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Il tribunale di Melbourne ribalta la decisione del Governo, secondo cui il serbo non aveva fornito prove sufficienti per validare la sua esenzione al vaccino anti-Covid. Ma Canberra valuta un nuovo stop
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Novak Djokovic può restare in Australia e difendere il suo titolo agli Australian Open, che scatteranno lunedì 17 gennaio. Questo il verdetto del tribunale di Melbourne: il giudice australiano Anthony Kelly ha annullato la decisione del governo di non concedere il visto di ingresso al tennista serbo perché non soddisfava i criteri per l'esenzione dal requisito di ingresso per cui tutti i non residenti devono essere completamente vaccinati per il Covid. Ma il Governo non si arrende: "Pronti a fare ricorso". Domani la decisione definitiva sul visto.
L'udienza dinanzi alla Federal Circuit e Family Court di Melbourne è iniziata in ritardo per problemi tecnici ed è durata più di sette ore. Il giudice ha osservato che Djokovic aveva fornito ai funzionari dell'aeroporto di Melbourne un'esenzione medica concessagli da Tennis Australia, in cui il numero uno del tennis mondiale sosteneva di aver contratto il virus nelle settimane precedenti la partenza. Ma per il governo australiano l'infezione da Covid non è motivazione sufficiente per ottenere l'esenzione medica e Djokovic non ha fornito ulteriori prove evidenti per poter evitare il vaccino. "Cosa avrebbe potuto fare di più quest'uomo?" ha chiesto il giudice Anthony Kelly all'avvocato di Djokovic, Nick Wood.
Tutto ruota sull'esenzione dalla quarantena obbligatoria garantita dallo Stato di Victoria per aver contratto il Covid negli ultimi sei mesi. Djokovic ha presentato come prova un tampone molecolare del 16 dicembre scorso. Ha spiegato di aver ricevuto un visto temporaneo per entrare in Australia il 18 novembre. Ha dichiarato di aver ricevuto la conferma dell'esenzione da parte di Tennis Australia il 30 dicembre e il primo gennaio una dichiarazione scritta dal Department of Home Affairs che gli confermava di possedere i requisiti per entrare in Australia senza sottoporsi a un periodo di quarantena. I legali hanno insistito sul trattamento cui il campione è stato sottoposto dalle autorità di frontiera al suo sbarco in aeroporto: non sarebbe stato messo in condizione di esporre le sue ragioni né di consultarsi con i propri avvocati. I legali che rappresentano il governo federale australiano hanno ribattuto che la versione aggiornata delle linee guida esclude che l'infezione costituisca una controindicazione all'assunzione del vaccino.
LA LUNGA GIORNATA DI DJOKOVIC IN TEMPO REALE
"IL MINISTRO DECIDERA' SUL VISTO DI DJOKOVIC"
Un portavoce del ministro dell'Immigrazione australiano ha confermato che "a seguito della determinazione di oggi della Federal Circuit and Family Court su un motivo procedurale, resta a discrezione del ministro dell'Immigrazione Hawke prendere in considerazione l'annullamento del visto del signor Djokovic sotto il suo potere personale di cancellazione ai sensi della sezione 133C (3) della legge sulla migrazione". "Il ministro sta attualmente esaminando la questione e il processo resta in corso", ha detto il portavoce come riportato dal sito The Age.
DJOKOVIC LASCIA STUDIO AVVOCATO, SCONTRI TIFOSI-POLIZIA
La polizia dello stato del Victoria è stata costretta a usare spray al peperoncino per disperdere una folla di tifosi di Novak Djokovic asserragliata sotto lo studio dell'avvocato del tennista serbo, a Melbourne. I tifosi al grido di "free Novak" hanno assalito un'auto che stava uscendo dall'edificio, dove a bordo probabilmente c'era proprio Djokovic. La Mercedes nera è emersa dal parcheggio dell'edificio verso le 20.45 ora locale. I fan, molti in abiti colorati serbi, hanno assalito l'auto mentre si muoveva a passo di lumaca lungo King Street. A quel punto la polizia è intervenuta per allontanare le persone dalla parte anteriore dell'auto. Alcuni fan hanno reagito spingendo gli ufficiali e insultandoli, costringendo questi ultimi all'uso di spray urticante per allontanarli.
SLITTA LA DECISIONE DEL GOVERNO SUL VISTO
Slitta a domani la decisione del ministro dell'Immigrazione australiano Alex Hawke se annullare il visto di Novak Djokovic. Lo riferisce il sito del quotidiano The Age, secondo cui il ministro Hawke aveva quattro ore per usare il suo potere personale ai sensi del Migration Act se il Governo voleva continuare a tenere in detenzione il campione serbo. Ma il Governo ha deciso di non prendere una decisione entro il periodo di quattro ore, il che significa che Djokovic è ora libero di muoversi sul territorio australiano. Si prevede, comunque, che il ministro Hawke decida se annullare o meno il suo visto nella giornata di domani.
DJOKOVIC ALLA FRONTIERA: "NON SONO VACCINATO"
Novak Djokovic non è vaccinato contro il Covid-19. E' quanto emerge dalle trascrizioni per il colloquio preliminare per l'accesso in Australia come riporta theage.com.au. "Adesso una domanda a proposito della vaccinazione. Lei è vaccinato?", chiede l'agente di frontiera. "Non sono vaccinato", risponde Nole. "Per il Covid-19? Non è vaccinato?", chiede conferma l'agente. "Non sono vaccinato", la replica del serbo.
GIALLO SU UN NUOVO ARRESTO DI NOLE
Novak Djokovic non è stato arrestato: lo hanno detto diverse concordanti fonti del governo australiano e dell'organizzazione degli Open, citate dai quotidiani The Age e Sydney Morning Herald. Notizie sull'arresto del tennista erano state diffuse da fonti serbe. Si attendono però novità a breve.
IL FRATELLO: "E' IN STATO DI FERMO"
Il fratello del numero 1 al mondo, Djorde, direttore del torneo di Belgrado, ha riferito al giornalista serbo Sasha Ozmo che il numero 1 al mondo è nuovamente in stato di fermo: "L'unica cosa da fare è far circolare la notizia il più possibile. Vogliono nuovamente arrestare Novak che al momento è chiuso con i suoi avvocati nel l'ufficio dove hanno seguito l'udienza. Non sanno cosa fare".
IL GOVERNO AUSTRALIANO PRONTO A FARE RICORSO
L'avvocato del governo australiano Christopher Tran ha annunciato che il ministro per l'Immigrazione, la cittadinanza, i servizi per i migranti e gli affari multiculturali, Alex Hawke, "considererà se esercitare un potere personale di cancellazione" del visto di ingresso concesso a Djokovic. Ciò significherebbe che il tennista serbo potrebbe essere nuovamente espulso e potrebbe saltare gli Australian Open.
DJOKOVIC DURANTE L'UDIENZA: "MESSO IN POSIZIONE MOLTO SCOMODA"
"Sono arrivato qui a causa di questi documenti, altrimenti non mi sarebbe stato permesso di entrare". Lo ha detto Novak Djokovic oggi nel corso dell'udienza che ha accolto il suo ricorso contro la bocciatura del visto d'ingresso in Australia, dopo aver consegnato l'esenzione di Tennis Australia ai funzionari dell'immigrazione. Lo scrive la giornalista Karen Sweeney, che cita parte dell'udienza di oggi: "Sono stato messo in una posizione molto imbarazzante - ha proseguito il tennista serbo - dove alle quattro del mattino non potevo chiamare il direttore di Tennis Australia, non potevo interagire con nessuno del governo dello stato di Victoria attraverso Tennis Australia. Sono stato messo in una posizione molto scomoda." Djokovic, cita sempre la Sweeney, ha appreso dell'avviso di voler considerare la cancellazione del visto appena prima delle 4 del mattino. Inizialmente gli sono stati dati 20 minuti per trovare un motivo per essere lasciato entrare in Australia.