Spalletti non teme il Barcellona

Il tecnico alla vigilia: "Messi? È una preoccupazione per tutti se gioca, ma l'atteggiamento di squadra non cambierebbe..."

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Il Barcellona come banco di prova per certificare la crescita del campionato. L'Inter è pronta all'esame Champions: "E' l'occasione per vedere se possiamo giocare alla pari contro chiunque - ha commentato Spalletti in conferenza -. E' la sfida più difficile che si possa affrontare giocando a calcio". Anche senza Messi: "Se gioca è una preoccupazione per tutti, ma l'atteggiamento della squadra non cambierebbe".

Sul Barcellona.
"Abbiamo sempre detto che possiamo giocare contro tutti e siamo ancora quelli li. Questa è l'occasione per vedere se possiamo giocare alla pari contro chiunque. Quando si parla di Barcellona, si parla del livello più alto di difficoltà che si può avere andando a fare questo gioco".

Su Messi convocato.

"Secondo me, come hanno fatto vedere nelle gare dove non c'è stato, c'è una mentalità di squadra. Un essere sempre dentro le massime potenzialità di sviluppo del gioco che fa la differenza. Poi è chiaro che Messi fa la differenza. E' il migliore, fa vedere tutte le qualità che ci vogliono per fare questo gioco. E' tutto quello che portano avanti da anni che fa essere questo club uno dei più forti al mondo".

Ispirarsi all'impostazione tattica del 2010?
"Saper ripartire e usare il contropiede? Secondo me no. Il calcio è sempre uguale però devi avere un'idea, costruirla, preparare degli allenamenti e il modo di ragionare e comportarsi deve esser quello. Noi siamo partiti un anno e mezzo fa e secondo me stiamo andando nella giusta direzione, poi devi mettere in pratica quell'idea, la devi costruire, appoggiare sul campo e andarla a sviluppare. Non è come premere un interruttore, è l'abitudine, il modo di lavorare, di parlare negli spogliatoi, è un ruolo fare il direttore, l'allenatore, il presidente, è la professionalità che sistema le cose. I palloni ad esempio, sono tutti uguali, all'apparenza, rispetto a 50 anni fa, sono uguali ma è cambiato il materiale. Uguale all'apparenza diverso nella composizione”.

Criticare il Barcellona?

"Non mi permetto assolutamente di criticare nessuno per quella che è l'educazione che mi hanno dato. Poi se devo criticare qualcuno che faccio? Prendo il Barça? Non vedo dove sia questo tentativo. Penso che quella sia la strada da seguire. E' una cosa che vorrei trasferire alla mia squadra come mentalità e approccio alle partite. Il Barça è stato un riferimento per tutti gli allenatori in generale, per cui complimenti".

Cosa dovrà cambiare sotto l'aspetto tecnico e tattico?
"Noi non siamo riusciti, dopo aver riconquistato la palla, a tenerla quel tempo necessario. Dovremo essere più bravi quando la riconquistiamo perché loro vengono subito in pressing. Gli spazi saranno stretti, i tempi di ragionamento corti. Lì ci sarà da esibire personalità e qualità. In questa partita sarà difficile trovare spazi larghi in cui giocare. Ci vorranno qualità di palleggio e di personalità, per riuscire a vedere prima cosa voglio fare".

Su Nainggolan.
"E' un calciatore completo, andrà valutato bene nell'allenamento di oggi, lui sa fare anche il mediano non solo l'uomo dietro le punte. Lui è partito da mediano, a Roma abbiamo invertito le posizioni tra lui e Pjanic ed è successo il finimondo, poi dopo non sono rimaste tracce di quanto successo".

Sul possibile passaggio del turno.

"Quello che non dobbiamo mai fare è essere presuntuosi. Noi dobbiamo ancora guadagnare tutta la qualificazione. Abbiamo ancora partite difficilissime. Quando c'è stato il sorteggio, abbiamo detto che il conto l'avevamo pagato tutto partendo in quarta fascia. Essere ora nelle condizioni di poter passare il turno e dipendere da noi, deve essere la cosa fondamentale. La cosa che ci dà il massimo dell'attenzione. E noi saremo felici di passare il turno anche da secondi classificati".

Sul campionato.

"Mancano quattro punti rispetto allo scorso anno, ma il nostro campionato è migliorato molto, più equilibrato, c'è stato un innalzamento del livello tattico, squadre costruite bene che renderanno un'alta classifica composta da diverse società".

Su Rafinha.
"Non so come rispondere. Mi sembra di aver già detto tutto. Ripeto che è stato uno di quei calciatori importanti affinché noi fossimo ora in Champions. E' stato uno di quelli determinanti. Poi c'erano delle scadenze e dei prezzi, in base ai quli noi non potevamo fare questa operazione. Non potevamo prendere questo giocatore, il Barça voleva quei soldi lì e non si poteva fare. C'erano dei vincoli e dei paletti da rispettare. Rafinha è un gran calciatore e una persona spettacolare, ma si può giocare anzhe senza di lui. Non è mai l'elemento che fa diventare bella la squadra. Lo ritrovo volentieri e lo allenerei di nuovo volentieri, ma ora gioca nel Barcellona".

Sulla lettura della gara.
"E' la lettura di quello che si verifica in campo che genera l'atteggiamento. Quando il pallone torna indietro noi dobbiamo guadagnare metri, campo, si fa cosi. Poi chiaro che si guadagna campo si porta pressione. Se la gestione del pallone è corretta si avanza e si mette passione, altrimenti si deve correre a recuperare".

Sulla possibile presenza di Messi.
"E' una preoccupazione per tutti se gioca, ma l'atteggiamento di squadra non cambia. Bisogna aumentare le letture e l'imprevedibilità che ha la squadra. Noi andiamo a prendere delle posizioni di copertura e di spazi. Viene prima come considerazione la posizione del compagno di squadra, poi è chiaro che con Messi è un'altra cosa".

Sulla mentalità.

"Bisogna andare a lavorare in maniera profonda, per portare il messaggio a tutti. Il calcio che si vuole giocare. Però poi per confrontarsi con queste squadre qui ci vuole un tempo di esecuzione, ci vogliono anche elementi giusti. E' chiaro che una delle cose fondamentali è andare a riuscire a trovare questi elementi. Se si va a vedere quello che era quando siamo arrivati, secondo me si va a prendere il valore del nostro lavoro, se uno lo vuole vedere. Ora qualcuno dice che siamo meglio del Napoli, ma secondo me si finisce per essere presuntuosi. Noi dobbiamo rimanere su questi livelli, l'anno scorso siamo partiti forte e poi abbiamo avuto delle difficoltà".

Allegri dice che l'Inter è costruita per vincere lo scudetto?

"Si tenta di creare più attenzione possibili verso gli altri, ma è un giochino. Loro sono i più forti di tutti e probabilmente il campionato lo vinceranno ancora loro. Nella vittoria del Barça come squadra più forte in Champions, è una cosa possibile. Il Barça è la squadra attrezzata per arrivare prima. Loro hanno delle potenzialità ma il Barça è fortissimo".

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