Spalletti: "Icardi non convocato"

Col Crotone senza Icardi. Tirata d'orecchie sui social: "Vanno rispettati i tifosi"

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Nessun rinforzo di mercato oltre a Lisandro Lopez e Rafinha, ma Luciano Spalletti non è sorpreso. Alla vigilia di Inter-Crotone spiega: "Avevo parlato col proprietario del club e me l'aveva spiegato, ci sono dei limiti. I tifosi sono delusi, ma per le false aspettative create da quello che si sente e si legge". Non ci sarà Icardi, infortunato: "Giocherà Eder". Poi una tirata d'orecchie sui social: "Bisogna essere rispettosi coi tifosi".

I tifosi vogliono la Champions, contro il Crotone saranno in 50mila. Cosa può rispondere?
"Può sembrare semplice, ma è l'essenza di tutto il discorso. Dobbiamo avere delle sane ambizioni: abbiamo qualità, numeri e caratteristiche per arrivare in Champions. Tutti vogliamo arrivare in fondo con questo obiettivo, è lì che si vede il calcio europeo importante. Ci saranno dei momenti come questo da superare, bisogna buttarsi dentro e trovare le soluzioni. Dobbiamo realizzare le nostre aspettative, i nostri traguardi, attraverso la consapevolezza della nostra forza".

Come sta Icardi?
"Icardi non è convocato, si poteva provare a rischiare, ma abbiamo scelto di andare più sul sicuro".

Voleva un rinforzo in più magari a centrocampo?
"Basta riascoltare le interviste di inizio campionato. Per quanto mi riguarda, il vero smacco del mercato è non essere riusciti a difendere i nostri tifosi dalle grandi aspettative, che poi si trasformano in grandi delusioni. Di questo ne risentono gli sportivi e si trasforma ancora in malessere. Inoltre viene aggiunta confusione nella testa dei giocatori, che percepiscono un'idea sbagliata: come se molti dei miei calciatori debbano essere sostituiti. Mi avete fatto dire che non sono contento e che ho chiesto calciatori: ma in realtà con me non parlate mai, quindi non sapete come sono io. Mi pare che raccontiate solo quello che decidete voi. Non ho mai detto che mi mancano calciatori. A Firenze ho detto che ho adattato Santon centrale perché gli altri si erano fatto male. Da lì mi avete detto che chiedo calciatori. Non è vero. I nostri direttori sono stati bravi ad inserirsi nelle pieghe del mercato. Ora si va avanti. Io sono in disaccordo con me stesso perché devo fare di più, ma io lo devo fare".

La colpa delle aspettative dei tifosi non sarà mica dei giornalisti però...
"Io so che con me non parlate, ma avete le notizie. C'è qualcuno che parla con voi, e di questo ne terremo conto a fine anno. Non parlo solo degli addetti stampa. Ad esempio: avete già scritto che l'anno prossimo non andremo in Cina. È vero, ma io ne avevo parlato in una sola riunione privata. Eppure già lo sapete...".

Non sono arrivate forze fresche sul mercato soprattutto in mezzo e davanti. Come pensa di ovviare?
"In questo momento siamo caratterizzati da quello che è il nostro peggior giocare a calcio. Sembra che siamo diventati una squadra che ha preso la forma del peggior giocatore che ha a disposizione. Non è così. Si può prendere la forma del calciatore migliore. Ramires è un giocatore completo e che sa far tutto, ma il proprietario, tramite Steven Zhang, mi ha detto che non si poteva fare. Io ve l'avevo detto che c'erano dei limiti che non potevamo sorpassare, vi avevo detto la verità, me l'aveva detto il patron. A centrocampo dobbiamo tornare a far meglio con gli elementi che abbiamo. Rafinha ad esempio ha qualità. L'ho trovato meglio di quanto pensassi? Era detto in riferimento all'infortunio al ginocchio e alla condizione fisica. Nella prima settimana ha retto dei ritmi altissimi, mentre in questa settimana lo abbiamo dovuto gestire un po'. Lui ci potrà dare qualcosa di più".

Ci sono screzi sui social tra i suoi giocatori...
"Pensavo fosse la prima domanda. Per come le raccontante, queste cose oltre a farci divertire ci uniscono anche. C'è da tenere conto, ed è importante, l'effetto che queste cose hanno sui tifosi. Perché poi si fa pensare ai tifosi che la propria fede sia in mano a bambini e non a professionisti. C'è gente che mette la vita e la propria settimana nelle mani dei giocatori e dei risultati. Ai tifosi assicuro che hanno a che fare con professionisti veri, con gente che tiene a quello che fa, e che daranno tutto per portarli in Champions League. Poi va fatta una riflessione intelligente su quello che comporti trattare queste cavolate a finestre di mercato aperte. Ci sono cose che non vanno portate dentro allo spogliatoio, ci sono cose personali che è meglio non portare sui social e negli spogliatoi. Non bisogna provocare inutili preoccupazioni ai nostri tifosi: loro ci seguono, ci sostengono. Per cui questa riflessione la dobbiamo fare, bisogna fare attenzione. Perché poi domani sera saran 50mila allo stadio e noi dobbiamo tenerne conto Serve rispetto nei confronti delle persone e del loro sentimento. Voglio aggiungere una cosa importante sui social: Icardi ha segnato 14 gol senza rigori, 5 assist glieli ha forniti Perisic. E questi dati li sapete. Il flusso dei passaggi: chi passa di più la palla a Mauro sono Perisic e Vecino, poi c'è Brozovic, che ha giocato metà partite. Se volete parlare delle vostre cose su social, screzi ecc, usate anche questi dati magari".

L'Inter ha trattato dei giocatori che non sono stati presi. Cosa ci si deve aspettare da questa gestione dell'Inter? Può ancora competere per grandi traguardi?
"Noi abbiamo tutti gli ingredienti per competere ed arrivare al traguardo della Champions: è importantissimo ma difficilissimo. A fine anno tireremo le somme. Siamo quarti, non stiamo facendo bene ultimamente ma contro la Spal non abbiamo ricevuto tiri in porta al di là del gol".

Pastore?
"Pastore ha un ingaggio alto che andava a cozzare con i nostri numeri. Rafinha comunque ha delle caratteristiche simili relative al gioco offensive".

Come si batte il Crotone?
"A due mesi dall'ultima vittoria bisogna essere forti, convinti che ci sono anche altre cose positive che ci hanno accompagnato fino ad adesso. Andiamo a riprendere quelle convinzioni. Troveremo un Crotone che ha entusiasmo, Zenga lo conosco benissimo ed è bravo. Dobbiamo tenere il pallino del gioco in mano, bisogna costruire bene, con qualità, da dietro. Bisogna stanare il loro fortino che proveranno a costruire, c'è da stare attenti alle loro veloci ripartenze, saranno come un animaletto che esce dalla tana, mangia e torna a nascondersi. Io vedo dei segnali positivi sotto l'aspetto dell'allenamento e di quello che facciamo. Certo, lo vedevo anche nelle altre settimane... Però siamo vogliosi di determinare qualcosa".

Si aspettava un momento difficile così lungo? E si aspettava che all'Inter c'erano dei problemi del passato che potevano riemergere?
"No, non mi aspettavo un momento così lungo, devo essere sincero. E non temevo il riaffiorare dei vecchi problemi. Pensavo fosse una cosa superata, pensavo che la mia squadra avesse raggiunto un livello di solidità mentale tale da restare in alto. E invece bisogna andare a raschiare bene il barile per tirare fuori tutto".

Andrete a raschiare il barile alla ricerca di energie. Da dove passa questa ricerca?
"È il livello di sforzo ed energia che si mette in maniera continuativa nel lavoro di tutti i giorni. Va messo davanti ad ogni decisione il bene dell'Inter. Qualsiasi pensiero tu faccia, al primo posto ci deve essere sempre il bene dell'Inter. Ci sono dei giocatori che non sono abituati a stare dentro questo contesto e magari reagiscono in maniera diversa. Ora però bisogna calarsi nella realtà in cui siamo, e siamo in un momento di difficoltà".

Non avere Icardi cosa significa?
"Ti viene a mancare il capocannoniere, bravissimo a finalizzare, il più forte di tutti in area di rigori. Ci sarà Eder, sa muoversi di più, sa palleggiare di più e apre varchi per i compagni. Noi domani in alcuni momenti non sappiamo quello che andrà a concludere l'azione dentro l'area: Icardi c'è sempre, domani ce ne saranno due o tre che magari non ti aspetti".

Rafinha può giocare un po' di minuti in più?
"Rafinha o prima o dopo un pezzo di partita lo gioca".

Non c'è Pastore a tenere unito il gregge. Chi lo farà?
"C'è una squadra che ha dimostrato, c'è uno zoccolo duro, una spina dorsale vera fatta da Handanovic e Miranda ad esempio. Ma anche Gagliardini anche se a volte l'ho tolto o non l'ho fatto giocare, lui è serissimo, timbra. Perisic, Icardi, Candreva quando ha il momento di entusiasmo che lo fa volare. In allenamento ha tirato quattro sassate all'incrocio devastanti, poi alla domenica non succede magari. Non è che arrivava uno da fuori e prendeva in mano la situazione. Dovrebbe essere un top player assoluto, un trequartista totale che prenda per mano la squadra come se fosse un mediano basso, che vada a intervenire nell'80% delle azioni".

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