Alla Croazia la Coppa Davis 2018

Cilic batte in tre set Pouille e conquista il punto decisivo

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La Croazia vince la 106a edizione della Coppa Davis, l'ultima prima dell'introduzione del nuovo format. Sulla terra rossa di Lille, Marin Cilic batte Lucas Pouille e regala ai croati il 3-1 decisivo che vale la seconda insalatiera d'argento della loro storia dopo quella del 2005. Il tennista numero 7 al mondo si sbarazza del francese in tre set per 7-6, 6-3, 6-3 in due ore e 19' di gioco. Alla Francia campione uscente non riesce il bis.

Niente impresa della Francia, che si conferma allergica alla terra rossa di casa (sempre sconfitta in finale su questa superficie) e fallisce uno storico bis consecutivo, e apoteosi Croazia, che si lascia alle spalle lo shock della finale persa in casa contro l'Argentina nel 2016 e vince con pieno merito. Per la prima volta nella storia la finale di Coppa Davis coincide con quella dei Mondiali di calcio, ma questa volta a sorridere è il popolo croato. Merito soprattutto di Marin Cilic, il giocatore più atteso che nel recente passato aveva mostrato scarsa tenuta mentale (le sconfitte in Davis con Del Potro e Querrey sono ancora una ferita aperta), ma che a Lille è stato praticamente perfetto. Venerdì aveva regalato il 2-0 ai suoi travolgendo Tsonga e oggi si è ripetuto con Pouille, preferito da Noah al disastroso Chardy della prima giornata. A 30 anni, dopo quello agli US Open 2014, per croato più vincente in Davis di tutti i tempi il trionfo più importante in carriera.

Il primo set è all'insegna del perfetto equilibrio, tanto da decidersi al tie-break. Pouille rimane aggrappato all'avversario grazie al servizio (6 ace e il 67% di prime palle), concede due palle break (una nel terzo gioco, la seconda nel nono annullata con una smorzata da favola), ma commette davvero troppi errori gratuiti (21), quasi tutti di rovescio. Al contrario Cilic, pur non concedendo palle break al rivale, serve decisamente sotto i suoi standard abituali (solo il 41% di prime), ma è più freddo e coraggioso nel tie-break, che porta a casa per 7-3, grazie a quattro punti di fila frutto di una tattica meno attendista.

Si fa sempre più dura per la Francia, anche perché è inevitabile che Cilic migliori nel servizio, cosa che puntualmente si verifica nel secondo parziale (62% di prime). L'equilibrio si rompe nel sesto gioco: il dritto profondissimo di Cilic costringe all'errore Pouille e vale il 4-2. Il francese è come un pugile alle corde: tre suoi errori regalano al croato 3 set-point, annullati con un dritto vincente e due buoni servizi. Il rovescio di Pouille è fermato dal nastro: set point numero 4, ma Cilic spreca mandando fuori un dritto ad uscire agevole. Servizio e dritto danno la palla game al padrone di casa che poi chiude con un ace: 5-3. Nel nono, Cilic recupera da 15-30 e chiude il set con un diritto a uscire al quinto set point complessivo: Croazia a un set dal sogno.

A questo punto per Pouille c'è da scalare una montagna senza scarponi da neve. Nessun sussulto fino al 2-2, poi nel quinto gioco Cilic piazza il break decisivo: il croato va 15-40 e si procura due palle break, Pouille annulla la prima con un ace, ma nulla può sulla seconda messo sotto pressione dall'avversario. E' il sorpasso decisivo e nel nono gioco il numero 7 al mondo strappa ancora il servizio al rivale, chiude 6-3 e scrive una delle pagine più belle della storia croata. Cala così il sipario su Yannick Noah, all'ultima da capitano francese, ma non solo: ora la vecchia Coppa Davis va in soffitta e lascia spazio al nuovo format che entusiasma poco i giocatori ed è stato accolto da diverse critiche.

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