmeno noi di arrivare lì a Berlino. E in quella partita abbiamo avuto troppo rispetto. Ma anche il passaggio di Monaco dell'anno scorso ci ha lasciato qualcosa dentro e lo abbiamo dimostrato quest'anno in Champions".

Sui meriti di Allegri.

"I risultati dipendono innanzitutto dalla società, poi c'è l'allenatore e poi vengono i giocatori". 

Su Higuain.

"Mi aspettavo la finalizzazione, è incredibile come sia sempre solo in area perché ha più movimenti che lo portano a trovarsi solo. Poi fa giocare la squadra, tiene palla, è un giocatore molto completo tra i primi tre numeri 9 al mondo".

Questa finale ha un sapore diverso rispetto a due anni quando eri assente?

"No, perché poi abbiamo perso. C'è voglia di tutti di tornarci, poi una volta arrivati penseremo a vincere. Prima pensiamo a domani e poi si vedrà".

Vicina la finale e vicino lo scudetto.
"Inizia una settimana bella, intrigante e impegnativa. Gli obiettivi sono vicini e lontani, manca poco ma quel poco va conquistato. Attenzione alle trappole. Incontriamo una squadra molto forte, dobbiamo affrontarla come se fosse una finale e dunque come se si partisse da 0-0. Siamo consapevoli che arriviamo a una settimana decisiva per tutta la stagione o quasi. Credo che siamo pronti e ci arriviamo nel miglior modo possibile. Abbiamo tanta voglia di cominciare a raccogliere dopo aver seminato in questi mesi".

Sui cambiamenti negli ultimi due anni.

"In questi due anni, a parte la qualità della squadra che sicuramente è cresciuta, abbiamo cambiato 8/11 della squadra titolare. E' cresciuta la consapevolezza nei nostri mezzi e l'abitudine a giocare certe partite".

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