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Binaghi vuole il quinto Slam a Roma: "Vogliamo essere ambiziosi. Non è un sogno, ma un obiettivo concreto"

Il presidente della FITP ha annunciato il piano per ampliare gli Internazionali: "Lo abbiamo messo sul tavolo pubblicamente: siamo stufi dei monopoli"

30 Giu 2025 - 17:39

Angelo Binaghi non molla e continua a provare a portare il grande tennis in Italia. Il presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel (FITP) ha annunciato di voler trasformare gli Internazionali di Roma da un Masters 1000 in uno Slam ampliando a cinque il numero di tornei più importanti del globo.

"Vogliamo essere ambiziosi. L'idea del quinto Slam a Roma non è un sogno, ma un obiettivo concreto. Lo abbiamo messo sul tavolo pubblicamente: siamo stufi dei monopoli, di qualsiasi genere, che non aiutano il tennis a crescere. Non sono contento. Il movimento è cresciuto più in fretta delle strutture. Nei comuni medi e piccoli mancano ancora campi - ha spiegato Binaghi in un'intervista a 'Undici' -. È necessario aumentare il numero degli impianti, visto che le società hanno le liste d'attesa per i soci e le scuole di avviamento. Ma per farlo serve perseveranza, programmazione e servono risorse; non chiacchiere. Noi ci stiamo attrezzando per fornire tutto il supporto, anche materiale, necessario perché un bambino, che si avvicini per la prima volta a questo sport, ne resti innamorato per sempre".

Il numero 1 del tennis italiano ha inoltre parlato della sconfitta patita da Jannik Sinner nella finale del Roland Garros confermando il sostegno nei confronti dell'azzurro in vista dell'esordio a Wimbledon: "È stata una finale stupenda, quando l'ho sentito gli ho ricordato quello che fece a Malaga in Coppa Davis nel 2023, quando fu lui ad annullare tre match point a Djokovic. Nel tennis succede, bisogna trovare la forza di resettare tutto e ripartire più forte di prima - ha concluso Binaghi - Il tennis sta attirando un tifo meno sano? Abbiamo riportato la gente nei circoli, negli stadi e davanti alla tv. Non dobbiamo aver paura dell'entusiasmo. Detto questo, serve rispetto per le regole; è nostro compito educare, ma senza escludere nessuno. Il tennis deve continuare a parlare a tutti".

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