Italia, l'era Ventura è partita male: mancano gioco e personalità

La strada per Russia 2018 è in salita e il confronto con i numeri di Conte...

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Alla fine di Italia-Spagna i commenti di casa azzurri erano più di soddisfazione che di autocritica. Il pareggio strappato con i denti allo Juventus Stadium vale più per la classifica del girone che altro, anche se, punti alla mano, la Nazionale rischia davvero di sudarsi fino all'ultimo la qualificazione per Russia 2018. E il bilancio dell'era Ventura non si può dire positivo, almeno finora. Tre partite giocate, una vittoria, una sconfitta e un pareggio.

Certo, gli avversari sono stati, oltre alle Furie Rosse, la Francia vice campione d'Europa e il modesto Israele. Il vero problema è che contro le due big gli Azzurri sono stati per buona parte del tempo in balia degli avversari, mostrando tutti i propri limiti tecnici, ma anche una debolezza fisica e mentale, caratteristiche che invece Conte aveva saputo tramutare in punto di forza. Proprio il parogone con il periodo sotto la guida dell'attuale allenatore del Chelsea mette in evidenza una differenza abissale. Conte si era presentato con un 2-0 all'Olanda il 4 settembre 2014 e aveva dovuto attendere ben nove mesi per incassare la prima sconfitta: 1-0 per mano del Portogallo il 16 giugno 2015, sempre in amichevole. In totale 25 partite con 14 vittorie, 7 pareggi e 4 sconfitte. Ventura ha sempre detto di non volere paragoni con il suo predecessore, ma vista la differenza pare impossibile far finta di niente.

Certo, non è tutto da buttare. Anzi di aspetti positivi ce ne sono. A partire dalla difesa, sempre una certezza nonostante la svista di Buffon, e dai giovani. Il debutto di Romagnoli è stato più che incoraggiante, Immobile e Belotti hanno dimostrato di poter giocare da titolari. Ma c'è anche chi ha mostrato limiti inattesi. Come De Sciglio, apparso spaesato senza Conte, o anche i ragazzi del centrocampo come Montolivo e Parolo, che senza Verratti non accendono mai la luce. E poi, davanti, Pellè è apparso l'ombra di quello visto a Euro 2016, mentre di Zaza si sono perse le tracce e a Eder più di tanto non si può chiedere. Insomma, Ventura si trova per le mani un cantiere aperto, che necessita sicuramente di tempo. Il problema è che per andare ai Mondiali senza patemi bisogna trovare un'altra Italia. E subito.

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