Anche l'Onu scarica la Sharapova

Sospesa dal ruolo di ambasciatrice di buona volontà dopo lo scandalo doping

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Non solo colleghi e sponsor prendono le distanze da Maria Sharapova in seguito allo scandalo doping che l'ha vista coinvolta. La tennista russa è stata scaricata anche dalle Nazioni Unite, per cui ricopriva dal febbraio del 2007 il ruolo di ambasciatrice di buona volontà. La Sharapova si occupava di un programma che cercava di combattere la povertà nel terzo mondo, in particolare aveva dato il suo sostegno alle vittime di Chernobyl.

Appena nominata ambasciatrice la Sharapova colse l'occasione per effettuare una donazione di 100.000 dollari a favore di otto progetti di sostegno alle vittime di Chernobyl in Bielorussia, Russia e Ucraina, nonché al ripristino delle zone colpite dalla tremenda catastrofe nucleare nel 1986, località dalle quali la sua famiglia fu costretta a fuggire.

"Questa è la mia prima iniziativa a favore della regione colpita dal disastro di Chernobyl, della quale la mia famiglia è originaria" disse l'allora numero 1 al mondo del tennis mondiale. Tre anni dopo un'altra donazione di 250mila dollari venne fatta a favore di bambini di Chernobyl. "Ho coronato un sogno" le parole di Masha che accompagnarono la donazione.

Un sogno infranto 6 anni dopo dalla positività al meldonium, sostanza proibita dall'Agenzia Anti-doping mondiale a partire dal primo gennaio 2016.

"L'UNDP (il programma di sviluppo dell'Onu, ndr) rimane grato a Maria Sharapova per il grande sostegno al nostro lavoro, in particolare a sostegno dei sopravvissuti al disastro nucleare di Chernobyl - ha spiegato un portavoce dell'Onu - Tuttavia, alla luce del recente annuncio della signora Sharapova, la scorsa settimana l'abbiamo sospesa da suo ruolo di ambasciatrice di buona volontà e da tutte le attività previste fino a quando l'indagine non sarà chiusa".

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