L'australiano non ha chiuso totalmente alla prosecuzione del rapporto oltre la fine del 2025: "Il piano è quello, ma non è ancora stato deciso"
Il rapporto fra Jannik Sinner e Darren Cahill potrebbe non interrompersi alla fine del 2025 come inizialmente preventivato. Ad aprire una nuova finestra sul futuro è stato proprio il tecnico australiano che, in un'intervista rilasciata al video podcast di Andy Roddick, ha offerto una risposta enigmatica. "Sarà il mio ultimo anno con Jannik? Vedremo, è un anno lungo. Mi sto divertendo davvero tanto a lavorare con lui. Quindi... mai dire mai - ha confessato Cahill -. Ormai conosce bene il tipo di messaggio che gli arriva da me. Avere una nuova voce, un nuovo sguardo esterno, potrebbe non essere una cosa negativa per lui. Se succederà o meno, si vedrà. Ma, al momento, quello è ancora il piano. Anche se, ripeto, mi sto godendo questo lavoro con lui".
A dimostrazione che il rapporto fra i due è così solido è arrivato quell'abbraccio paterno dato dall'allenatore oceanico al 23enne di Sesto Pusteria al termine della finale del Roland Garros persa da Sinner. Un gesto che fa capire come oltre il campo ci sia molto di più: "Ognuno di noi del team si è avvicinato a Jannik e gli ha dato un abbraccio. Gli abbiamo detto che eravamo davvero orgogliosi di lui, del suo impegno. Ma non era il momento giusto per fargli un discorso su cosa possiamo imparare. Ne parleremo più avanti - ha aggiunto Cahill -. Bisogna mostrare un po’ di empatia per quello che sta attraversando. Tristezza, qualche lacrima… qualche lacrima per tutti, in realtà, ma devo dire che quella sera, qualche ora dopo, non se n’era ancora fatto una ragione. E non se la farà mai".
Proprio dai fallimenti si può ripartire e Cahill ne è convinto che, nei momenti più complicati come la squalifica per la positività al Clostebol, ha voluto sempre rimanergli al proprio fianco: "Dopo la finale del Roland Garros ho ancora più rispetto di lui di quanto ne avessi prima. Ha una grande consapevolezza di sé. E penso che per essere un grande campione in qualsiasi sport, devi avere consapevolezza di te stesso. Devi saper affrontare i fallimenti e successi più o meno allo stesso modo. Cerca di imparare da quello che succede, andare avanti e migliorare. E lui fa tutte queste cose. In più, ha un’etica del lavoro incredibile. Ha una straordinaria resilienza, e quella resilienza sarà messa alla prova dopo quella partita a Parigi, nel vedere quanto in fretta riuscirà a voltare pagina. Non importa se vincerà o perderà partite nelle prossime settimane, è più importante come saprà gestire quei momenti, continuando a spingere, a lottare. E lui è disposto a farlo".