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Da Parigi a Londra, come Sinner ha riscritto la storia in soli 35 giorni

Viaggio all'interno dell'ultimo mese di Jannik, passato dalle lacrime di dolore a quelle di felicità

di Martino Cozzi
14 Lug 2025 - 12:29

8 giugno 2025-13 luglio 2025: 35 giorni per entrare nella leggenda. Dalla finale del Roland Garros a quella di Wimbledon, Sinner contro Alcaraz, atto 13 di una rivalità destinata a durare a lungo. Dopo una maratona interminabile e tre match point falliti, a Parigi a vincere era stato Carlitos. Epilogo completamente diverso a Londra, con Jannik che supera le difficoltà iniziali e va a prendersi la prima vittoria a Wimbledon della propria carriera, interrompendo la striscia di successi di Alcaraz (2023 e 2024) e diventando il primo italiano a vincere lo slam londinese. Una vittoria che è il manifesto programmatico del talento di Jannik Sinner

In 35 giorni sembra essere cambiato tutto. In primis la superficie di gioco, molto più consona a Sinner rispetto alla terra rossa di Parigi. Jannik ha dimostrato di sentirsi molto più a suo agio e, partita con Dimitrov a parte, ha lasciato solamente le briciole ai propri avversari. Un successo, quello di Wimbledon, che arriva all'interno di un percorso pieno di ostacoli. La gestione perfetta del problema al gomito accusato nel match con il bulgaro l'ha aiutato a crescere, esattamente come il quarto di finale dell'anno scorso con Medvedev: Sinner vive le situazioni con estrema razionalità, processa quanto accaduto e riparte con l'obiettivo di fare tesoro delle situazioni vissute e di migliorarsi. La gestione dell'imprevisto fa parte del bagaglio tecnico richiesto al numero uno al mondo: sapersi adattare alle situazioni e reagire, facile da dire a parole ma difficile da mettere in pratica nella realtà. 

La scottatura per la finale persa a Parigi è stata un'ottima palestra per l'azzurro: "La sconfitta è stata durissima, ma alla fine non importa come vinci o come perdi: nei tornei importanti soprattutto bisogna azzerare il passato e continuare a lavorare. È uno dei motivi per cui sono qui con questo trofeo", ha dichiarato subito dopo la finale vinta con in mano il trofeo più prestigioso del circuito. Parole alle quali fanno eco le dichiarazioni del suo coach Simone Vagnozzi, artefice insieme a Darren Cahill del processo di crescita di Sinner: "Dopo Parigi è stata molto dura. Abbiamo parlato molto, gli abbiamo detto che eravamo davvero orgogliosi di quello che aveva fatto al Roland Garros. E che eravamo fiduciosi che sarebbe stato in grado di giocare un buon torneo qui". Cadere, rialzarsi, cadere, rialzarsi. Una cosa che possono fare solamente i numeri uno. 

Eppure il torneo non era cominciato nel migliore dei modi, soprattutto fuori dal campo. La scelta di Jannik di separarsi da Marco Panichi Ulises Badio, preparatore atletico e fisioterapista di Jannik, aveva fatto storcere il naso a molti per le tempistiche poiché arrivata a poche ore dall'inizio del torneo e dopo la sorprendente eliminazione da Halle per mano di Bublik. Cambiare, però, a volte fa bene, soprattutto se la scelta è fatta per mancanza di sintonia tra le parti. All'interno dei ringraziamenti, seppur non citati direttamente, c'è stato sicuramente un pensiero por il duo Panichi-Badio, autori di un lavoro sensazionale che ha permesso a Sinner di rientrare al massimo della forma dopo i tre mesi di squalifica per la vicenda doping. Da lì in poi ha centrato tre finali su quattro tornei disputati lottando con Alcaraz per più di cinque ore a Parigi: una cosa impronosticabile. 

Tennis, tutti gli Slam vinti da Jannik Sinner

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© IPA  | 1) Australian Open 2024: battuto in finale Medvedev 3-6, 3-6, 6-4, 6-4, 6-3
© IPA  | 1) Australian Open 2024: battuto in finale Medvedev 3-6, 3-6, 6-4, 6-4, 6-3
© IPA  | 1) Australian Open 2024: battuto in finale Medvedev 3-6, 3-6, 6-4, 6-4, 6-3

© IPA | 1) Australian Open 2024: battuto in finale Medvedev 3-6, 3-6, 6-4, 6-4, 6-3

© IPA | 1) Australian Open 2024: battuto in finale Medvedev 3-6, 3-6, 6-4, 6-4, 6-3

La finale di Wimbledon è stata, anche, il manifesto del tennis di Jannik Sinner. Nella frase "È incredibile quanto tiri più forte di meè racchiusa tutta la frustrazione di Alcaraz, a tratti impotente di fronte alla classe e alla qualità di Sinner. Eppure, 35 giorni fa, il mondo girava in maniera totalmente opposta. Sinner piangeva nello spogliatoio dopo la sconfitta e Alcaraz festeggiava l'ennesimo Roland Garros. Ma in un mese le cose possono cambiare, e anche di parecchio. Jannik ha rimesso insieme tutti i pezzetti del puzzle con l'obiettivo di imparare e di migliorarsi ulteriormente dopo Parigi, obiettivo più che centrato. E non importa se nel game decisivo che l'ha portato al successo - forse- si sono ripresentati i fantasmi del Roland Garros: Sinner ha gestito tutto con estrema lucidità e, supportato da un ottimo servizio (che a Parigi era mancato), ha scritto per sempre il suo nome nella storia. Adesso l'obiettivo sono gli US Open, con l'obiettivo di confermare la vittoria del 2024. 

A volte 35 giorni non bastano per cambiare l'inerzia delle cose, a meno che tu non sia Jannik Sinner

I giornali stranieri celebrano Sinner: "La rivincita di Jannik che spodesta Alcaraz"

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